Stazione MediaEtruria: propongo la discussione su cinque punti

di Paolo Scattoni

Siamo dunque d’accordo che si debba riflettere su dati il più possibile oggettivi. Da qualche tempo si discutere di una stazione “in linea” sul modello di quella che è stata realizzata a Reggio Emilia con la MediaPadana. Per questa stazione regione e altri enti hanno messo a disposizione i mezzi per un investimento sino ad ora di circa 100 milioni di euro.

Da un punto di vista puramente tecnico il caso dell’Emilia e quello della Toscana sono diversi. In Emilia l’alta velocità passa per una infrastruttura costruita appositamente. Si è ritenuto che la interconnessione di Bologna fosse insufficiente e si è quindi realizzata la nuova stazione.

Nella tratta Firenze -Roma invece l’alta velocità passa su una linea esistente: la linea direttisssima. Vi sono ben cinque intercionnessioni Valdarno, Arezzo, Chiusi, Orvieto, Orte. L’unica possibile giustificazione sono dunque i tempi. Con una stazione in linea si risparmierebbero secondo alcuni tempi rilevanti.

1) Quanto tempo si risparmia effettivamente con la stazione in linea?

Facendo riferimento agli orari dei treni della MediaPadana per la fermata si impiegano 7 minuti in più (rallentamenti e fermata). Se si utilizzasse la interconnessione per l’attuale stazione di Chiusi il tempo sarebbe di 15 minuti (e non 20 come è stato affermato). Quindi se si realizzasse la nuova stazione il risparmio sarebbe di 8 minuti.

2) Quanto costa la ipotizzata stazione?

Il sindaco assicura che non costerà più di 30 milioni, altri ipotizzano addirittura i 20 milioni. Ci sono altre valutazioni. Per la stazione in linea occorre,per quanto si capisce dalla presentazione di venerdì occorre costruire due viadotti all’altezza della linea esistente (9 metri) per complessivi 1000 metri in totale. Secondo primissime stime che ho raccolto soltanto la costruzione dei viadotti costerebbe dai 30 ai 50 milioni di euro. Sono valutazioni a sgrosso ma abbastanza realistiche. C’è poi da mettere in opera il cosiddetto “armamento” e la costruzione della stazione alta circa 15 metri e la sistemazione esterna (strade di accesso, parcheggi, etc.). Il calcolo complessivo è di circa 50-70 milioni di euro.

Luciano Fiorani iupotizza che rispetto a Mediopadana si possa risparmiare non più del 20% e quindi ci attesterebbe nella migliore delle ipotesi intorno agli 80 milioni.

3) Quanto può servire ai pendolari?

Qui è facile prevedere che l’impatto sarebbe minimo a causa dell’assenza di interconnessione fra la nuova e la stazione esistente permetterebbe l’utilizzo per i pendolari che utilizzino esclusivamente gli eurostar. E’ molto comune che il pendolare utilizzi treni diversi (intercity o regionali) sia all’andata che al ritorno. Ma se si reca in stazione con la propria auto come può utilizzare ambedue le stazioni?

4) Quanto può servire ai turisti?

Qui la situazione è ancora più critica. Come può un turista che parte da Roma per andare a Siena fermarsi nella stazione in linea e poi raggiungere la stazione attuale per utilizzare la linea per Siena? Lo stesso può dirsi per quasi tutte le destinazioni turistiche.

5) Utilizzo dell’attuale area dell’ex centro carni.

Abbiamo visto come quell’area sia nelle mire di Sienambiente e delle sue controllate. Altri vorrebbero utilizzare quell’area per insediamenti di nuove imprese. Se si realizza la stazione in linea quanto di quei terreni si potranno insediare nuove imprese? E se la stazione non si dovesse realizzare (evento abbastanza probabile) la demolizione degli edifici del vecchio centro carni, magari giustificati con la realizzazione della nuova stazione, questo darebbe più forza per gli insediamenti di Sienambiente che molti osteggiano?

Ecco io credo che si potrebbe partire da questi cinque punti per costruire un po’ di conoscenza sul tema.

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2 risposte a Stazione MediaEtruria: propongo la discussione su cinque punti

  1. carlo sacco scrive:

    Tagliando l’argomento non con l’accetta ma con la daga,potremmo dire che siamo al punto dove si confrontano e si scontrano due linee di pensiero,l’una direttamente amplificata e dipendente dalla politica governativa in cerca di consensi e soldi per alimentare la famelicità dei partiti perchè le grandi opere alla fin fine questo sono diventate)e l’altra negazionista di un certo tipo di sviluppo che può anche prestare il fianco alla critica che dice di voler fare l’economia-come si dice dalle parti nostre-con la fagiolina del lago.Dentro a questo calderone si muovono forze possibiliste la cui finalità è quella dello spargimento del fumo che validerebbe il concetto del sentire ed ascoltare il popolo.Ma che ci prendiamo per i fondelli? Il popolo non l’ha mai ascoltato nessuno,anzi,l’hanno usato tutti,di fronte a tali possibilità di realizzazione i partiti hanno sempre deciso chi portasse loro da mangiare.Per chi ha la memoria corta e fa finta di perseguire istanze di base democratiche ricordo volentieri che nel momento della costruzione dell’Autostrada ci fu qualcuno di Arezzo che disse che l’Autostrada si sarebbe ripagata col pedaggio e che poi sarebbe stata gratis per gli automobilisti.Ma è solo una piccolezza.Dopo mezzo secolo la manfrina è della stessa natura.

  2. luciano fiorani scrive:

    Tanto per inquadrare la situazione di una stazione in linea alta velocità che è già operativa e che sorge nei pressi di una città venti volte più grande di Chiusi e conta su un bacino d’utenza 5 volte più grande.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/19/stazione-mediopadana-il-gigante-di-calatrava-che-fatica-a-decollare-presto-un-bar/1065898/

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