La rivoluzione di Bergoglio e l’ignavia della politica

di Paolo Scattoni,


Jorge Mario Bergoglio ha fatto un gesto semplice e rivoluzionario insieme. E’ andato a Lampedusa a incontrare i derelitti del mondo, gente che scappa da situazioni impossibili. Molti di questi sono sepolti nel Mediterraneo. Il papa ha ricordato nella sua omelia il nostro silenzio paragonandolo al fratricidio di Caino:

“Dov’è il sangue di tuo fratello che grida fino a me?”. Ha affermato “Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere,, del ‘patire con’, la globalizzazione dell’indifferenza“.

Con questo grande gesto il Papa ha riportato la Chiesa alle sue responsabilità. Bisogna però dire che forse la Chiesa è la meno indifferente. Anche le organizzazioni cattoliche locali qui da noi hanno molto operato. Penso, fra le tante iniziative, quelle in cui ero direttamente coinvolto per la pace in Eritrea ed Etiopia e per sensibilizzare sulla prigione di massa che il regime ha organizzato.

Quello che temo è che dopo questa secchiata di acqua gelata che ci ha buttato in faccia ricordandoci la nostra indifferenza, si ritornerà alla situazione di prima. Ora è l’ora della politica e la politica sinora ha utilizzato l’immagine degli sbarchi per spargere paura e riscuotere i voti. Ce lo ricordiamo il celodurismo della Lega? Ci ricordiamo che anche i partiti del fronte progressista su questo temo per non saper rispondere a quegli atteggiamenti demagogici.

Allora che fare? Riusciremo a risvegliarci da questo incubo demagogico e razzista? Se avete uno stomaco buono vi invito a leggere (o rileggere) un articolo del novembre 2011 dell’Espresso, uno dei pochi giornali che ha avuto il coraggio di fare qualche inchiesta su questo dramma. Lo potete scaricare qui sevizie eritrei

Quando lo lessi scrissi poi di getto ad alcuni amici (17/11/2011):


 

Cari amici,

 

molti di voi sanno che dal febbraio del 99 per dieci anni ho svolto attraverso la mail list italo-eritrea un po’ di lavoro di informazione sulla situazione eritrea. Prima sulla guerra con l’Etiopia che ha causato decine di migliaia di morti da una parte e dall’altra e poi sulle tristi vicende del colpo di stato bianco di una fazione del fronte di liberazione (di cui fa parte lo stesso presidente Isaias Afewerki) contro un’altra, perdente, i cui militanti sono stati incarcerati e di cui da anni non si sa più nulla.

In quella lista hanno partecipato e collaborato in molti. Ricordo fra gli altri il mio amico Fabrizio Vigni che durante il suo mandato parlamentare ha presentato numerose interrogazioni e successivamnte interessato altri parlamentari a continuare l’opera di sensibilizzazione.
Ricordo gli interventi di
Dania Avallone che è intervenuta spesso. Dania ha svolto un’opera preziosa, rischiando talvolta la propria incolumità fisica. Andrea Semplici che ha scritto tante e tante volte sulla drammatica situazione dell’Eritra. Negli ultimi anni è intervenuto, anche dopo il mio disimpegno dalla lista, don Mussie fondatore dell’agenzia Habesha che ci ha tenuto aggiornati. Ma potrei ricordare tanti e tanti altri- Il problema, però, è che di fronte al disinteresse generalizzato nei confronti di un regime criminale pochi oggi pongono il problema.

Per il combinato disposto di autorità consolari eritree in Italia, la cui unica preoccupazione sembra quella di riscuotere una tassazione esosa nei confronti di una comunità che già paga le tasse italiane e una legge assurda come la Bossi-Fini oggi molti eritrei hanno perso passaporto e lavoro.Le sofferenze degli eritrei in Italia sono nulla rispetto a quello che soffrono oggi migliai di eritrei che cercano di fuggire da un Paese che sta sempre più diventando una grande prigione. Nell’ultimo numero de L’Espresso c’è un articolo (che vi allego) che ci racconta quello che sta capitando agli eritrei che si trovano in Egitto nel vano tentativo di raggiungere Israele.

NAZISMO, NAZISMO, NAZISMO …. ma è possibile che nessuno dica nulla?

 

sevizie eritrei

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Una risposta a La rivoluzione di Bergoglio e l’ignavia della politica

  1. …Si, è possibile che nessuno dica nulla, sono tutti impegnati
    a far sfoggio della loro ‘cultura’, e se una qualsiasi cosa va ‘contro’ viene sistematicamente ignorata.
    Purtroppo questo è il mondo in cui ci troviamo e Chiusi eccelle anche in questo.

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