La Cenerentola a Sarteano ovvero l’opportunità di riscoprire i piccoli teatri.

cenerdi Mario ParisRitorno due volte l’anno in terra Toscana: a luglio e a gennaio. L’estate scorsa fui allietato da uno stupendo Amico Fritz ma la mia meraviglia e contentezza sono state immense quando ho visto alcune locandine che riguardavano l’opera LA CENERENTOLA di ROSSINI a Sarteano nei primi giorni di gennaio. Con mio immenso piacere trovo che sono gli stessi artisti che si sono prodotti proprio per amico FRITZ . Non ci penso due volte: vado. Adoro Rossini ma purtroppo devo dire che ultimamente sono andato a teatro e sono rimasto molto deluso sia dalle Compagnie di canto sia da alcune mise en scène davvero anacronistiche o di dubbio gusto.

Questa regia, affidata a una giovane ragazza, ha esaltato il lato fiabesco della vicenda e, coadiuvata da scene e costumi, hanno reso davvero fluida questa immensa opera del genio pesarese. Scene dipinte in maniera ineccepibile . Panni stesi ad asciugare , e grazie a questo stenditoio le scenografie fanno da quinta e sono velocemente intercambiabili. Costumi semplici, ma d’effetto. Il terzetto d’archi è stato efficace e preciso, con molti colori. Il direttore Alessandro Arnoldo è un direttore “che segue” non solo strumenti ma anche cantanti e che si diverte insieme al pubblico. maestria nell’accompagnamento e fantasia nei recitativi da parte del maestro al cembalo Emanuele Leomporri.

Punto di forza dello spettacolo, l’allegria e la grande professionalità scenica e vocale dell’affiatata Compagnia. Il mezzosoprano Paola Cacciatori e il baritono Allan Rizzetti sono i punti cardine dello spettacolo : vocalmente e scenicamente non hanno nulla da invidiare a nomi prestigiosi che vociferano specialmente in questo repertorio: basta uno sguardo, un colore di voce e si calano nei difficilissimi personaggi di Angelina e Dandini/principe.  Il basso Bussano ha cantato con maestria le due impossibili arie scioglilingua di Don Magnifico e ha saputo tenere la scena molto bene. Ramiro il principe era il tenore Gabriele Barinotto. Nonostante la sua figura molto da tenore ottocentesco non gli abbia permesso grandi movimenti (tra l’altro comunque in linea con la regia), è stato un elegante interprete. Le sorellastre erano quanto di meglio si potesse immaginare : agli antipodi anche fisicamente . Lea Airoldi di carnagione trasparente ed Emanuela Scirea di un bellissimo nero cioccolatino : divertenti, mai statiche, mimica strappa sorrisi. Due vere capricciosette. Alidoro era un cantante Coreano, Mattia Keebeck Lee: buona voce, buona presenza scenica. Evviva quindi la multietnia in questa Compagnia di canto, che ne fa un punto a loro favore. Queste due ore sono volate. Allo scoccare della mezzanotte, il mezzosoprano stava attaccando il celeberrimo “non più mesta accanto al fuoco” ma questa volta, nessuno è ritornato zucca, o topolino o serva. Anzi, è davvero una rinascita: la rinascita dell’opera lirica in queste zone grazie a questa giovane Compagnia. Speriamo davvero che una attenta gestione dei teatri e delle varie pro loco locali invitino questi talentuosi artisti in maniera fissa. Mi si consenta di terminare con un Evviva Rossini !!!

 

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4 risposte a La Cenerentola a Sarteano ovvero l’opportunità di riscoprire i piccoli teatri.

  1. Allan Rizzetti scrive:

    Gentilissimo dottor Paris,
    la ringrazio per le belle parole di stima nei nostri confronti. La nostra professione è davvero una professione molto difficile e delicata. Con molta “paura” accettai la sfida di debuttare questo immenso ruolo di Dandini, costellato di colorature, terzine etc. Come dico sempre, il margine di miglioramento è ancora molto alto, ma mi ha fatto davvero piacere che Lei abbia apprezzato il mio lavoro e soprattutto il lavoro che la nostra Compagnia ha fatto insieme. La ringrazio che sia ritornato a vedere questa Cenerentola e La invito a seguirci sul sito web degli Amici di Fritz. Molto cordialmente. Allan Rizzetti

  2. Daniele Palmieri scrive:

    Grazie a quanto aveva scritto il “critico d’arte a riposo” (ma sempre ben desto) dopo lo spettacolo estivo, ed alla gentilezza di chi amministra questo blog, abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare anche a Castiglione d’Orcia questa “Cenerentola” rossiniana. E’ stata per noi valdorciani una prima assoluta ed i sessanta spettatori presenti nel pomeriggio dell’Epifania, attenti dall’inizio alla fine ed esplosi (specie al termine) in fragorosi e prolungati applausi, lasciano intendere che l’esperienza è stata più che positiva.
    Pur non essendo critico musicale o teatrale non ho potuto fare a meno di notare le molte soluzioni geniali adottate anche su due piedi o quasi, nella fase pre-spettacolo, per ovviare ad alcune pecche e lacune che la nostra sala – non certo paragonabile nel caso specifico ai teatri di Radicofani e Sarteano – presenta. La semplicità della scenografia nulla ha tolto al racconto, anche visivo; il solo trio d’archi, diretto con verve dal maestro Airoldi e sostenuto efficacemente al continuo dal maestro Leomporri, nulla hanno tolto agli effetti ed ai colori rossiniani gli interpreti vocali si sono mossi con assoluta padronanza e sicurezza sulla scena e fra le note. Così due ore e mezza sono letteralmente volate e siamo arrivati al termine, con un po’ di mio personale dispiacere per la….”brevità” della favola musicale. Bravi tutti, ad…

  3. Fulvio Bussano scrive:

    …. Sig Paris…. sono rimasto colpito dalle Sue osservazioni sul nostro (fantastico) Maestro…quanto scritto denota grande capacità di osservazione, competenza e sensibilità musicale
    Grazie ancora
    f.to “Don Magnifico”

  4. Emanuele Leomporri scrive:

    La ringrazio di cuore signor Paris per i complimenti, la fantasia è uno dei miei pregi che spesso maschera anche difetti, ma credo che la musica senza fantasia sarebbe monotona quanto un ticchettio di lancette di orologio.

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