Possiamo: sulla Fondazione Orizzonti non c’è trasparenza

possiamodi Daria Lottarini e Luca Scaramelli

Siamo ad evidenziare ancora una volta l’atteggiamento incoerente del nostro Sindaco. La mancanza di trasparenza che i nostri amministratori ci propinano ormai da anni si ripresenta immutata rispetto alle ultime questioni relative alla Fondazione Orizzonti: l’approvazione del bilancio e le dimissioni del Consiglio. Esplicite sono le dichiarazioni del Sindaco durante il consiglio comunale del 31/03/2017; dapprima afferma che le proposte contenute nel verbale del Consiglio della Fondazione, steso in data 12 Gennaio, sono UNILATERALI e poi che il bilancio della stessa non è stato ancora reso pubblico.

Riguardo la prima questione ci sentiamo di smentire categoricamente il nostro Sindaco in quanto nel verbale si fa preciso riferimento a valutazioni fatte tra la Presidente e il primo cittadino riguardo all’ipotesi del trasferimento dell’immobile dal Comune alla Fondazione. Inoltre, nella riunione citata, era presente anche una parte fondamentale della Giunta nelle vesti di Chiara Lanari, assessore alla cultura, la quale ha ampiamente condiviso le proposte e si è impegnata a concretizzarle quanto prima. Quanto da noi affermato è riscontrabile nel verbale suddetto che è un atto pubblico.

Per quanto riguarda il bilancio della Fondazione, sappiamo che è stato approvato in data 10 marzo, ma che inspiegabilmente, non è ancora stato pubblicato, pur essendo presente un documento del 13 marzo in cui il Sindaco ha dimissionato l’intero consiglio.

Non si capisce perché vengano prese decisioni senza poter accedere al bilancio pubblico della Fondazione; decisioni importanti che riguardano la nostra collettività vengono ancora imposte dall’alto senza la possibilità di valutare l’effettiva situazione economica. Ci riferiamo alla decisione di trasferimento in proprietà dei locali siti al piano primo dell’immobile denominato “Palazzo del Turismo” a favore della Fondazione Orizzonti d’Arte, approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 31/03/2017. Perché non è stato chiaramente detto che vi era l’intenzione di cedere una proprietà pubblica atta a fornire una garanzia in previsione di una richiesta di prestito bancario, al fine di ripianare i debiti?

Una valutazione andrebbe fatta anche sui rischi intrinseci di questa operazione. Cosa accadrebbe, vista anche l’attuale situazione finanziaria, se la Fondazione non riuscisse a far fronte ai propri impegni verso la banca? Gli scenari ipotizzabili sono due, e ambedue certificano il fallimento dell’operazione Fondazione Orizzonti, di questa Amministrazione che non ha saputo prendere le necessarie decisioni per porvi rimedio e di quella precedente. Gli scenari , dicevamo sono due, il primo; la Fondazione non salda il debito con la banca la quale pignora il bene in garanzia, cosicché la comunità di Chiusi vede trasferito un bene un volta di sua proprietà ad un ente privato. Nella seconda ipotesi; l’Amministrazione salva la Fondazione dal fallimento ripianando i debiti della stessa. Così facendo la nostra comunità si troverà ad aver perso il bene in garanzia alienato dall’Amministrazione a favore di un’organizzazione dalla natura giuridica quanto meno ambigua e ad aver “investito” soldi in un operazione rivelatasi fallace già dalla sua creazione per colpa del suo ideatore, il precedente Sindaco di Chiusi.

Ci sembra che questo sia un modo di procedere che tende a mistificare la realtà, che non chiarisce come stanno le cose, senza la pubblicazione tempestiva dei dati. Pensiamo che questa non sia stata un’operazione trasparente, ma che sia servita ad evitare, di chiarire l’attribuzione delle responsabilità per le scelte fatte.

Possiamo Sinistra per Chiusi

Daria Lottarini

Luca Scaramelli

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Una risposta a Possiamo: sulla Fondazione Orizzonti non c’è trasparenza

  1. pscattoni scrive:

    Non so quali siano le fonti che permettono ai consiglieri di Possiamo di affermare che il bilancio della Fondazione risalga al 10 marzo. È davvero singolare che si sia andati alla decisione dell’alienazione senza aver comunicato quel bilancio ai consiglieri comunali.
    La vicenda è sempre più opaca. I comunicati e le dichiarazioni continuano a riferirsi alla banca che dovrà elargire il prestito come banca Valdichiana, quando si sa che ormai da mesi c’è stata una fusione e ora si chiama in altro modo. Distrazione oppure gli accordi sono stati presi con il management della Banca Valdichiana? Nel passaggio quegli accordi (eventuali) sono stati confermati dal nuovo management? Tutto rimane molto oscuro. Spero che i consiglieri della lista Possiamo riescano a chiarire. Ovviamente chiusiblog rimane a disposizione per la diffusione.

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