Trasparenza sulla vicenda Bioecologia: si predica bene e si razzola assai male

di Paolo Scattoni

A che punto siamo con la vicenda dell’impianto di Bioecologia? Quell’impianto insalubre di prima classe da realizzare nell’area dell’ex centro Carni?

Il Comune sembra avere molta fretta di inviare tutta la pratica in Provincia. Ci pensino loro e chi eventualmente vorrà sapere si rivolga alla provincia, una controparte lontana.

Molti sapevano del progetto almeno un anno e mezzo fa. Infatti la Provincia ha convocato una conferenza di servizi (alla quale ha presumibilmente partecipato anche il nostro Comune) per l’approvazione del progetto.

La impostazione è quella dell’autorizzazione di un’opera pubblica per la quale la variante agli strumenti urbanistici è automatica. Ma potevano farlo? Secondo noi no, perché l’impianto è un’iniziativa economica di un soggetto a capitale misto pubblico/privato. Secondo il Decreto legislativo n.267 del 2000 dovrebbe essere trattata come una normale azienda privata.

Quindi non si può parlare di opera pubblica. Si sarebbe dovuto quindi trattare di un progetto con una variante al PRG da pubblicare ed essere oggetto ad osservazioni. Dovrebbe essere anche oggetto a Valutazione Ambientale Strategica che è obbligatoria per ogni piano o programma relativo al governo del territorio.

Niente da fare. La Provincia di di Siena ha giocato su interpretazioni a margine (e molto difficili ad inquadrarsi anche fra gli esperti del diritto) che moli danni hanno fatto in Italia per crearsi spazi di per operazioni clientelari. Non vogliamo dire che qui succederà lo stesso, ma molto spesso nascondono il modo di assegnare posti di lavoro in maniera clientelare.

Comunque, nonostante le commendevoli intenzioni per la trasparenza del nostro sindaco ed ex assessore,  il tutto si svolge nella massima opacità. Leggere gli atti è praticamente impossibile, soprattutto per i tempi. Pare che gli stessi consiglieri di minoranza abbiano incontrato problemi.

Perché in tutto questo tempo non si è aperto un dibattito sui contenuti del progetto e sulle sue conseguenze? Perché non si riesce a leggere i verbali della conferenza dei servizi su questa questione? C’è qualcosa da nascondere?

Intanto le voci corrono. Da una parte si diffonde la voce che questa sarà un’opera essenziale per smaltire i reflui di Chiusi (grandissima balla perché la quasi totalità dei reflui arriva da tutta Italia). C’è poi chi sussurra che la terza fase del progetto, in futuro, riguarderà un “termovalorizzatore” dove bruciare i famosi pellet che, per la materia prima utilizzata, non si potranno certo briciare nei nostri caminetti.

Ma a noi di tutto questo che cosa ce ne viene se non il rischio per la nostra salute?

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5 risposte a Trasparenza sulla vicenda Bioecologia: si predica bene e si razzola assai male

  1. pscattoni scrive:

    In questo momento si inventano tutto per poter rendere la macchina comunale la più opaca possibile.
    Hanno una conoscenza delle leggi approssimativa e quella poca nche hanno la utilizzano in forme del tutto contraddittorie rispetto a quello che hanno promesso (la trasparenza).
    Il vero problema è che i consiglieri (di opposizione e di maggioranza) non sembrano capire il gioco e si adattano.


  2. pscattoni:

    la conferenza dei servizi si riferiva a un privato e cioè Bioecologia.

    A me la motivazione addotta sembra strana anche se Bioecologia fosse “un privato” a tutti gli effetti: la legge sulla privacy è applicabile agli atti pubblici relativi ad aziende?!?

    Che io sappia, quella si applica solo ad esseri umani, mica alle aziende…

  3. pscattoni scrive:

    Ho conversato oggi con un consigliere comunale che mi ha riferito di non aver potuto visionare i verbali della conferenza dei servizi su Bioecologia per l’incertezza della responsabile del procedimento. Il consigliere avrebbe capito che l’incertezza fosse dovuta al fatto che la conferenza dei servizi si riferiva a un privato e cioè Bioecologia. Insomma si decide per un’opera pubblica che “fa variante” (almeno secondo loro) e la cosa sarebbe privata? ovviamente il consigliere ha capito male. Non mi meraviglia, questo caldo terribile fa brutti scherzi 😉

  4. pscattoni scrive:

    Siamo seri. Quell’impianto se tratta materiali locali lo fa per una percentuale minima. Siccome,però, chi vuole vedere chiaro su impianti di questo genere viene classificato come eterno bastian contrario faccio una proposta a tutti i consiglieri comunali (maggioranza e opposizione non faccio discriminazioni 😉 si presenti un’interrogazione per conoscere quali siano le percentuali fra i reflui “comunali” e quelli “esterni”.
    Il termovalorizzatore sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.

  5. lucianofiorani scrive:

    Il sindaco ha ripetuto nell’incontro di Po’ Bandino che l’opera serve “anche ” per ripulire i nostri reflui.
    In che percentuale questo tipo di trattamento incida nel lavoro complessivo dell’impianto si è però ben guardato dal dirlo.
    Intanto c’è chi sostiene che le autobotti continuano ad arrivare.
    Se poi cominciano le voci su un futuro “termovalorizzatore” siamo proprio a cavallo.
    Però, se ben ricordo, di produzione di energie alternative in riferimento a Bioecologia ne hanno parlato sia il consigliere Annulli (nella seduta del Consiglio) che Stefano Scaramelli (nell’incontro di Po’ Bandino) ma nessuno aveva capito il nesso. Naturalmente, in quelle sedi, la parola “termovalorizzatore” non è stata mai pronunciata.
    Ora c’è il congresso del Pd e poi la festa dell’Unità, come faranno a non parlare della questione?

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