Ragazzi in Gamba a Lamezia Terme, la tradizione continua

di Marco Fè

Lamezia Terme, con i suoi 31 anni di <Ragazzi in Gamba> è, dopo Chiusi, la sede più antica. E nella rassegna interregionale svoltasi il 22 e 23 aprile al Teatro Umberto è emerso quanto questa manifestazione sia parte integrante e rilevante nel tessuto sociale e culturale della città calabrese, come abbia creato ormai una bella tradizione e costituisca un appuntamento irrinunciabile.

Buona parte della popolazione giovanile di Lamezia è passata per questa esperienza di cui nutre un bel ricordo che, spesse volte, ha segnato positivamente la vita. Esempi per tutti: il Prof. Achille, regista del lavoro <Parole in movimento> dell’ I.C. Manzoni Augruso, che ha scoperto la sua vocazione per l’arte teatrale quando, da piccolo, ha partecipato a <Ragazzi in Gamba> di cui ha serbato il ricordo <catartico> dell’ applauso <a scroscio di pioggia>; il nuovo assessore alla cultura che ha ricordato con entusiasmo la sua partecipazione alla festa di Chiusi per ben due anni; il giornalista Antonio Cataudo che, orgoglioso di seguire la manifestazione sin dal suo sorgere, ha fatto dedicare alla manifestazione un’intera pagina del quotidiano <Calabria Ora>; il cineasta Mario Vitale che insegna cinematografia nella sua vecchia scuola.

Privata dello storico Teatro Grandinetti, decapitata da personaggi carismatici come il Preside Prof. Antonio Bruni e il Prof. Antonio Ragozzino, entrambi passati a miglior vita, sofferente della crisi che ammorba la società e la scuola, la rassegna è iniziata in punta di piedi ma, nello scorrere delle esibizioni delle 15 scuole partecipanti, è andata mano mano crescendo per imporsi sia dal punto di vista della qualità dei lavori che della fedeltà allo spirito e allo stile che la vuole promotrice di valori e di promozione umana.

Merito questo soprattutto del Prof. Gaetano Montalto, da sempre grande anima dell’associazione lametina, e del Preside Prof. Carlo Cristiano che ha saputo raccogliere il testimone lasciato da Bruni. Dodici tra scuole e associazioni per 15 spettacoli dedicati principalmente alla musica, al canto e alla danza e con autorevoli partecipazioni di teatro, poesia e cortometraggio. Gruppi per lo più di Lamezia Terme ma anche da Gimigliano, Falerna, Pianopoli, Feroleto, S. Maria di Catanzaro, Melito Porto Salvo, Maida e Madonna di Porto.

Si sono distinti il teatro e il cortometraggio della Manzoni – Augruso di Lamezia, la poesia di Pianopoli, il canto corale di Melito Porto Salvo, la danza dell’ Ass. <New Armony> di Lamezia e il concerto strumentale dell’ Orchestra Scolastica Provinciale.

La rassegna, iniziata – dicevamo – in punta di piedi, si è conclusa all’ inizio del fatidico Corso Numistrano con un pathos che non ha avuto nulla da invidiare alle grandi manifestazioni degli anni ’90. Nel momento finale è intervenuto il sindaco, l’amico Gianni Speranza che, dopo il saluto, ha voluto ascoltare in silenzio la lettura del proclama inneggiante a quel <Non lasciatevi rubare la speranza> di Papa Francesco. E mai tale annuncio è stato più pertinente e attuale come questa volta.

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