La fuga per la vittoria

fuga per la vittoriadi Rita Fiorini Vagnetti

Con tutto il rispetto. Il PD va alla carica con un’intervista , a mio avviso, fantasiosa, forse un po’” farneticante” della segretaria di Chiusi che, per inciso, è anche rappresentante della maggioranza in Consiglio comunale. Parla di sviluppo esponenziale di un paese che anche per una festosa ed innocente manifestazione per il carnevale ha fatto registrare vorrei dire, con buona pace degli organizzatori, un senso di tristezza, di abbandono di rimpianto per altri tempi

Merito e complimenti al complesso scolastico che prepara i giovani studenti. Hanno animato con la loro spensieratezza scanzonata e la loro bravura di principianti un teatro fiacco anche per le non presenze,impegnandosi da veri protagonisti in una scena dove sembrava mancare la vera anima del paese: la gente, le persone, gli amici, gli abitué.

Vedere molti palchetti vuoti, al teatro Mascagni, non è stato esilarante ma la riprova è che forse “non ci sappiamo fare”!!! In “questo noi maiestatis”, a parer mio, e’ compresa tutta la cittadinanza che non partecipa, quasi con un senso di rinuncia ormai a qualcosa di inevitabile. Il declino di un paese con le sue tradizioni, il suo folklore, il suo senso di appartenenza

Qualche domanda però ce la possiamo e dobbiamo fare. Ma non è anche responsabilità di una classe politica, di un’Amministrazione che si illude di risolvere tutti i problemi dei cittadini con la sola forza dei numeri, dietro i quali, però, c’è poca sostanza, scarsa programmazione e modesto senso per una progettazione globale, sensata, di buon livello

Qualcuno potrebbe pensare: eccoci, ci siamo di nuovo ( e perché no?). La campagna elettorale e’ ormai iniziata e qualche voce isolata, come la mia, cerca di riflettere e far valutare , giudicando sul ben fatto o su quello che non e’ stato fatto. Riflettere pero’ diventa pericoloso perché a volte ci stimola a reagire, opponendosi almeno con la penna ,ad un sistema che fa acqua da tutte le parti e che vuole continuare ad essere artefice di ulteriori “danni sociali”

Forse il PD si illude. Presentandosi con il suo simbolo, da solo, senza alleati, cambierà il volto, si trasformerà quasi in una repentina metamorfosi kafkiana in una massa di attenti e capaci manager tali da rivoltare le sorti del paese? Ma in buona sostanza saranno sempre gli stessi anche per eredita’, “unti dal signore” e forse senza quella sana opposizione all’interno, almeno ad oggi, che comunque è sempre un valore aggiunto. Il confronto delle idee e’ vitale per un’amministrazione che ha il dovere di rispettare tutti e le opinioni di tutti.

Forse ci potrebbero essere delle sorprese. Infatti non e’ sempre sicuro che i primi potranno rimanere tali. Ci potrebbe essere un sorpasso a tutto campo anche solo per dare un senso di continuità e di partecipazione democratica. Non è sempre detto che bisogna arrivare primi per vincere

Ciò che più conta anche nelle retroguardie e’ dare un senso alla propria contrapposizione. La forza delle idee è sempre vincente. Stiamo a vedere: c’è tempo ancora.

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