Primarie Pd: Lo “scomodo” fa paura e io sto con Renzi

di Gisella Zazzaretta

Quali sono le primarie fatte bene? Quelle in cui non si sa già prima chi vince. Invece i big scelgono un nome, quello che deve vincere e organizzano intorno a lui una corsa finta. Gli elettori devono solo ratificare il risultato già deciso dai vertici romani.

Ma quando le primarie sono vere, non importano i padrini altolocati e le indicazioni dei dirigenti. Si gioca liberi, in campo aperto. E si rischia, si corre, si studia, si lotta.

Quando i sondaggi davano per certo che Matteo Renzi avrebbe potuto vincere le primarie a Firenze, la segreteria nazionale del PD inserì una regola, inesistente nello statuto, per cui chi fosse arrivato primo, ma non avesse superato il quorum, sarebbe andato al ballottaggio con il secondo classificato! Non si è mai sentito parlare di primarie a doppio turno.

Certo la norma era studiata apposta perché lo “scomodo”, che non risparmiava critiche alla gestione del partito nazionale, non vincesse. Nonostante questo, il consenso che Renzi si era acquistato gli ha permesso di vincere le primarie e diventare, poi, Sindaco di Firenze.

Adesso lavora per la candidatura a premier. Cosa si inventerà la dirigenza nazionale per fermarlo? La strada è certamente insolita.

Sosterrò la sua candidatura perché è libero, scomodo, ingestibile, non è pollo da allevamento, crede in questo partito così come è definito nel suo statuto, e nel suo codice etico, perché vuole fare pulizia in un partito ormai vecchio e comatoso, ma ancora tenacemente legato alle poltrone e ai privilegi che ne derivano. Lo sosterrò perché è controcorrente e contro le correnti del PD, perché la sua comunicazione è rivolta a tutti.

Anche a 56 anni non ho perso la speranza che qualcosa possa cambiare. Adesso!

 

 

 

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20 risposte a Primarie Pd: Lo “scomodo” fa paura e io sto con Renzi

  1. carlo sacco scrive:

    X Provvedi:Spesso si confonde la causa con l’effetto.E’ vero che il PCI(sebbene non tutto,sia chiaro perchè esisteva anche la parte laica)era contro l’aborto ed il divorzio e possiamo dire che ci fu tirato per i capelli al voto,ma quei traguardi sono stati raggiunti perchè mise nel piatto della bilancia il suo peso altrimenti non sarebbe stato posssibile che fossero raggiunti.E quando una posizione si consolida nel tempo,nelle abitudini e nella mente della gente è quella che tiene e che da fastidio a chi si era opposto e che ha cercato sempre di smontarla.Quando si deve decidere una posizione poi alla fine tale posizione si prende.Come si fa a dire adesso che un partito possa non essere ideologico,possa rappresenta re tutte le idee e perdipiù senza correntismo e cercare nello stesso tempo di combattere le ingiustizie sociali ? Con quale forza contro la società del mercato,la destra economica ed il neocapitalismo ? Mi si spieghi cosa ne può uscire da tale guazzabuglio composito se non una nuova democrazia cristiana buona per tutte le stagioni,quindi per far passare con la vasellina le istanze degli abbienti nel tergo dei poveri col beneplacido di chi si sa bene chi ?Il neocapitalismo secondo te non funziona meglio se amministrato ed ossigenato da una politica in tal senso ?Mi sembra che gli si tuoni contro
    ma che politicamente non si voglia cambiare.

  2. Cosa significa sinistra? Stare dalla parte dei poveri? Allora sono di sinistra anche io! Basta intendersi. Il problema è che dietro queste parole si fa passare di tutto! Quando ero ragazzo il PCI, con Berlinguer, era contro il divorzio, contro l’ aborto, contro l’ eutanasia e guai a parlare di socialdemocrazia. Mi ricordo che quando Craxi definì il PSI progressista e riformatore Berlinguer replicò che il PCI invece sarebbe sempre stato conservatore e rivoluzionario! Io sono rimasto in questo senso Berlingueriano, e, come ripete spesso il Presidente Napolitano, in una posizione politicamente insignificante, che esprime solo una posizione di “pancia” , da cattocomunista. Io, da iscritto non chiedo al PD di essere rappresentato nelle mie posizioni e nella mia identità, chiedo però cittadinanza, libertà e pluralismo interno, senza correntismo. Da Bersani non c’ è da sperare niente di più di un partitino del 20 /25% con una identità radical-socialdemocratica e escludente. Renzi può riaprire i giochi. Tutto qui!

