Treni: meglio l’uovo oggi

treni a chiusidi Rita Fiorini Vagnetti

Tempo fa ebbi un simpatico scambio di idee con un amico che con molta sicurezza sosteneva ,dopo aver letto la notizia “spavaldamente” enunciata sui giornali e dai potenti politici di turno con tutto il rispetto per le persone, che il problema delle fermate alta velocità alla stazione di Chiusi era positivamente risolto. Anche Chiusi finalmente avrebbe avuto il suo momento di gloria,si fa per dire…e l ‘economia del paese e della zona avrebbe potuto riprendere il via!

Io, all’amico molto fiducioso, direi insistente nelle sue affermazioni e del tutto in buona fede, vorrei chiedere ma non lo faccio per umana comprensione, cosa ne pensa della situazione attuale. A che punto é il piano delle fermate e della valorizzazione della stazione di Chiusi. Non é sufficiente un restyling pur importante per far si che la situazione cambi

Quando nell’ormai lontano 1963 da Roma mi trasferii a Chiusi e tra le altre piacevoli ed importanti vicende ebbi la fortuna di stringere una duratura ed affettuosa amicizia con la famiglia del rag. Orfeo Bardini, la stazione era più che funzionante

I treni ,pur non velocissimi, svolgevano tranquillamente la loro funzione e consentivano gli opportuni collegamenti. I tempi ovviamente sono cambiati e non si può vivere solo di nostalgici ricordi ma neanche di promesse che sembra quasi impossibile mantenere

Non si può negare che dietro a qualsiasi decisione o scelta amministrativa c’è una scelta politica che non sembra abbia, in questo caso,l a forza o la determinazione necessaria, direi quasi l’autorità ,per realizzarla. A volte però sarebbe meglio “volare bassi “per ottenere risultati positivi, utili per la comunità. Il che non vuol dire accontentarsi o cedere le armi. A mio parere vuol dire,per esempio, essere bravi e lungimiranti amministratori che progettano in linea con le realtà che devono governare.

Intanto sarebbe opportuno pensare finalmente al rilancio effettivo dell economia che potrebbe ripartire anche dal settore turistico e quindi il treno é senza dubbio, un ottimo mezzo di collegamento ,quando funziona. É scontato parlare di tutti i motivi per i quali i nostri territori possono considerarsi anche a vocazione turistica ma non é scontato constatare come anche l ‘economia locale ha sempre più fasi di arresto

Attività che aprono e con la stessa facilità chiudono, a Chiusi Città così come a Chiusi Scalo, compresi i famosi e caratteristici “negozietti” che fanno tanta allegria e che danno.spesso un’immagine colorata e viva del luogo da visitare. Però la mia non vuol essere un’immagine dissacrante ma solo un atto di coraggio per cercare di arrivare alla verità e quindi ,ove possibile ,alla risoluzione del problema. Del resto é ciò che ho cercato di fare quando ho avuto la fortuna e l ‘onore di far parte, non molti anni fa , del consiglio comunale

Come opposizione votando spesso contro le proposte della maggioranza non per preconcetti ma per convinzione. E quello della stazione di Chiusi così come quello del centro carni (frigo macello) è da sempre un argomento ostico da trattare anche perché affrontato da punti di vista diversi.

Non sono solo politici ma piuttosto di un buon senso, frutto della lunga esperienza di vita ,spesso,nel mio caso, partecipata in prima persona.

Sarebbe troppo prosaico e forse inadatto ,ma lo faccio lo stesso, citare il detto efficacemente popolare “Meglio un uovo oggi …”. Meglio cioè aspirare a qualche fermata in più piuttosto che aspettare un’alta velocità che di alto sembra avete solo i lunghi tempi di attesa

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Una risposta a Treni: meglio l’uovo oggi

  1. pscattoni scrive:

    Qualche fermata in più è sicuramente un obiettivo giusto. L’intervento della professoressa Fiorini cade però nell’errore di molti, che è anche del sindaco. Le innovazioni che le ferrovie intendono introdurre sulla direttissima (nuovo sistema di segnalamento e cambio di voltaggio) non consentirebbero più l’accesso all’attuale materiale rotabile (regionali e intercity). Questo obbligherebbe l’uso della linea lenta con un aggravio dei tempi fra Firenze e Roma di circa un’ora. Questo al momento è il VERO PROBLEMA. Il resto è poco più di un diversivo.

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