La strada del rinnovamento passa per la consapevolezza e il blog può servire

di Paolo Scattoni

Il dibattito che si è svolto intorno a un mio contributo e un altro in risposta di Luciano Fiorani mi sollecitano un’ulteriore riflessione. Partendo da una base comune che è quella dell’insoddisfazione sul governo della città, a me pare che si confrontino due posizioni. La prima potremmo definirla del “devono andare a casa, poi si può parlare di alternativa”. C’è una seconda alternativa, che è quella che io prediligo:è quella di una maturazione e consapevolezza politica progressive.

La posizione di chi dice se ne devono andare non mi convince perché non credo che un risultato elettorale clamoroso cambierebbe molto se non è basato su principi solidi. Uno di questi è quello della trasparenza.

In questi anni ho potuto osservare quello che è successo ad Orvieto. Quattro anni fa al ballottaggio prevalse il candidato del centrodestra Toni Concina. Il consiglio era in mano al centrosinistra. L’anatra zoppa però ritrovò subito la salute con il passaggio di alcuni ex democristiani da un banco all’altro. Addirittura la giunta di centrodestra è stata supportata dal consigliere dei comunisti italiani.

Molti considerarono il cambio come una liberazione dal giogo delle sinistre affariste e pasticcione. Che cosa è poi successo? Di fronte ad un’oggettiva crisi di bilancio il centrodestra è riuscito a far peggio di quelli di prima. Sono stati cambiati nel tempo sei assessori e non è finita. Attualmente il sindaco si tiene l’urbanistica dopo due cambi in attesa di trovare qualcuno. Ormai non si può più dimettere nessuno nel centrodestra perché non avrebbero più rimpiazzi da pescare dalla lista.

La furia ideologica ha riguardato la cancellazione di tutto quello che c’era prima. Una damnatio memoriae che vorrebbe cancellare anche il Centro Studi che porta ogni anno ad Orvieto centinaia di studenti, soprattutto americani, che risiedono nel centro storico.  Per me è evidente che un cambio qualsiasi non serva a molto.

Quello che invece dovrebbe avvenire è la maturazione di una classe politica consapevole e alternativa. La politica è un’attività che può migliorare attraverso partecipazione e consapevolezza.  Da questo punto di vista mi chiedo infatti che fine abbiano fatto quei giovani che durante la campagna elettorale si sono avvicinati all’attività politica nei ari schieramenti. Che fine hanno fatto? Continuano a partecipare? Ho l’impressione di no.

Quello che forse non si capisce è che il coinvolgimento si basa sull’informazione e come giustamente scrive Giampaolo (Tomassoni) non affare privato e quindi è un diritto Forse se la trasparenza venisse perseguita in maniera rigorosa molti sarebbero incoraggiati a partecipare. Sempre ricordando quello che scrive Giampaolo è compito di tutti gli eletti garantire la trasparenza, ma quelli dell’opposizione in particolar modo.

Ricordo quando ero consigliere di minoranza, unico di una lista che era riuscita ad avere un consigliere per un voto. Nella giunta c’era allora un assessore che ora è capogruppo di opposizione. Ricordo che anche allora la maggioranza non faceva complimenti. Ricordo come sistematicamente le mie interrogazioni e interpellanze venivano messe all’ultimo punto all’ordine del giorno (oggi non sarebbe possibile). Eppure cercavo di portare conoscenza anche se i mezzi erano abbastanza limitati (Primapagina e poco più).

L’idea era quella di lavorare per una maggiore consapevolezza. Oggi che sarebbe più facile e più efficace non lo si fa. Secondo me questa è una grave pecca della politica.

Per quanto riguarda il blog continuerò ad utilizzarlo nel senso che ho detto, compresa la sottolineatura dei silenzi. Altri se vorranno potranno utilizzarlo per altre finalità.