  3. enzo sorbera scrive:

    Cosa distingue Renzi da Bersani? Perché devono circondarsi di tanti suggeritori e trombettieri pronti alla divulgazione (confezionamento) del verbo del matteo di turno? Quanto spendono i “primattori” per tutto il codazzo – scusate, si dice “staff” -? Soprattutto, CHI lo paga ‘sto staff?
    Sono tutte domande che le primarie dovrebbero consentire e che invece finiscono per occultare, trasformando il tutto in un Partito Detersivo dove conta il brillio del bianco più bianco piuttosto che il prodotto. Per non parlare degli epigoni. Eterni chierichetti, abituati a menarsi reciprocamente il turibolo, esprimono truci propositi distruzionisti con lessico roboante e effetti da ululato di cardellino. E cosa dovremmo aspettarci da questi? Gisella, mi pare che tu abbia sbagliato ad emozionarti. Occorre una sinistra politica, fatta di regole e congressi, non questa roba ch’è una semplice espressione geografica a lato dei monti.

  4. pscattoni scrive:

    Tommaso?

  5. carlo sacco scrive:

    Tutto vero Paolo, con la differenza che le riforme ” graduali ” come le intendono i socialdemocratici porgono l’anima al sistema economico che te le tritura.Trincerarsi dietro ”o riforme graduali” e/o ” massimalismo rivoluzionario” è un giuochetto per andare in tasca a chi dovrebbe beneficiare di tali riforme.Questo è avvenuto nell’occidente ed ancora più marcatamente in Italia negli ultimi 50 anni.Venga Reagan od Obama( per significare progressismo sociale o conservatorismo )il sistema funziona con gli stessi meccanismi ed il suo motore può girare più lentamente o velocemente, ma i risultati sono la disintegrazione del sociale poichè quei meccanismi sono gli stessi.Nascondersi dietro un dito oggi serve a poco.Da qui deriva anche una delle principali differenze per ler quali destra,centro e sinistra hanno perso il loro valore di riferimento,perchè ha vinto il sistema irrazionale.Ed infatti questo intorno a noi vediamo.

  6. pscattoni scrive:

    x carlo sacco. certi sforzi definitori applicati alle rpimarie del PD mi sembrano fuori luogo. Ma se proprio si vuole eccoci, stralcio dalla voce riformismo su wikipedia:
    “In origine il termine riformismo nacque per distinguere all’interno del movimento socialista coloro che sostenevano graduali riforme anziché la rivoluzione propugnata dai massimalisti. Per decenni poi il termine è stato sinonimo di socialdemocrazia, anche se solo nel corso della metà degli anni ’80, si può dire che i socialdemocratici riformisti abbiano prevalso sui più radicali comunisti, nella lunga battaglia all’interno della sinistra europea. A questo punto essere riformisti ha significato più che altro proporre riforme graduali, di fronte alla sfida posta dai liberali e dai conservatori, guidati da leader come Ronald Reagan e Margaret Thatcher, i quali si sono proposti come sostenitori delle riforme più radicali, tanto che, di fatto, essi sono conservatori solo nei valori, ma non certo nelle politiche pratiche.”

    Quindi i “riformatori” sono quelli della destra che puntano allo smantellamento dello stato sociale. I riformatori rivoluzionari sono ormai una riserva indiana.
    Per tornare alle primarie la scelta è fra diversi modi di concepire il riformismo (una tradizione di tutto rispetto). Si tratta di arrivare a fine novembre. Per la grande rivoluzione vedremo di attrezzarci 😉

  7. carlo sacco scrive:

