Il Vietnam saluta il suo eroe: VO NGUYEN GIAP

 

Il generle Giap nel 1999. Copyright Nguyen Van Ku

di Carlo Sacco

Alle ore 18,08 d Venerdì 4 Dicembre ( le ore 13,08 in Italia ) il cuore di Vo Nguyen Giap ha cessato di battere nella sua casa di Hanoi. Se n’è andato così, alla veneranda età di 102 anni uno degli ultimi padri della patria vietnamita, l’eroe di tante battaglie per l’emancipazione del suo popolo, uno stratega militare da essere ricordato nella storia.

Nel gennaio 2008 ad Hanoi ho incontrato insieme ad un funzionario dell’EFEO il fotografo personale del Generale Giap: Nguyen Van Ku. Questo abile e stimato fotografo che mi ha regalato le foto originali di Giap fatte da lui stesso nell’abitazione del generale. Van Ku ha immortalato tutte le fasi della vita dell’eroe di Dien Bien Phu, fasi che fotograficamente parlando vanno dal 1954 al 1975, ma che politicamente risalgono a molto prima. In tutti questi anni Giap ha raccolto una quantità immane di materiale storico nella sua abitazione di Hanoi ma era per sua natura schivo alle interviste che i media internazionali tentavano sempre con insuccesso di realizzare.

Abile stratega ha fatto scuola negli anni successivi a Dien Bien Phu ad una quantità di alti ufficiali dell’esercito vietnamita ed ha seguito la loro preparazione strategica e militare. E’ stato con le sue direttive che tutto lo staff degli alti ufficiali dell’esercito Vietnamita hanno potuto battere i francesi con De Castries, gli americani con Westmoreland ed i cinesi quando quest’ultimi hanno invaso il Nord Vietnam fermandoli a Cao Bang e facendo loro lasciare nel terreno circa 20 mila dei loro soldati. Giap impiegò per fare questo nella guerra Cinese di invasione del Vietnam i battaglioni dei soldati comandati dagli ufficiali che presero Saigon poi divenuta Ho Chi Minh City in onore del padre della patria Nguyen Ai Quoc, al secolo ‘’Lo zio Ho’’.

Sarebbe troppo lungo descrivere le vicissitudini politiche e militari di Giap ma la cosiddetta ‘’Guerra di popolo’’si deve proprio a lui, come a anche in parte lui si devono le strategie di guerriglia contro gli americani ed i Sud Vietnamiti di Diem e di Thieu, ed anche in ultima fase diretti da Kao Ky. Sembrava quasi che nelle ultime fasi della guerra una intesa sotterranea per risparmiare lutti e devastazioni nel SudVietman fosse stata fatta con una intesa fra Giap ed il generale Sudvietnamita Minh la cui mole fisica sovrastava il piccolo ed esile generale Nord Vietnamita,quasi a significare lo scontro fra David e Golia.

La strategia di Giap era quella soprattutto di attaccare ritirandosi, di far sentire la propria presenza incessante al nemico non senza aver messo in conto perdite umane notevoli che la tecnologia sovrastante americana imponeva con l’aviazione ai nord vietnamiti. Giap rispondeva facendo sentire il fiato sul collo al nemico usando la famosa pista di Ho Chi Minh, quel corridoio che partiva dal Vietnam del Nord e che passando attraverso Laos ed in parte della Cambogia faceva si che fosse percorso di notte da migliaia di uomini, automezzi e biciclette per portare i rifornimenti ed armi ai partigiani del Vietnam del Sud che si battevano contro il regime di Thieu.

La cordigliera dei monti Tuong Suon era parte della pista di Ho Chi Minh ed è stata celebrata per aver permesso la vittoria finale avvenuta il 30 Aprile 1975 quando fu coronato il sogno dello ‘’ Zio Ho’’ dal tank che abbattendo il cancello del palazzo presidenziale di Thieu ormai rifugiatosi nelle porta aerei americane al largo del Tonchino,vedeva il fallimento del proprio regime e l’eclissarsi dei suoi funzionari che temevano i campi di rieducazione negli altipiani centrali.

Giap diventato già un simbolo dopo Dien Bien Phu ascendeva così alla notorietà internazionale dopo il 1975. Sarebbe lunga la storia personale e politica di quest’uomo e dei suoi collaboratori ma mi preme anche dire che il mio archivio fotografico The Face of Asia possiede una grande quantità di documenti originali e foto su queste vicissitudini, sulla guerra del Vietnam, su Giap stesso, sulle attività dei Vietcong.

