Un barbiere di qualità

barbieredi Mario Paris

Raramente vado ancora a teatro ed essenzialmente per due motivi che sarebbero poi i motivi principali: voci e produzioni. Purtroppo, ho avuto la sfortuna di recensire spettacoli negli anni sessanta e settanta, quando i nomi in cartellone erano già una carta vincente “al buio”. Non mi entusiasmano più , e mai mi hanno entusiasmato, voci anonime campionate che interpretano il barocco in punta di piedi o messe in scena in posti e luoghi del tutto estranei alla volontà del compositore e del librettista: bar o, peggio, toilette pubbliche.

Quando anni fa comperai casa in Val d’Orcia, mai avrei creduto di riprendere questa mio lavoro (ormai solo passione) di recensire spettacoli d’opera e, sopratutto, di recensirli in teatri che mai avrei creduto vedere aperti. Da circa due anni, Gli amici di Fritz portano in queste zone lontane da grandi centri urbani e dai grandi teatri, l’opera lirica. Mi colpirono le voci che ascoltai ne l’amico Fritz e la messa in scena senza pretese: classica, pulita, essenziale .

Pertanto, quando si avvicinano da queste parti , faccio tutto il possibile per non mancarli. Il titolo ascoltato mercoledì sera presso il teatro comunale di Radicofani, era quello del rossiniano Barbiere di Siviglia. Messa in scena “pocket”, quelle fatte con materiali di recupero. Questa volta è toccato a dei cartoni… Cartoni da imballaggio intonacati e disegnati a guisa di labirinto a indicare forse le stradine di Siviglia, forse intricati pensieri, visto che una volta girati questi cartoni nel finale primo “Mi par d’esser con la testa”, compare un incudine che cade sopra a un cervello.

Niente altro in scena. Semplice, pulito, senza pretese. Nota di merito per la regista e scenografa Marika Petrizzelli, che con materiali poco nobili o, meglio, forse poco adatti alla messa in scena di un’opera lirica, ha reso piacevole e snella ma, sopratutto, varia,  la “solita minestra” propinataci da giovani promesse registiche o vecchi incancreniti : le prime quasi sempre un bluff che ci propina la nostra società, i secondi capaci solo di rispolverare vecchi fondali dei tempi di Rossini stesso.

Costumi semplici ma piacevoli, con caratteristiche atte a presentare al pubblico il personaggio: Bartolo e Basilio con giacche sgargianti: Azzurra per Basilio, color mattone per Bartolo. Decorate con rose, torchon o  applicazioni  a metà tra lo spagnoleggiante e la fantasia. Mi sono davvero tanto piaciuti. Quando poi vieni a sapere che questi lavori vengono fatti da due ragazze di 25 e 22 anni, beh…. Non hanno davvero prezzo. Passando alla Compagnia di canto, Figaro è davvero Figaro: Figaro è il baritono Allan RIzzetti che di Figaro ha il brio, la simpatia, lo sguardo furbetto e, non da ultimo (anzi) una voce che ti strappa le orecchie dalla testa con acuti da tenore grossi quanto una casa. Lo affianca la Rosina della signorina Lea Airoldi che, a parte ad avere dalla sua la bellezza della figura, sfoggia una bella voce di mezzosoprano puro ben uniforme in tutta la tessitura.

Perfettamente a suo agio nell’aria del primo atto ed esilarante nel duetto con Figaro e nella scena con Bartolo. Bartolo era il signor Fulvio Bussano che tanto mi piacque nella scorsa Cenerentola e che mi riconferma quanto pensai allora: portamento elegante in scena, voce ben calibrata e uniforme. Non c’è dubbio che questo repertorio gli sia congeniale. Don Basilio era il signor Lee, ovvero l’Alidoro della scorsa Cenerentola. Simpaticissimo e disinvolto in scena, ha cantato bene la non facile parte. Berta è stata interpretata dalla signorina Claudia Alvarez Calderon che, oltre a cantare con una verve da soubrette il ruolo, raccontava l’opera con uno spiccato accento spagnolo, quasi fosse stata prelevata direttamente dalla casa di Don Bartolo a Siviglia. Piacevole e accattivante.

Purtroppo non sono in grado di dare un giudizio sulla voce del tenore Gabriele Barinotto barbiere 2che interpretava il non facile ruolo del Conte Almaviva/ Don Alonso/soldato. La voce priva di armonici e sofferente di suoni induriti e calanti, era probabilmente vittima di qualche raffreddamento che ne ha inficiato la recita. Spero di poterlo risentire al più presto e in migliore forma.

Maestro al pianoforte e continuo, il signor Fabio Silvestro che, unitamente alla guida attenta e pulita del Direttore Alessandro Arnoldo, hanno formato davvero una notevole compagine alla serata musicale: ottimi i tempi staccati, simpatici gli abbellimenti ai recitativi. Peccato la poca, affluenza a questa recita. Continuo a ripetere quanto già scritto: peccato vedere degli artisti talentuosi in questi teatri sconosciuti e, purtroppo devo aggiungere, anche vuoti. A quando un prossimo titolo?

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2 risposte a Un barbiere di qualità

  1. Daniele Palmieri scrive:

    Ho avuto il piacere di incontrare “Gli Amici di Fritz” grazie ad una prima recensione fatta lo scorso anno dal critico Mario Paris su questo blog: per questa ragione sono debitore ad entrambi, per avermi permesso di apprezzarli personalmente, per ora in due occasioni operistiche e due concertistiche. Con Allan Rizzetti e la compagnia di canto lirico viene offerta l’occasione di portare l’opera lirica in realtà che mai, forse, lo avrebbero immaginato (Radicofani, Castiglione d’Orcia); rammarica, semmai, la scarsa affluenza del pubblico, forse ignavio di cosa realmente sono in grado di offrire questi “ragazzi e ragazze” innamorati del loro mestiere. Sono certo, altresì, che queste o altre produzioni (in base alle disponibilità economiche si possono ampliare compagini vocali e orchestrali) degli “Amici” potrebbero ben figurare anche in altri contesti; sono altrettanto certo che le loro richieste economiche saranno sempre più che correlate rispetto agli Spettacoli (la S maiuscola è voluta) che offrono. Ancora un applauso a tutti loro da parte mia e…..alla prossima!

  2. pscattoni scrive:

    Purtroppo questa volta non sono riuscito ad andare a Radicofani. Fa piacere sapere che il successo di questa compagnia continui. Forse è arrivato il momento di pensare a spettacoli come questo per il nuovo corso di Orizzonti. Se ci sarà un nuovo corso.

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