    Coloro che sono dentro a quel partito mostrano comunque di esserci per aver scelto chiaramente una idea riformista e non riformatrice.Ed è per questo che è comunque una pasta composita dove destra,centro e sinistra sono state mischiate in modo da non riconoscersi a vicenda e di far faticare abbastanza l’elettorato affinchè li riconosca.A chi ha detto che”una vittoria di Renzi eviterebbe di farci morire socialdemocratici(Provvedi)” rispondo: non credi che una tale vittoria possa ancora aumentare il carico del democristianume dentro il PD ?Magari si morisse socialdemocratici,almeno loro un po’ di laicismo lo lasciavano intendere…Renzi parla di rinnovamento ma è un rinnovamento che secondo me distrugge solo quel poco di sinistra che c’è stata a parole per aumentare il contenuto di centro,di berlusconismo,di una visione di società imperneata solo sull’aria fritta.E di aria fritta ce n’è già parecchia dentro quel partito.

  8. Carlo Giulietti scrive:

    Gisella mi stupisci, alla tua età cominci ad apprezzare i surfisti? Allora meglio la Sensini!
    Spero solo che l’onda che sta cavalcando il nostro ex segretario, ex presidente, ex presidente, sindaco, si sgonfi prima di portarlo a riva , tanto ormai ha la poltrona attaccata al sedere e non affonderebbe . In caso contrario vorrebbe dire, che gli errori del passato non ci insegnano proprio niente!
    Quasi 2500 anni fa un “Tale” affermava : – Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero-… questa forse è la filosofia cui si ispira il nostro amico oggi.

  9. pscattoni scrive:

    Solo per rimanere in Europa i partiti di sinistra sono aggregazioni di numerose espressioni di diversa impostazione. La purezza ideologica produce gruppetti che non divengono mai maggioranza. La pluralità di convinzioni e pensiero non può essere rimossa. Non è quindi un ma anche, ma la necessità ti trovare una sintesi.

  10. XPaolo (Scattoni),
    È proprio questa logica del “ma anche” che sta paralizzando la sinistra da anni. Le due snime dono inconciliabili, molto meglio che si lascino reciprocamente libere di esprimere i rispettovi vslori fondanti, alleandodi sui programmi che questi valiri vedono convergere, ma liberi di trovarsi su fronti diversi in cado contrario. Allora davvero che per la destra non ci sarebbe scampo!

  11. Paolo Scattoni scrive:

    x Francesco Storelli. Non sono d’accordo. Per me il PD è un partito che eredita molte tradizioni che dovrebbero trovare il loro terreno comune in una società che attraverso una politica di welfare riesca a costruire progressivamente giustizia sociale. Il mercato non è un sistema che “naturalmente” accompagna la società, ma uno strumento scelto e costruito per raggiungere lo scopo. Non tutto può essere ricompreso in quei meccanismi. Non si può mercificare l’uomo e neppure l’ambiente.
    Detto questo, poi, le posizioni sul quanto e sul come può essere discusso.
    Io come tanti altri nel PD cerchiamo di lavorare per questi principi, anche se non siamo riconducibili alle due “anime” (ex PCI ed ex DC) che molti vorrebbero esclusive.

  12. Per me Renzi è solo un infiltrato del centrodestra che lì se ne dovrebbe tornare. Spero solo che almeno si ottenga il rusultato di spaccare il PD, in modo che chi ha ancora un’anima di sinistra possa riavvicinarsi ai propri simili e rifondare una sinistra più grande. Potremmo rischiare di perdere le elezioni? Perchè se vincesse renzi, dovendo poi scegliere tra due candidati di destra, non le avremmo perse lo stesso?

  13. Paolo Giglioni scrive:

    Sinceramente, sempre nel libero pensiero di ognuno, definire Renzi un personaggio scomodo, e’ come pensare che questo partito debba diventare per forza democratico non nel senso americano ma nel senso più centrista della parola, soprattutto sui temi della riforma del lavoro ! Il Provvedi ha paura che il PD diventi una socialdemocrazia di sinistra ? Magari !!!!!!!

