Carbonizzatore. Le novità da Città della Pieve, le scadenze elettorali e il congresso PD

Istantanea_2018-08-17_08-02-32di Paolo Scattoni

Sarà stato il caldo che non favorisce la voglia di scrivere, ma poco si è detto sulla mozione relativa al carbonizzatore ACEA, votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Città della Pieve.  La questione ora attraversa ufficialmente i confini del comune di Chiusi. Lo stesso dicasi della posizione dell’associazione ecologista “Il Riccio” che chiede sulla base della legislazione esistente di  essere coinvolta nei passaggi amministrativi del futuro progetto.

Sarà stato per il caldo, ma la mozione consiliare avrebbe dovuto avere un minimo di reazione e commento non solo  dal punto di vista amministrativo, ma anche soprattutto da quello politico qui da noi a Chiusi. Comunque un passo è stato fatto ufficialmente e se ne dovrà tenere conto. Resta da capire se altri comuni seguiranno, prima di tutto Cetona e Chianciano.

L’avvio del procedimento per una variante generale al Piano Operativo di Chiusi è probabilmente finalizzata, fra l’altro, a rendere possibile il progetto ACEA che è al momento incompatibile con l’attuale piano. Altrimenti non si capirebbe la necessità di rivedere dopo meno di due anni quello che viene fatto passare come una specie di piano modello, il primo in tutta la regione.

D’altra parte le future scadenze elettorali (europee e regionali) sono destinate a far discutere anche di problemi locali. Prima ancora c’è il congresso PD che pone il territorio come uno dei due  punti sui quali cominciare a discutere. Qui a Chiusi quello del carbonizzatore è un argomento che non potrà essere eluso.

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6 risposte a Carbonizzatore. Le novità da Città della Pieve, le scadenze elettorali e il congresso PD

  1. Luca Scaramelli scrive:

    *scusate non biotecnologia ma chiaramente bioecologia.

  2. Luca Scaramelli scrive:

    Scusate ma quando nel 2015 fu affermato a seguito di una giornata di “ispezione” dell’impianto di biotecnologia, che quell’impianto stesso era il massimo dell’efficienza chi amministrava il comune? Adesso la presenza di biotecnologia dovrebbe essere per quegli stessi amministratori un argomento per insediare l’impianto acea? Io credo che certi cantori dell’amministrazione dovrebbero ragionare almeno un pochino prima di partire con la consueta sviolinata.

  3. Davide mozza scrive:

    Sono d’accordo con il sig. Scattoni. Il problema di Bioecologia non può essere la scusa per giustificare la nuova costruzione Acea… Visto che bioecologia sarà probabilmente ad integrazione di acea, non serve costruire un depuratore più grande di cui non si conoscono i rischi ma basterebbe rinnovare quella esistente e bonificare l’area. Se non ci sono i soldi per la bonifica e gli investimenti su quella esistente che almeno tratterebbe solo ciò che viene dalle zone limitrofe, troviamo una soluzione alternativa. Se la soluzione per la guarigione è quella di portare altri danni, preferisco non rischiare…

  4. pscattoni scrive:

    É davvero poco produttivo discutere con chi ripete le stesse cose senza rispondere a quello che gli è stato detto. Il depuratore delle Biffe tratta una quantità enorme di reflui. C’è un altro depuratore che tratta quello che produce una parte consistente della popolazione di Chiusi. È in funzione e nessuno lo contesta. Allora si può trovare una soluzione accettabile per quanto prodotto a Chiusi e non trattato dal depuratore “autartico”. Marco Lorenzoni deve sapere che le 80.000 tonnellate (da alcuni anni e non da decenni) dell’attuale depuratore contInueranno nelle attuali dimensioni. Quello che farà il carbonizzatore sarà il trattamento dei fanghi di depurazione. Di questi soltanto un’inezia saranno quelli che arrivano dal depuratore ex Bioecologia. È stato detto e ridetto, ma per alcuni questo non viene compreso. Quindi per concludere su questo aspetto l’ex depuratore Bioecologia rimarrà, non si sa se e quanto modificato, ma rimarrà. A questo verrà affiancato il carbonizzatore.
    Le preoccupazioni dell’impatto sulla qualità ambientale e quindi sulla sua valorizzazionein termini di economia del turismo sono del tutto giusitificate.

  5. marco lorenzoni scrive:

    L’industria Acea (ammesso che proceda nel progetto) non sarebbe un’industria che viene ad insediarsi ex novo, nel nulla. Verrebbe a sostituire e integrare un depuratore già esistente che oggi già tratta 80 mila tonnellate anno di fanghi di depurazione e industriali e percolato di discarica e a riattivare un’area industriale dismessa, parzialmente demolita e da bonificare, accollandosi anche la bonifica. Non solo: darebbe anche una risposta al problema dello smaltimento dei fanghi che non possono più essere sparsi in agricoltura. Cosa non secondaria. Si può discutere se il progetto Acea sia opportuno o meno, se serva a Chiusi e su quali siano le garanzie circa la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, ma le cose, signor Mozza, vanno raccontate per intero e tenendo conto di tutti gli aspetti. Non è che in quel luogo oggi non c’è niente, oggi (e da anni) in quel luogo c’è un problema che produce criticità e il problema è il depuratore esistente che insiste su un’area fortemente inquinata e da bonificare. Quello andrebbe risolto comunque, indipendentemente da Acea. E non si risolve dicendo “chiudiamolo”, perché quell’impianto serve anche a smaltire parte dei reflui fognari di Chiusi Scalo, che da qualche parte vanno trattati…

  6. Davide Mozza scrive:

    Speriamo che tutti i comuni blocchino questo scempio!!! Non è ammissibile un altra struttura industriale inquinante in un territorio così piccolo e già colmo di industrie insalubri! A chiusi serve una vera attività di rilancio per le aziende,i giovani, il territorio… Iniziando ad esempio a rivalorrizare la ex fornace per creare opportunità sane di lavoro! Serve un rilancio, un cambiamento per attirare i giovani, le aziende e i turisti che spesso passano per le nostre strade e non si fermano solo perché Chiusi non ha saputo valorizzare al livello internazionale i propri valori come hanno fatto i comuni della Pieve, Pienza, Montepulciano, Castiglione del Lago ecc… altro che industria Acea!!!

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