Un impianto come quello proposto da ACEA a Capannori non l’hanno voluto

Clipboard-010di Luciano Fiorani

Stasera in Consiglio comunale il sindaco ha illustrato lo stato dei fatti sulla vicenda Acea. E lo ha fatto non, come qualsiasi cittadino si sarebbe aspettato, attraverso comunicazioni al Consiglio e di conseguenza alla popolazione, ma attraverso uno degli artifici inventati dalla politica politicante per farsi bella: si è fatto fare un’interrogazione dal suo gruppo di maggioranza.

Nella risposta il sindaco si è infatti limitato a leggere le carte riguardanti l’acquisto da parte di Acea dell’area dell’ex Centro cani. Carte che, in un primo momento sembravano inaccessibili ai comuni mortali (in quanto “riservate”), poi una volta finite nelle mani dei consiglieri di opposizione e svelato il segreto di Pulcinella, tanto valeva, deve aver pensato l’astuto Bettollini, divulgarle per primo.

E cosa c’è scritto in quelle carte?

Semplicemente ciò che Acea ha intenzione di costruire in quell’area, nel rispetto delle norme urbanistiche (ci mancherebbe!), e cioè un grande impianto di trattamento dei fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue.

Con una tecnologia innovativa si tratterebbe di trasformare, tramite essiccamento, quei fanghi in “lignite”. L’azienda pensa di poterne trattare circa 70.000 tonnellate raccogliendo quei fanghi dai suoi impianti e nell’ambito della nostra regione.

Al termine dell’esposizione del sindaco i consiglieri dei gruppi di opposizione, Possiamo e 5Stelle, hanno presentato una mozione sull’argomento in cui chiedevano che prima di concludere la vendita del terreno ad Acea si sentisse il parere di alcuni esperti sui rischi e l’utilità di quell’impianto che, per Chiusi, avrebbe indubbiamente un impatto non trascurabile. Sottolineando che il parere era meglio averlo prima che Acea sborsasse i diversi milioni per assicurarsi l’area perchè dopo sarebbe difficile dirgli che quell’impianto non ce lo può più fare.

Il sindaco ha prima detto che il progetto presentato è solo “di massima” e quindi bisogna aspettare quello definitivo per dare un parere, poi ha proposto una contro-mozione in cui si specifica che in quell’aera non possono sogere inceneritori, discariche o centrali a biomasse. Tutte cose che Acea, almeno stando alle carte presentate, non ha alcuna intenzione di realizzare a Chiusi.

Alla fine, dopo un paio di sospensioni della seduta, le opposizioni si sono votate la loro mozione (respinta) e la maggioranza ha approvato la propria.

Questo per la cronaca.

Nel suo intervento, Luca Scaramelli, ha citato un caso simile verificatosi a Capannori, città della lucchesia, conosciuta in tutta Italia per aver sviluppato metodi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti da far invidia alle più avanzate realtà europee.

A Capannori una società ha chiesto di poter realizzare un impianto con la stessa tecnologia proposta da Acea a Chiusi (o molto simile, par di capire) che tramite un processo di essiccamento dei fanghi (la chiamano, carbonizzazione) producesse una specie di pellet da usare sia come combustibile che come fertilizzante.

Il sindaco di quella città si è subito detto interessato ma, non conoscendo questa nuova tecnica, ha chiesto dei pareri tecnici. Ottenuti i pareri ha dichiarato: “no all’impianto”, perchè dai tecnici non sono arrivate le certezze che aspettavamo.

Qui non si vuole sottolineare il “no all’impianto” ma un modo assai lineare e ragionevole per arrvare a pronunciarsi.

Invece, Bettollini e la sua maggioranza, hanno deciso di andare comunque avanti indicando un percorso pieno di incognite: intanto vendiamo il terreno ad Acea e poi una volta in possesso del progetto esecutivo, insieme alle altre autorità che dovranno esprimersi (Arpat, Asl…), chiederemo tutte le garanzie.

Questi sono i fatti, ognuno valuti come meglio crede.

Per chi volesse approfondire la vicenda dell’impianto di “carbonizzazione” a Capannori, in rete ci sono diversi articoli e commenti.

Di seguito ne segnalo solo tre.

http://www.comune.capannori.lu.it/node/17183

http://www.loschermo.it/77171/

http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2015/11/20/news/la-carbonizzazione-non-conviene-1.12481015

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Una risposta a Un impianto come quello proposto da ACEA a Capannori non l’hanno voluto

  1. pscattoni scrive:

    Ieri sono stato per due ore ad assistere alla seduta di Consiglio, c’era un pubblico di due. Niente di sorprendente se si convocano consigli alle 19. La risposta alla interrogazione della maggioranza è stata molto utile perché finalmente siamo venuti a conoscenza delle famose 17 pagine dell’ACEA di relazione tecnica presentata in rsposta al bando per la vendita dell’area dell’ex centro Carni. IL Sindaco ha ripetuto sino alla nausea che non si tratta di impianto di incenerimento, di depurazione, di biomasse e quindi si sarebbe dibattuto impropriamente. In pratica il sindaco si è inventato una polemica del tutto impropria. Questo blog per primo il 29 novembre ha posto la questione della vendita ad ACEA e mai il dibattito che ne è seguito prima e dopo il consiglio del 4 dicembre questo è emerso “A conclusione vorrei insistere sulla mia proposta di documentare in maniera completa e sin dall’inizio questa vicenda, senza preconcetti, ma con rigore. Ho ceato una pagina su questo blog dove poter depositare in maniera il più possibile chiara la documentazione relativa.”
    Il sindaco ha risposto a una polemica che, almeno in questo blog, non c’è proprio stata. Altrove non so, ma non mi pare. Una cosa invece va detta: dopo che i consiglieri hanno ricevuto il testo della proposta ACEA in pochi giorni si è raccolta informazione sicuramente utile come quella su Capannori. Occorre continuare su questa strada.

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