  14. pscattoni scrive:

    Che Renzi sia la novità ho i miei seri dubbi. Lo racconta a sua storia poolitica, perché pur essendo giovane è di origine democristiana. Non quella lapiriana che ho conosciuto da vicino, quanto piuttosto quella delle manovre di partito. I compagni di strada qui a Chiusi non trovano la mia stima e quindi la conclusione per me, che non credo aver risparmiato critiche alle vecchie logiche, è ovvia. Se rinnovamento di persone ci deve essere che lo sia davvero.
    Comunque quello che Gisella (Zazzaretta) lamentava, un uso strumentale della riforma dello statuto, non c’è stato, perché l’unica riforma fatta è stata per favorire la partecipazione di Renzi. Ma anche il vittimismo fa brodo in questa campagna per le primarie

  15. Sono pienamente daccordo con mia moglie (Gisella), la vecchia guardia sta trasformando il PD in un partito socialdemocratico di sinistra. Lo stesso segretario, per altre cose apprezzabile persona, in più occasioni si è dimostrato insofferente verso chi nel partito e fra gli eletti non si adegua. Salvo poi tollerare un correntismo organizzato e sostenuto da fondazioni di cui non si conoscono nemmeno i finanziatori. Le primarie, è vero, eleggono il candidato Presidente del Consiglio e non il segretario, ma una vittoria di Renzi ci eviterebbe di morire socialdemocratici e farebbe entrare nel nostro partito una ventata di aria fresca!

  16. pscattoni scrive:

    Per quanto mi riguarda non c’è alcun partito preso. Il mio giudizio negativo sul modo in cui è stata gestita la questione va a TUTTI i consiglieri che dovrebbero rappresentare.
    C’è una delibera DI CONSIGLIO che evidenzia il problema dei laboratori. C’è poi una decisione del sindaco (non mi pare sia passata dal Consiglio) che di fatto la nega in quanto indica alla provincia un uso diverso da quello indicato dal Consiglio. Come minimo ci sarebbe bisogno di un chiarimento ufficiale che passi dal Consiglio. Da questo puto di vista c’è stato sicuramento un “omesso controllo da parte dei consiglieri. TUTTI.

  17. Il problema non da poco è che Renzi (Grillo parlante nel Pd) è il prodotto di tutto quello che, a parole, combatte.
    In pratica è solo fumo negli occhi per confondere ancor di più gli italiani. Ho paura che stia per iniziare un’altra tragica (sempre per noi) sceneggiata.

  18. pscattoni scrive:

    L’unica variazione dello statuto del PD è stata introdotta ieri per CONSENTIRE A RENZI E AD ALTRI DI PARTECIPARE, perché proprio lo statuto lo escludeva.
    Le regole dicevano che alle primarie di coalizione il canidato del PD era il segretario. Quindi se si voleva escludere altre candidature di marca PD bastava attenersi allo statuto.
    Nel momento in cui si apre a tanti candidati (forse più di 10) è evidente la necessità del ballottaggio.
    Personalmente ho una scarsissima opinione di Renzi, prima di tutto per lo stile berlusconiano che lo caratterizza (slogan ad effetto al posto di idee) e poi per come ha governato la provincia di Firenze. La mia preferenza per laura Puppato è invece proprio basata sul modo in cui ha governato il comune di Montebelluna.

  19. Nicola Nenci scrive:

    Sono oramai 30 anni che i politici dicono di togliersi i privilegi. Questa solfa è ormai talmente vecchia che non è più necessario nemmeno avvicinarsi a un comizio: basta leggere Tito Livio.
    Se Renzi vuol fare pulizia, io sono per lo sporco. Se vuole svecchiare il partito, io mi schiero dalla parte dei matusa. Se Renzi vuole togliere i privilegi, io sono per istituzionalizzarli. Se essere contro corrente significa avere idee reazionarie, io sono per il conformismo. Sicuramente non c’è bisogno di lui per andare incontro a braccia aperte ad un nuovo opulento, giovane e necrotico partito di democratici cristiani, intriso di personalismi e di smanie da quarto d’ora di notorietà. Il PD sembra un partito aperto, quando fa comodo farlo credere, infatti mi sembra che al congresso i suoi avversari abbiano abbattuto i cosiddetti paletti antirenziani.
    Mi compiaccio ironicamente – a margine – per la riconciliazione che sta avvenendo nel PD chiusino.
    Volevo chiudere anche io con un bello slogan da pubblicità del dentifricio, ma non ho la stoffa per fare il pifferaio.

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