La maggioranza non dimentichi che è minoranza nel paese

di Luciano Fiorani

La rozza concezione politica dell’attuale maggioranza comunale, mutuata dal pensiero berlusconiano (abbiamo vinto e facciamo come ci pare) non tiene conto di molti fattori e infatti, già dalle prime battute, si è potuto vedere l’emergere di una miscela di arroganza e dabbenaggine.

Credo sia utile ricordare al novello conducator e ai suoi fidi che dalle urne è uscito un consenso “reale” che è ben lontano dal 50% della popolazione attiva. I 2.923 voti raccattati dal centrosinistra rappresentano solo il 42% dei cittadini aventi diritto al voto.

Se, naturalmente, nessuno mette in dubbio la legittimità e il pieno diritto a governare, un serio problema politico si è aperto e solo degli sprovveduti possono far finta che non esista: a governare è una coalizione invisa alla maggioranza dei chiusini.

Per sovrammercato c’è da rilevare che i partiti che hanno fornito il marchio di fabbrica all’attuale Amministrazione sono praticamente inesistenti e, tra questi, solo il Pd cerca disperatamente di rimettere insieme i cocci con un congressicchio convocato in tutta fretta e dall’esito già scontato.

In questa situazione non c’è da farsi illusioni o si ricostruiscono un terreno e un clima politici praticabili o per la nostra città i tempi cupi sono destinati ad allungarsi indefinitamente.

Che fare? Intanto le minoranze, maltrattate in Consiglio, forse dovrebbero cominciare a studiare una qualche forma di raccordo. E tutti quelli interessati (e ce ne sono anche all’interno del Pd) ad una rinascita della politica locale dovrebbero rimboccarsi le maniche e cercare nuovi percorsi. Insomma c’è da iniziare un nuovo corso.

Non è più tollerabile che quattro mammasantissima continuino a tenere in scacco un’intera città.

I risultati elettorali hanno fotografato una realtà, ora occorre cambiarla.

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2 risposte a La maggioranza non dimentichi che è minoranza nel paese

  1. lucianofiorani scrive:

    La seconda che hai detto.

  2. marco lorenzoni scrive:

    Rispetto alla situazione pre-elettorale è cambiato poco dal punto di vista formale. La coalizone al governo è rimasta la stessa. Dal punto di vista sostanziale invece qualcosa è cambiato: il Pd e la maggioranza hanno molto meno consenso di prima. La coalizione non era in grado di governare prima e non lo è adesso, ma d’ora in poi farà ancora più fatica perchè nella società i numeri non sono più gli stessi… E anche in Comune il Pd è ai “minimi termini”. I partiti satelliti esistono solo sulla carta e il pd stesso è una “espressione geografica”, un contenitore pieno di… vuoto.
    La vicenda del congresso e dell’elezione del nuovo segretario lo dimostra… Siamo quasi al livello della nomina di Alfano nel Pdl, sulla quale Bersani sghignazza e ironizza. Ma che differenza c’è?
    A questo punto le possibili opzioni sono due: dare tempo e fiducia ai giovani amministratori (passando le “cazzate” che fanno come incidenti dovuti a inesperienza) oppure cercare di organizzarsi per mandarli a casa prima possibile, loro e i partiti di carta che li sostengono, per evitare che facciano ulteriori danni…

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