Tre attori in un teatro pericolante

 

di Paolo Scattoni

Lele Battilana ha scritto: “… permettetemi di dire che dopo l’esito non proprio scontato del PD di Renzi,  mi sarei aspettato che Paolo (Scattoni) , che defini’ tempo fa Renzi un sottoprodotto del berlusconismo, avesse almeno dedicato un post ai risultati delle elezioni”.

Caro Lele, veramente io il post l’ho scritto. Ho fatto riferimento a  un tal Renato Natale (ho anche riportato passi della voce di Wikipedia su di lui) che a Casal di Principe è riuscito a farsi votare da un terzo degli elettori. Non so come andrà il ballottaggio, ma un risultato c’è: almeno un terzo degli elettori di quella che viene considerata la capitale della camorra crede nella legalità. Per inciso il dottor Natale da un anno non ha più tessera e si può immaginare di quale partito l’avesse avuta.

Confermo la mia idea. Abbiamo assistito a una competizione fra tre attori: l’attor giovane, l’attor anziano e l’attor vecchio. Questo è stato il podio ma poteva essere anche diverso. Ci dicono gli esperti che una percentuale notevole ha deciso all’ultimo momento Abbiamo assistito ad una competizione dove la comunicazione ha fatto da padrone a prescindere dai contenuti. L’attor giovane ha prevalso dimostrando di aver imparato bene la lezione dall’attor vecchio e magari anche da quello anziano.

La rivoluzione del web ha mutato molto. A me pare che la rete venga utilizzata in maniera strumentale,  che ci sia una tendenza al conformismo mediatico dove conta soltanto l’effetto e non i contenuti. Magari valgono più gli 80 euro che non i mille promessi ai senza lavoro oppure la dentiera gratuita.Da qui il risultato. 

Io penso che si debba ripartire, come a Casal di Principe, dal lavoro quotidiano sui contenuti. Non c’è più spazio per la nostalgia dei bei tempi di quando le sezioni di partito erano piene, ma anche la demagia in quantità industriale può fare danni incalcolabili.

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Una risposta a Tre attori in un teatro pericolante

  1. luciano fiorani scrive:

    Assolutamente d’accordo con le considerazioni svolte nelle ultime tre righe del pezzo. Con una precisazione: Il lavoro quotidiano sui contenuti non può in nessun modo derogare dai principi di legalità, trasparenza e democrazia. Ed è, immagino, quello che è stato fatto dal candidato e dal suo entourage a Casal di Principe per raccogliere il consenso di oltre un terzo dei votanti.
    Il desolante panorama che abbiamo sotto gli occhi è frutto di vizi e costumi storici e che nell’ultimo ventennio sono andati ulteriormente aggravandosi. Non certo della dialettica sinistra-destra.
    Credo che con un briciolo di onestà intellettuale si possa riconoscere che le politiche liberiste che hanno soffiato forte su quasi tutto il pianeta da noi si sono intrecciate indissolubilmente con il malaffare.
    Per capirci: potremmo destinare anche somme ingenti alla ricerca ma se continuasse il ladrocinio e gli incarichi venissero assegnati ai soliti noti, contigui alla politica, non ne verremmo comunque a capo.

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