Bioecologia: la protesta dei cittadini

di Paolo Scattoni

 

L’impianto di Bioecologia contenuto nel terreno che ospita l’ex centro carni è stato nel tempo oggetto di forti contestazioni. Ricordo che uno dei primissimi atti del consiglio comunale eletto due anni fa fu quello di assentire un ampliamento dell’impianto per il trattamento degli scarti a valle. Si deve anche ricordare che l’attuale lavorazione non era quella originariamente prevista che riguardava gli scarti della lavorazione del entro carni stesso.

Poi l’impianto fu dato in concessione a un privato per il trattamento di reflui. Vi sono stati negli anni molte proteste e anche una sentenza del tribunale che determinò l’obbligo di modifiche. L’attuale utilizzazione da parte di Bioecologia, una partecipata di Sienambiente, continua a determinare proteste. L’ultima è quella che si può leggere sul sito facebook della signora Lucia Lelli che un amico mi ha segnalato.

Ecco alcuni significativi stralci di quel testo:

 

In risposta al nostro Sindaco Stefano Scaramelli: Posso anche credere al fatto che gli odori provenienti da Bioecologia non provochino danni alla salute, ma resta il fatto che questi odori molesti limitano la vita di coloro che abitano e lavorano nelle vicinanze dell’impianto. Provate per esempio a mangiare nel Ristorante che è presente li di fronte, o a giocare in giardino coi bambini quando sono… presenti queste puzze , o a frequentare la Palestra li di fronte. Sono sicura che tutti quelli che l’hanno sentita non possono dire che sia una cosa piacevole.”

 

E’ evidente che se così stanno le cose è necessario rimuovere le cause del disagio. Non ci si può trincerare dietro la motivazione che “tutto è a norma”. Se queste emissioni maleodoranti ci sono evidentemente l’impianto a norma non è. Infatti la signora Lelli così prosegue:

 

Anche se l’impianto è presente da tanti anni, non lo è da così tanto l’odore che emette, infatti circa una decina di anni fa ci sono state segnalazioni con conseguenti testimonianze in Tribunale a Montepulciano e relativa condanna. Prima di allora non si erano mai avvertite, e io abito qui dal 1981. Non vorrei fare allarmismi, ma le regole vanno rispettate da tutti, e poi vorrei sapere a cosa servono i controlli se ad effettuarli è il Comune che però trae un profitto da questo impianto?”

 

L’osservazione è più che condivisibile. Come più che condivisibile è la richiesta di accesso all’informazione che non è soltanto un “segno di rispetto”, ma un diritto sancito da precise norme statali e convenzioni internazionali. L’accesso ai dati ambientali deve essere garantito.

 

Inoltre sarebbe un segno di rispetto nei confronti dei cittadini, far sapere cosa, quanto e come smaltisce questo impianto, la trasparenza di tutto ciò che avviene li dentro metterebbe a tacere i dubbi sulla pericolosità. Sono disponibilissima a fare una visita all’impianto, ma vorrei che in tale occasione fossero presenti tecnici ed esperti di questo settore e se possibile anche medici che possano valutare l’eventuale tossicità delle emissioni in atmosfera. Chiedo troppo?”

 

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4 risposte a Bioecologia: la protesta dei cittadini

  1. Carlo Giulietti scrive:

    tempo indietro un amico mi aveva parlato di una petizione in atto tra gli abitanti delle Biffe, al momento non so se sia andata in porto, per chiedere all’Asl di fare delle indagini approfondite sulle cause dell’aumento di tumori, nella zona delle biffe in particolare (non conosco i dati e non vorrei fare falsi allarmismi) Se non sbaglio Marco L. mi pare ne abbia parlato anche su Primapagina. Certo sarebbe il caso che l’amministrazione facesse chiarezza, in caso anche di minimo sospetto, non si possono tenere i cittadini nel dubbio.

  2. marco lorenzoni scrive:

    La protesta dei cittadini e degli operatori della zona industriale delle Biffe e delle Cardete (quest’ultima in territorio di Città della Pieve) non è solo su facebook, ma si è tradotta in una denuncia ai carabinieri firmata da una decina di persone. E anche sulla stampa la questione è più volte stata sollevata prima dell’approvazione dell’ampliamento (al momento fermo per prescrizioni) e anche dopo… Non risulta che il Comune di Chiusi abbia mai contattato in proposito il sindaco di Città della Pieve, come invece ha chiesto di fare al Comune di Castiglione, per le Coste…

  3. luciano fiorani scrive:

    Una cosa alla volta. Ora c’è da combattere contro la centrale a biogas che dovrebbe nascere a Le Coste , poi con calma ci si occuperà di Bioecologia.
    I cittadini e i lavoratori della zona, nel frattempo, sono pregati di sopportare pazientemente gli odori molesti.
    E, soprattutto, sono invitati a non creare allarmismi e mantenere bassi i toni.
    Perchè questa è la “nuova politica” tradotta in pratica.
    Quella che si interessava all’ambiente e alla salute indipendentemente se un impianto fosse di qua o di là dal fosso è ormai “vecchia politica”.
    E’ proprio vero: a questi non gli si sta dietro e neanche vicino.

  4. Ma scherziamo? I controlli si fanno molto spesso. A sorpresa!

    A proposito: mica si sa che controllano? Magari non si faccia un’interpellanza al sindaco su questo, sennò ci scappa qualche altra suoercazzola.

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