Il contributo di Innovazionelocale al dibattito sulla cultura

laboratorioda Paolo Scattoni

L’associazione Innovazionelocale ha partecipato all’iniziativa del Comune sulla cultura con un documento preparato collettivamente. Lo riportiamo qui sotto.

Il contributo dell’associazione Innovazione locale

L’associazione Innovazionelocale intende contribuire con un testo scritto perché i suoi soci sono impegnati in un’iniziativa organizzata in collaborazione con L’Istituto Valdichiana sin da settembre.

L’obiettivo di questa nota è quella di sottolineare l’importanza della cultura tecnologica nel nostro comune. Nella vulgata corrente per cultura si intende soltanto quella delle cosiddette arti performative. Il dibattito sulla cultura su questo si è incentrata soprattutto in relazione alla fondazione Orizzonti.

Ci sono però altri aspetti che riteniamo non debbano essere trascurati e fra questi quelle della tecnologia e della innovazione tecnologica. Oggi è possibile a chiunque l’accesso a strumentazioni a basso costo che fino a pochi anni fa avevano costi accessibili solamente alle università e ai centri di ricerca. Così, se un tempo la “scienza di cittadinanza” si limitava alla raccolta di dati diffusi per la scienza ufficiale, oggi, mediante la diffusione della conoscenza di questa nuova dimensione della ricerca tecnologica, si fa concreta la possibilità per elaborazioni avanzate da parte della comunità dei cittadini.

L’associazione Innovazionelocale è nata intorno a un forum nel 2013 (https://groups.google.com/forum/#!forum/innovazionelocale). Più recentemente è stato creato un sito di riferimento per l’associazione (www.innovazionelocale.it)

Laboratorio ambiente” e il ruolo della scuola

L’attività iniziale dell’associazione è poi proseguita nel progetto partecipativo dell’Istituto Valdichiana finanziato dall’Autorità per la Garanzia e Promozione della Partecipazione della Regione Toscana. In un periodo di sei mesi svolto durante l’anno scolastico 2014-2015  la scuola ha realizzato il progetto Laboratorio Ambiente con lo svolgimento di quattro laboratori grazie alla partecipazione di esperti in diverse materie: microcontrollore Arduino, microcomputer Raspberry, fotospettrometro a basso costo, rilevazioni tramite droni. Quel progetto, aperto anche a corsisti esterni, ha ottenuto un notevole successo. L’importanza di Laboratorio ambiente è anche documentata dal suo sito, ospitato nella piattaforma “Open toscana” della Regione Toscana. Il progetto conta più di 25.000 contatti in meno di due anni.

L’attività di Innovazionelocale

Con la conclusione del progetto di Laboratorio ambiente, l’associazione ha continuato la sua collaborazione con la scuola. Ha organizzato gratuitamente altre due edizioni del corso di “Introduzione ad Arduino”. In due anni le tre edizioni (l’ultima è via di conclusione) ha visto la partecipazione di più di 60 corsisti. Come hanno dimostrato i risultati degli esami di stato soltanto nella scuola un numero non trascurabile di studenti ha presentato progetti complessi che non sarebbero stati realizzabili senza la conoscenza del microcontrollore Arduino.

La cultura tecnologica e il movimento maker

A Chiusi in questo momento si prospetta la possibilità di sviluppare una “community” legata al movimento maker. Da circa 7 – 8 anni con la diffusione, fra l’altro, del microcontrollore Arduino e del microcomputer Raspberry in tutto il mondo si sta sviluppando un movimento, quello dei maker, che è stato determinante nella diffusione della cultura tecnologica. Recenti ricerche dimostrano, però, che questo movimento è molto più presente nelle grandi città più che in aree più periferiche come la nostra. L’obiettivo di Innovazione locale è quella di dimostrare che la cultura tecnologica si può sviluppare anche in queste aree.

L’impatto sul sistema produttivo

Se chi si avvicina al movimento dei maker all’inizio lo fa per curiosità o anche per gioco, affinché alcuni dei maker possano diventare imprenditori i passaggi sono diversi. In primo luogo c’è bisogno dei cosiddetti FabLab, luoghi cioè possono trovare attrezzature  per realizzare progetti sempre più complessi (stampanti 3D, fresa a controllo digitale, laser cutter etc.). Il passaggio verso l’impresa può essere facilitata da spazi di co-working, si tratta di uno spazio comune attrezzato con segreteria, tavoli di lavoro, telefono e servizio di consulenza. Il maker può, con un affitto mensile modesto, lavorare in un ambiente in cui i frequentanti, mentre operano, possono scambiare idee ed esperienza con altri con cui condividono l’obiettivo della realizzazione di un prodotto o un servizio ad alta tecnologia da introdurre sul mercato. Infine con una start up (imprese che hanno un riconoscimento di legge) si passa al lancio della produzione.

Il ruolo possibile del decisore pubblico

La recente decisione da parte del comune di investire per uno spazio per start up non sembra andare nella direzione di favorire l’occupazione giovanile. A nostro giudizio, manca infatti la base, l’ambiente, in cui possono sviluppare imprese innovative a tecnologia avanzata. Per costruire quell’ambiente è necessaria una strategia a corto e medio termine.

Possono essere qui elencate alcune misure. In primo luogo rappresenterebbe un’azione ad alto impatto quello di mettere a disposizione uno spazio adeguato, magari collegato alla scuola, ma garantendo un orario indipendente da quello della scuola. Pertanto suggeriamo di integrare con questo primo intervento la scelta del Comune di favorire realtà, pur pregevoli, delle arti performative. Inoltre proponiamo di rivedere la scelta di trasformazione dei laboratori in via della Villetta in una sala convegni: quei laboratori potrebbero essere individuati come spazi utili per approntare FabLab a basso costo utilizzando sinergia con la scuola.

Per quanto riguarda le attrezzature per un FabLab può essere organizzato un crowd funding allo scopo.

Chiusi, 15 ottobre 2016

 

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2 risposte a Il contributo di Innovazionelocale al dibattito sulla cultura

  1. pscattoni scrive:

    Iniziative come questa ce ne potrebbero essere molte. Oggi sta cambiando quasi tutto. Non ci sono più risorse da banche e fondazioni. Non c’è più la l’economia basata sull’edilizia. Le forme della partecipazione politica sono molto diverse. Ci rimane la risorsa dei “cervelli” dei nostri giovani. Dobbiamo trovare il modo di valorizzarla. Anche per le risorse finanziarie (davvero minime) dovremo comunque attrezzarci.

  2. luciano fiorani scrive:

    Documento apprezzabile e condivisibile. La circostanza e gli interlocutori cui è stato presentato non mi sembrano invece dei migliori.
    L’attenzione riservata a questa indiscutibile novità sorta nella nostra città la dice lunga sul clima culturale che ci circonda.

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