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6 risposte a La strada del rinnovamento passa per la consapevolezza e il blog può servire

  1. pscattoni scrive:

    Don Chisciotte è sempre meglio che ricattatore (fonte Bologni) 🙂

  2. pmicciche scrive:

    Ognuno utilizza il suo tempo come crede… e a me, personalmente, il donchisciottismo affascina poco. Se poi si pensa che il metodo utilizzato da alcuni lustri non funzioni o si riesce a convincere gli altri ( io, per esempio, non ci sono riuscito nonostante gli sforzi compiuti sul campo) oppure non gli resta che ricordarlo periodicamente sperando che prima o poi il richiamo possa funzionare. Se poi esprimere opinioni è visto come un vuoto pontificare, si può anche tacere in modo da non infastidire il genius loci……….eppur si muove….

  3. pscattoni scrive:

    Paolo (pmiccichè) se c’è un luogo in cui ricercare la trasparenza degli atti è questo e qui troverai quante volte il sottoscritto l’ha chiesta a TUTTI gli amministratori perché tutti hanno questa responsabilità. Mi piace ricordarti che un iscritto al PD non ha esitato ad andare in una caserma dai carabinieri a denunciare un’azione di prepotenza subita da ammnistratori comunali (del PD). Forse sarà l’ora di impegnarsi TUTTI anche quelli che pontificano da lungo tempo ad OPERARE per il conseguimento della trasparenza amministrativa. Si tratta di un lavoro faticoso te l’assicuro.

  4. pmicciche scrive:

    “Sempre ricordando quello che scrive Giampaolo è compito di tutti gli eletti garantire la trasparenza, ma quelli dell’opposizione in particolar modo.”
    Io, se fossi un iscritto o anche un elettore del PD, sarei furioso contro il mio partito o con chi ho eletto e a loro chiederei perentoriamente di mantenere le promesse fatte, oltre che di non tradire la base di una visione condivisa. Me la prenderei con l’Opposizione solo se al potere ci fosse un comune avversario politico che non viene incalzato a dovere. Ma a Chiusi in molti ruotano attorno al PD, persino alcuni che ora agiscono nella Minoranza e si tende quindi a mischiare tutto in un’ambiguità devastante. Chi è iscritto o ha votato PD deve imparare a pensare che i rappresentanti da LUI votati non devono essere incalzati dall’Opposizione ma, prima di tutto, da LUI stesso.

  5. pscattoni scrive:

    Scrive PMiccichè: “Io sono molto critico verso la Minoranza perchè credo che, appunto, sbagli il bersaglio ma francamente che iscritti ed elettori del PD chiedano ai Consiglieri di Minoranza di stimolare i loro stessi eletti a “guarire” dal male oscuro, lo trovo concettualmente sbagliato e, francamente, anche irritante.”
    Non capisco a chi si riferisca. Qualora si riferisse al mio post chiederei spiegazione.

  6. pmicciche scrive:

    E’ evidente che il “mandiamoli a casa”, quando è solo una reazione emotiva, diventa velleitario e persino dannoso; a volte però si rende necessario anche solo come passaggio obbligato. Un dente si può estrarre solo per fretta perché al momento fa male oppure per evitare una pericolosa infezione. Per quello che ne so la situazione di Orvieto era talmente compromessa all’interno del PD che questa attuale Giunta ne è solo il frutto; così come questo passaggio doloroso pare abbia prodotto invece un primo segno di salutare rinnovamento. Quali siano stati i risultati a Chiusi di un’Opposizione in questi lustri sono – impietosamente – sotto gli occhi di tutti. Tanto che questa alternativa, al momento non c’è e Sindaco, Giunta e Consiglieri godono di buona salute politica. I liberali tedeschi ed italiani risposero ad un reale consenso popolare al nazi-fascismo con un’opposizione istituzionale, compiendo un enorme errore di valutazione. Ben altra doveva essere la reazione in quel momento storico. Un’ultima nota sui Consiglieri. Io sono molto critico verso la Minoranza perchè credo che, appunto, sbagli il bersaglio ma francamente che iscritti ed elettori del PD chiedano ai Consiglieri di Minoranza di stimolare i loro stessi eletti a “guarire” dal male oscuro, lo trovo concettualmente sbagliato e, francamente, anche irritante.

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