Il verso sbagliato a Chiusi come in Sicilia

scararenzibetdi Paolo Scattoni

Non devo far appello all’eccezione, pur prevista, di dover scrivere sui problemi locali. A Chiusi in quest ultimi cinque anni il PD locale ha pedissequamente e rigorosamente seguito il solco del Partito Democratico a livello nazionale. In tutto questo tempo la mia personale posizione è stata sempre critica nei confronti delle politiche che venivano seguite. In questi frangenti mi dimentico di tutte le fatiche spese per questo blog perché riesco a documentare per tabulas il mio percorso. Immagino che oggi ce ne saranno molte altre di prese di distanza. Non so se tutte coerenti con le posizioni e i voti espressi nelle attività del partito.

Sto scrivendo quando ancora non si sa se il Presidente siciliano sarà di centro destra o 5stelle. Per questo ragionamento conta poco. Il problema sta nel “dissolvimento” del PD. Abbiamo visto le diverse fasi del renzismo: rottamazione, cambio di verso, “Enrcio stai sereno” e, soprattutto l’estenuante (per chi la subiva) propaganda per più di un anno e mezzo della campagna elettorale continua  per il SI al referendum; una riforma della Costituione voluta a forza in Parlamento. A quella sconfitta è seguita la politica del “lasciamo stare, non è successo niente”.

A livello locale sono stato fra i pochissimi, se non l’unico, a chiedere l’apertura di un dibattito su un risultato assolutatamente clamoroso.

Che cosa può succedere a Chiusi? Non lo so. Spero che questa volta si capisca davvero.

Questa voce è stata pubblicata in POLITICA. Contrassegna il permalink.

7 risposte a Il verso sbagliato a Chiusi come in Sicilia

  1. PMicciche scrive:

    Persone di buona volontà e preparate ci sono anche in Forza Italia ma la “dominante” del partito è ben altra. E’ ovvio che anche all’interno del PD ci siano persone “perbene fortemente impegnate”; ma queste sono fisiologiche in qualsiasi gruppo e soprattutto rappresentano non la realtà delle cose ma il desiderio che queste vadano in un certo modo. Il PD, come ha sempre sostenuto Cacciari, non è mai nato e quindi ora esplodono semplicemente le sue contraddizioni strutturali. In questo concordo con Romanini. Speriamo solo che questa ulteriore sberla possa portare a fare chiarezza e a far ripartire una vera Sinistra democratica che abbia finalmente una linea omogenea e riporti al voto –
    e alla partecipazione – un bacino elettorale potenziale ragguardevole, che ultimamente aveva sempre più disertato le urne.

  2. pscattoni scrive:

    Cerco sempre di evitare il discorso apodittico. Troppo spesso le affermazioni che si giustificano da sole sono inutili, a prescindere dall’assertività che le accompagna. In questi ultimi anni ho incrociato nel PD molti opportunisti, ma anche persone perbene fortemente impegnate. Per il fatto stesso che ci fossero era già un segno di vitalità. Purtroppo nel tempo sono aumentati i primi e diminuiti i secondi. Detto questo ritengo utile un discorso tranquillo e allo stesso tempo serio sul futuro della sinistra.

  3. romano romanini scrive:

    Francamente rimango stupito di queste considerazioni. Che il PD non esistesse è nella evidenza delle cose ormai da almeno 17 anni (più o meno da quando è “nato”). Dopo tutti questi anni ancora si favoleggia di potenzialità inibite a causa del gruppo di potere di turno? Se qui siete è per le scelte che sono state operate in questi anni, anche dai cosiddetti militanti (al di la delle sempre nobili ma solitarie testimonianze). Se oggi siete qui è perché avete percorso una strada e non per il fato cinico e baro. A poco vale oggi dire: io l’avevo detto. Fareste meglio a prendere atto e a smetterla di vagheggiare qualcosa che non c’è mai stato e mai ci sarà. Il potere su cui il PD ha fondato (e tutt’ora fonda) l’azione non contempla la possibilità di quello a cui voi aspirate. Dal livello locale fino ai massimi livelli. Per rimanere qui, guardate come vengono gestite le società pubbliche e chi sono i membri dei CdA. Prendete il caso dei rifiuti nel nostro ATO: un groviglio di interessi in conflitto tra pubblico e privato C’è voluta la magistratura e l’ANAC per smuovere qualcosa, perché il PD aveva sempre ribadito che andava tutto benissimo. Chissà perché?
    Andate a guardare chi controlla le società che gestiscono i servizi a rete, la sanità, i fondi europei. In sintesi chi ha in mano una parte rilevantissima dell’economia regionale.

  4. Luca Scaramelli scrive:

    Dopo il ceffone del referendum del dicembre scorso, il PD ha fatto finta di niente, non solo ha approvato a colpi di fiducia in parlamento, con relative dimissioni dal partito del Presidente del Senato, una legge che consentirà alla destra di fare una coalizione post elettorale e tornare a governare il paese, credo che matteuccio da Firenze abbia dimostrato ampiamente le proprie incapacità e sia arrivato il momento che tolga il disturbo. Se vogliamo stare poi alle vicende locali il teatrino messo in scena dai renziani è veramente ridicolo, un anno fa avevano praticamente in mano il 100% del partito, sono riusciti con veti e controveti, firme farlocche, congressi ripetuti perché non validi e altre amenità simili a consegnare in pratica la segreteria a un candidato di altra corrente. Questi sono quelli che dovevano rottamare il vecchio, i giovani con il vento in faccia…ma fetemi il piacere!

  5. pscattoni scrive:

    Io penso al contrario che molti temi siano comuni sia che si parli di marciapiedi che di alta velocità: partecipazione, trasparenza, tracciabilità delle decisioni……
    Su questo ha ragione Maria Spina: con uno stile diverso di governo puoi attirare quelli che alla politica ci credono o ci sperano.

  6. Alberto Baessato scrive:

    Per la verità non è così automatico che il risultato delle Regionali Siciliane abbia una ricaduta a livello locale, come invece lo avrà e lo dovrà avere a livello Nazionale. Specialmente in un comune come Chiusi. Passatemi l’analisi molto aulica. L’amministrazione di un comune sovente non sfiora nemmeno la politica nazionale. Il sistemare strade e marciapiedi poco hanno a che fare con lo Ius Soli oppure con temi sul lavoro. Da sempre sono scettico verso l’amministrazione proprio per la loro dicotomia tra una politica locale molto esibita e le politiche nazionali del loro segretario e partito su temi importanti, quali lavoro e immigrazione, scuola sanità. Tocca vedere ora se il segretario del PD farà una riflessione oppure procederà con questa politica muscolare che non prevede alcun momento di dialogo e invece proceda “asfaltando” tutto e tutti. m2c

  7. Maria Spina scrive:

    Cosa succederà a Chiusi non lo so. Di certo, altrove, il PD ha distrutto l’entusiasmo per la politica, allontanando i giovani, e peggio, creando l’astro nascente di una destra estrema

I commenti sono chiusi.