Bagatelle orvietane? No, una lezione anche per noi.

 

di Paolo Scattoni

In quel di Orvieto, insieme alle celebrazioni per il giubileo del miracolo di Bolsena con tante inziative, si consuma una polemica che può avere qualche significato generale.

Vediamo i fatti. L’ex assessore all’urbanistica, estromesso dalla carica improvvisamente e senza che il contrasto fra lui e il sindaco fosse portato a discussione pubblica, denuncia sulla stampa (cronaca locale de La Nazione). Scrive che nella casa in cui abita il sindaco (di proprietà della moglie) è stata realizzata una piscina abusiva, molto probabilmente nel 2010, Risposta della moglie del sindaco: non è niente, è una struttura rimovibile e poi una piscina in precedenza era stata autorizzata.

Le foto satellitari, però, raccontano una storia diversa. Si evince facilmente che la suddetta piscina è ben stabile ed ha una superficie di più di 100 metri quadrati, realizzata in un’area che ha vincolo paesaggistico e un vincolo di inedificazione di PRG  in quanto insiste nel parco archeologico.

A questo punto la moglie del sindaco interviene di nuovo facendosi fotografare con alle spalle la pietra dello scandalo. Mossa azzardata. Infatti da quella foto emerge chiaramente che di struttura definitiva si tratta, con strutture in muratura e una profondità consistente, insomma un abuso assai consistente per il quale, a parere di chi scrive, occorre iniziare un’azione penale che dovrà necessariamente concludersi con pesanti sanzioni. Dovrebbe essere prevista anche una messa in prostino (riportare i luoghi allo stato originario) abbastanza complicato perché essendo un abuso probabdi nilmente non esistono rilievi adeguati.

Qui non interessa dibattere se e in che modo verrà trattato un abuso del genere. Chiusi negli anni ’80 ha conosciuto “amnistie” per abusi ben più consistenti.

No, quello che interessa qui è il dibattito che ne è scaturito. Per alcuni il passaggio ovvio è quello delle dimissioni. Chi può garantire la tutela del paesaggio se avvengono cose del genere nella residenza del primo cittadino? Altri al contrario minimizzano. E’ una vendetta personale dell’ex assessore e in fondo che mai sarà successo. La piscina non è visibile e quindi non c’è vulnus al paesaggio.

E’ sorprendente come in una comunità come quella orvietana, abituata alla discussione civica (ci sono ben quattro giornali online) e che vive sul turismo e quindi anche di paesaggio si semplifichi così grossonalamente il tema. C’è evidentemente bisogno di un’educazione al paesaggio, che non è soltanto “panorama”. Probabilmente dovremmo pensarci anche qui da noi.

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2 risposte a Bagatelle orvietane? No, una lezione anche per noi.

  1. enzo sorbera scrive:

    Se l’assessore non fosse stato “espulso”, non se ne sarebbe saputo niente. Ancora un esempio magnifico di specchiata moralità del personale politico. Se questa è la periferia, figuriamoci “in centro”…

  2. luciano fiorani scrive:

    Occhio non vede cuore non duole. Se ben mimetizzato tutto si può fare, Dov’è il problema?
    Come le nuove case in campagna, basta dipingerle di verde.

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