Per informarsi sul NO al referendum

perchènodi Paolo Scattoni

Nel mio personalissimo percorso per un voto consapevole al referendum mi sono imbattuto in un interessante libro intitolato “Perché NO” di Marco Travaglio e Silvia Truzzi, giornalisti del Fattoquotidiano. Il volume è uscito inizialmente come allegato al giornale. È stato già ristampato e lo si può trovare in edicola e libreria. È  molto utile per farsi un’idea delle ragioni del NO. Nei primi due capitoli contenuti della riforma per cui saremo chiamati a votare (non si sa ancora la data esatta). Del libro ho apprezzato soprattutto il terzo capitolo, che è anche il più corposo. È intitolato “Le bugie del SI“. Troppe volte nei talk show si sentono affermazioni dette con sicurezza, ma che poi si rivelano false. Gli autori si preoccupano di riportare  queste affermazioni de fronte del SI e le una per una ribattono con dati di fatto e argomenti convincenti. Il capitolo successivo riguarda i tanti consiglieri regionali e sindaci che potrebbero sedere in Senato e conquistarsi l’immunità parlamentare. Segue poi un capitolo su come certe posizioni del passato di eminenti politici siano mutate solo per ossequio alle posizioni del partito di appartenenza. Molto utile l’appendice con i due testi (Costituzione attuale ed eventualmente riformata). Unico neo la mancanza degli indici dei nomi e per argomento. Avrebbero aiutato molto.

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Una risposta a Per informarsi sul NO al referendum

  1. enzo sorbera scrive:

    Non conosco il libro che presenti, forse lo leggerò e forse no – visto che non ho “bisogno” di convincermi -. Io faccio parte del comitato del No. Non per “partito preso” o per schieramento “a prescindere” – non sono “contro” Renzi, seppur sia, notoriamente, un suo oppositore -. Sono per il no perché ritengo che non si possano cambiare le regole del gioco (parlamentare, statuale, costituzionale) secondo l’estro, i numeri e le convenienze del momento. Le regole dello stare insieme (lo Stato) non sono un oggetto di plastilina che qualunque maggioranza, solo perché maggioranza, può cambiare per quel che crede il proprio vantaggio attuale. In queste regole ci si “abita”, tutti. E tutti – quelli del SI e noi del NO – lavoriamo perché queste regole siano le migliori possibili. Quindi, da persona schierata, devo dire che mi da’ un po’ fastidio l’atteggiamento che taccia di “menzognero” l’argomento dell’altra parte: io non racconto storie né faccio un discorso di comodo (potrei “nascondermi dietro Zagrebelsky, ad es.). E penso che altrettanto facciano i miei interlocutori/competitors. E’ chiaro che se li taccio di bugiardi, non c’è dialogo possibile. Più che “bugiardi”, li definirei nei termini di persone che non hanno valutato tutte le implicazioni della riforma che appoggiano, implicazioni che, per come le vedo, sono tali da farmi schierare, qui e subito, per il No. Dobbiamo, in altri termini, avere il coraggio di confrontarci.

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