Vicenda Pania: c’è stata continuità

immagine-x-sito-continuitadi Paolo Scattoni

Importanza degli archivi afferma Rita Fiorini. Spendo una ventina di euro all’anno per conservare e rendere accessibili i post e i commenti di chiusinews. Qualche volta vale la pena consultarli. Sulla questione dello stadio e del riutilizzo del campo sportivo è davvero istruttivo andare a rivedere i primi post pubblicati.

Nel maggio 2010 eravamo agli inizi e quindi anche un po’ inesperti. Vale però la pena rileggere l’articolo di Massimo Montebove su La Nazione del 28 maggio. A quell’epoca Montebove era considerato una sorta di addetto stampa ombra della Giunta. Ritenni opportuno di “copiare” ampi stralci di quell’articolo e feci bene.

A rileggerlo oggi si rafforzano alcune convinzioni. La prima è quella di una evidente continuità fra la linea Ceccobao in partenza per la Regione e quelle di Stefano Scaramelli che diventerà poi sindaco. È anche evidente come certe posizioni portate avanti da Daria Lottarini sul campo sportivo avevano basi assai solide. Si voleva fare del campo sportivo una zona edificabile. Inoltre la questione stadio non può essere ridotta alla supponenza di Ceccobao. In quell’articolo Scaramelli afferma la continuità con Ceccobao, almeno sulla questione stadio.

Leggete, è davvero istruttivo:

http://www.chiusinews.it/?p=120

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6 risposte a Vicenda Pania: c’è stata continuità

  1. PMicciche scrive:

    Tutto giusto…se però tutto questo non emerge alla luce, rischia di rimanere un tesoro nascosto. Oggi più che mai il Contenuto è importante quanto la forza della Comunicazione, per far sì che restino impresse le tante, troppe informazioni che riceviamo. Altrimenti diventa un esercizio per “pochi irriducibili galli”…per usare una citazione colta.

  2. Paolo Scattoni scrive:

    La memoria può aiutare a decidere meglio in futuro. Ha ragione Luciano (Fiorani) quando sostiene che ormai non è più possibile esimersi da questo esercizio. Un blog è poca cosa. Bisognerebbe impegnarsi per migliorare la memoria collettiva. Secondo me bisognerebbe tentare la redazione di un libro “collettivo” su questa vicenda. Tante persone che portano le loro conoscenze ed insieme srcrivo questa incredibile storia. Il punto di partenza è buono. C’è lo sforzo fatto da Giorgio Cioncoloni che ripercorre gran parte dei passaggi. Non so se possiede copia delle delibere, ma con le date dovrebbe essere facile recuperarle. Poi c’è chiusiblog che riporta gran parte del dibattito degli ultimi sei anni e mezzo. Chi ci sta?
    .

  3. luciano fiorani scrive:

    Questi sono colpi bassi perché in questo modo è impossibile dimenticare.
    E dimenticare, o far finta, è indispensabile per non doversi vergognare.
    La gran parte di quelli che hanno fatto o continuano a fare politica a Chiusi ormai sono in questa situazione.
    Quanto ai cittadini, richiamati da Luca Scaramelli, che ritengo i primi responsabili dello sfascio di questa città c’è poco da aggiungere a quanto è stato ripetutamente detto: è inutile continuare a ragionare come se si vivesse in una regione civile ed evoluta, qui impera il “Francia o Spagna purchè se magna”.
    Buon bonus a tutti i diciottenni, anche a quelli che non ne hanno bisogno.

  4. pscattoni scrive:

    Luca, la tradizione orale purtroppo tende a disperdersi facilmente 🙂
    Oggi si vorrebbe far credere che tutta la colpa dell’attuale situazione debba addebitarsi unicamente al “perfido” Ceccobao. Non è così e l’archivio di chiusinews-chiusiblog lo documenta. Poi il giudizio politico ognuno lo esprime come meglio crede.
    Personalmente credo che oggi subiamo le conseguenze del crollo del sistema Siena. Per ora ci costa 190.000 ero all’anno. Cerchiamo di limitare il danno.

  5. Luca Scaramelli scrive:

    Paolo (Scattoni), il tuo lavoro di memoria è encomiabile, quello che deprime è vedere come certi personaggi, nonostante tutto possano fare sfolgoranti carriere personali e come la maggioranza delle persone dimentichi con grande facilità.

  6. PMicciche scrive:

    Si, istruttivo però ce lo ricordavamo. E in effetti la divaricazione nella sinistra italiana ha radici profonde; anzi tra la sinistra e quella che non lo era già più a quel tempo. Non basta mettersi un’etichetta, bisogna poi agire di conseguenza per dirsi davvero di Sinistra.
    Comunque a rileggere Chiusinews si sorride per quelle che già allora sembravano assurdità e ora appaiono mostruosità. Però nessuno può negare che la linea ha una sua coerenza nel tempo e arriva fino ad oggi e che disegna un modo di intendere la politica che non è più accettabile.

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