Documenti unici ed originali trovati e procurati negli anni sia in Italia che in Vietnam con i quali potrebbe essere istituita una mostra fotografica su cosa abbiano rappresentato quegli anni per la generazione che veniva chiamata ‘’Generazione Vietnam’’. Anche la località di Macciano nel Comune di Chiusi inaspettatamente un giorno di quegli anni registrò la presenza del ministro degli esteri vietnamita,la signora Nguyen Thai Binh che in visita in Italia al PCI a Roma, nel suo viaggio verso Siena un giorno sostò alla sezione del PCI di Macciano per pochi minuti.

La signora, tutt’ora vivente, fu una delle principali personalità degli accordi di Ginevra per la cessazione della guerra.Una anteprima di poche immagni la potete osservare sul sito web della mia Onlus www.thefaceofasia.org cliccando sulla cartella Vietnam e successivamente su quella ‘’L’Asia delle Agenzie’’non dimenticando di accendere il sonoro. C’è l’immagine anche di Giap in casa propria regalatami da Nguyen Van Ku. Buona visita.

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5 risposte a Il Vietnam saluta il suo eroe: VO NGUYEN GIAP

  1. carlo sacco scrive:

    Ringrazio i due interlocutori per il sarcasmo, poichè spesso permette la possibilità di avvvicinarsi al vero più di ogni altra espres-sione,ma dato il livello di conoscenza delle cose di molti 30 e 40 enni che della storia se ne strafottono spesso sarebbe meglio poter dire pane al pane e vino al vino.Questo perchè tali utili sarcasmi,potrebbero ingenerare in codesti,dubbi apocalittici visti i livelli di conoscenza anche di parecchi laureati..che quando avvenivano i fatti di cui si parla si trastullavano ancora col ciuccio e sono stati crescuti parecchi ”a pane e parrocchia”ad essere lontani dalla politica e soprattutto da tali argomenti quasi come una cosa puzzolente e che tale impostazione hanno continuato a serbare.Di questi oggi sono pieni i partiti all’inverosimile sia a nella sedicente sinistra che a destra.Spesso preferisco discutere su tali argomenti con uno di vera destra che con uno di falsa sinistra,che si sente dall’odore della pelle che quasi sempre disdegni certi argomen- ti la cui spiegazione che ne dà è quella che siano cose ”da pattumiera della storia”.Io li chamo”I nuovi schiavi griffati ”e ce n’è un mare.Sono spesso il prodotto del nuovo taylorismo politico di un partito come il PD,ecco perchè il futuro è tutto fuorchè roseo.

  2. luciano fiorani scrive:

    XLorenzoni. Ma che domande sono? Lo sanno anche i bambini chi sono i popoli liberi e chi difende (da sempre) i fondamentali diritti dell’umanità!

  3. carlo sacco scrive:

    Appunto.Ma la ragion di stato ”in god we trust” scritta sui biglietti verdi di queste cose se ne è sempre fottuta.Che poi non è la ragion di stato, non lo è stata mai se non quella delle multinazionali, che non guardano a nulla, nemmeno ai paesi dove sono le dittature più spietate, basta che ci possano commerciare.Della democraza dei popoli a loro mai gli è interessato qualcosa.E spesso ci vengono a fare la lezione e riscuotono anche consenso.Sempre in discesa per fortuna.

  4. marco lorenzoni scrive:

    Chi era l’aggressore e chi l’aggredito? Chi si difendeva e resisteva? Chi minacciava l’indipendenza di chi?

  5. carlo sacco scrive:

    Dal telegramma del Presidente del Consiglio On.Mario Scelba(Democrazia Cristiana) inviato al capo del Governo francese Laniel il 7 Maggio 1954:” Il Governo e la nazione italiana rivolgono commossi ed ammirati il loro pensiero agli eroici difensori che a Dien Bien Phu si sono sacrificati per quegli alti ideali che sono comuni a tutti i popoli liberi.L’esempio della loro lunga e valorosa resistenza non può che rafforzare in noi tutti la determinazione di operare fermamente contro ogni aggressione che minacci l’indipendenza dei popoli ed i fondamentali diritti dell’umanità.Mi consenta di aggiungere a questo sentimento l’espressione della mia più sincera e profonda simpatia”.Dalla Gazzetta del Popolo 8 Maggio 1954.Commenti sono graditi.

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