Mamma li lupi??

lupo-3di Carlo Giulietti

O magari cani randagi affamati, in questi giorni ho avuto modo di sentire parlare di questi animali, avvistati in zona o che hanno lasciato resti di carcasse a testimoniare il loro passaggio.

Pare che uno sia stato visto nella zona di Macciano, in prossimità di un’abitazione, un post su Facebook ci fa vedere immagini di una femmina di capriolo sbranata, a margine dell’abitato dello Scalo.

Se non sbaglio questi animali sono stati reintrodotti nelle nostre zone montane per regolare la popolazione di ungulati, magari adesso si stanno spostando fuori dal territorio cui erano destinati.

Forse sarebbe il caso che si verifichi se si tratti veramente di tali selvatici, anche per evitare allarmismi, sarebbe bene, quindi, che coloro che devono farlo si attivino per le verifiche del caso.

Se è chiaro che difficilmente possono rappresentare un pericolo per le persone, non scommetterei sul contrario, per cui, prima che qualche facinoroso gli faccia fare la fine di quelli di Radicofani (uccisi ed appesi a mo’ di spaventapasseri) eventualmente fosse accertata la loro presenza, si trovino le soluzioni più idonee.

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3 risposte a Mamma li lupi??

  1. Carlo Giulietti scrive:

    Come dice bene Luca Scaramelli, che di queste cose ne da sicuramente più di me, la natura dovrebbe autoregolarsi e quindi, ogni forzatura umana può essere più nociva che altro.
    Specialmente se messa in moto senza un adeguato controllo.
    Anche in questo caso la reintroduzione del lupo, secondo me, è stata una inutile forzatura. Uno spreco di risorse prima e dopo, senza contare i danni, anche affettivi, agli allevatori e non solo.
    Ai predatori non si può insegnare cosa mangiare e cosa no, se l’intento era regolare gli ungulati non si doveva ricorrere ad un rimedio che rischia di rivelarsi peggiore della “malattia” se lasciato a se stesso.
    Adesso occorre vigilare e concretamente, se non si vuole dare adito a comportamenti irrazionali.

  2. carlo sacco scrive:

    l’uomo stà invadendo lo spazio che una volta era degli animali.su questo non c’è dubbio o discussione alcuna. E se gli animali, costantemente affamati,riversano i loro istinti e loro bisogni verso altri animali domestici o di allevamento come pecore od altro, la colpa non è davvero dei lupi. Come far fronte a questo problema? Sinceramente non lo sò e forse visto che lo sviluppo umano ormai non indietreggia, l’indietreggiare è demandato naturalmente agli animali. Oltre che a risultare essere un pericolo ed un danno economico per gli allevatori sinceramente non vedo altre vie che possano andar fuori da quelle dell’abbattimento regolato.Si parla sempre del problema ed è giusto che se ne parli, ma poi i provvedimenti che lo dovrebbero fronteggiare sono lasciati al caso od alla brutalità di chi si apposta e faccia loro ‘la pelle”.Le pecore costano agli allevatori e chi sostiene economicamente il danno che posso subire? Esempi ci sono continuamente.Daltra parte di questi tempi non mi sentirei veramente al sicuro di andare a cercar funghi in un bosco e poter incontrare un branco di lupi. Incontrato da solo un lupo non può rappresentare un problema, ma in branco credo che la cosa non si possa solo risolvere nell’assunzione da parte dell’uomo di ”antidiarroici”….ed allora, come sempre, non aspettiamo che ci sia spazio per l’inevitabile.Perchè è sempre così: è normalità fino a quando il fatto non succede, poi la normalità scompare…

  3. Luca Scaramelli scrive:

    Da milioni di anni la natura regola il suo corso, se problemi ci sono derivano dall’intervento dell’uomo. Quest’estate sono andati con le autobotti ad annaffiare la quercia delle checche, mi dicono persone esperte che hanno fatto più danno che altro, la quercia è lì da secoli e credo che in centinaia di anni estati come quella passata ce ne siano state e nessuno si sia preoccupato di annaffiarla, così come quando una specie animale, sembra e sottolineo sembra essere in sovrannumero, la natura magari con un’infezione epidemica la riporta in numero adeguato. Ma si sa siamo nell’epoca dei social e come si diceva un tempo “tutto fa spettacolo”.

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