Viaggio a Grosseto, rivisitando l’urbanistica

di Paolo Scattoni

Ieri ero a Grosseto per lavoro. E’ stata un’occasione per ritrovare alcune persone ex dipendenti del comune con cui avevo lavorato per la messa a punto del Piano Strutturale in qualità diu responsabile scientifico,.

E’ stata anche un’occasione per capire a che punto sia quello che è seguito a quel piano: il regolamnto urbanistico. Ebbene se per l’adozione del piano strutturale sono occorsi poco più di due anni e per l’approvazione definitiva un altro anno e mezzo, per un totale di tre anni e mezzo Per l’adozione del regolmento urbanistico sono occorsi cinque anni e per la sua approvazione (che dovrebbe avvenire fra qualche giorno)sono stati impegato ben sei anni e mezzo. Eppure l’approvazione del Regolamento Urbanistico di solito occorre molto meno.

Che cosa è avvenuto? Io ho un’interpretazione. mentre per il Piano Strutturale si è adottato un metodo basato sulla trasparenza, per il regolamento urbanistico si è tornati al vecchio sistema: unpiano fatto nello studio dell’urbanista che poco o nulla si confronta con  la città. Che cosa è stata la trasparenza del piano strutturale? Che tutte le deciusioni debbani essere “tracciabili” che cioè si possa riscostruire tutto il processo, da quando della singola decisione contentenuta del piano si sappia che l’ha proposta e come sia stata trattata nel tempo sino alla formalizzazione della scelta.

Il Regolamento Urbanistico invece questo lavoro nobn l’ha fatto. Al momento c’è un’indagine della magistratura sull’ex assessore all’urbanistica che secondo l’ipotesi degli inquirenti avrebbe favorito il suocero facendo inserire alcuni suoi terreni nel piano. Sono convinto che la persona interessata riuscirà a chiarire, ma se si fosse scelto un percorso trasparente questo incidente di percorso non ci sarebbe stato.

Forse è la mancanza di trasparenza a giustificare gli oltre 14 anni dal primo avvio del procedimento per il Piano Strutturale di Chiusi.

Ma non chiederemo che fine hanno fatto le promesse di trasparenza. Come noto si tratta soltanto della fissazione di un singolo cittadino. Sindaco dixit.

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