Un chiusino al Cremlino

di Luciano Fiorani

Nuova prestigiosa tappa nell’attività del nostro concittadino, il regista Paolo Miccichè. Il visual show (Il Giudizio universale) è stato presentato nei giorni scorsi nel Gran Palazzo del Cremlino, quello che una volta fu il tempio del Pcus.

In un teatro da 6.000 posti, il connubio di due delle vette della nostra cultura (Verdi e Michelangelo) è stato accolto con applausi a scena aperta (così le cronache).Sempre secondo i critici si è trattato di un’operazione culturale inedita, raffinata e intelligente.

Di questa nuova drammaturgia in cui la Messa da Requiem di Verdi viene accompagnata dalle immagini degli affreschi della Cappella Sistina di Michelangelo è autore il regista Paolo Micciché, protagonista ormai da tempo di allestimenti teatrali che utilizzano tecnologie avanzate per la proiezione di luci e di immagini dell’arte figurativa classica e del cinema.

La prima mondiale, del Giuzio universale di Paolo Miccichè, fu nel 2010 al Palais des Festivals di Cannes. E’ di questi giorni il successo nella capitale russa.

Nel link seguente si possono osservare molte foto dello spettacolo:

https://picasaweb.google.com/110455828294777068621/GiudizioUniversaleTheLastJudgmentMoscowRussia?feat=email

E questo è il servizio della televisione russa in cui si possono vedere tra l’altro immagini dello spettacolo:

http://www.tvkultura.ru/news.html?id=1096370&cid=178&date=27.09.2012

 

 

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9 risposte a Un chiusino al Cremlino

  1. anna duchini scrive:

    Per fortuna che questi giovani amministratori si sono presentati dicendo che la cultura doveva diventare il volano dell’economia!
    Miccichè non ha bisogno di sponsorizzazioni per far vedere quello che sa fare.
    E’ questo il guaio.

  2. pmicciche scrive:

    Paolo, tocchi un tasto effettivamente un po’ paradossale. La Convenzione è pronta da quasi un anno e, sulla carta, non ha mai trovato ostacoli da parte delle due Istituzioni che hanno pur collaborato a redigerla. Manca però quel pizzico di lievito che alla fine credo sia la reale volontà di renderla operativa. Io mi sono defilato perché non intendo forzare la mano; essendo il mio un interesse non personale ma teso ad accrescere le occasioni di stimolo culturale per la collettività, se quest’ultima non ritiene di avvalersi di questa opportunità, se ne prenda atto e ci si rivolga altrove.

  3. pscattoni scrive:

    Se è per questo Paolo (Miccichè) aveva a suo tempo proposto una convenzione fra il Comune e i, conservatorio di Siena dove insegna. la convenzione avrebbe previsto l’uso del teatro per esibizioni organizzate dal conservatorio. Non mi risulta sia stata data risposta.

  4. marco lorenzoni scrive:

    In un articolo pubbicato il 4 ottobre sul sito di Primapagina a proposito della performance di Paolo Micciché al Cremlino, mi domandavo perché “un personaggio come Paolo Miccichè, un regista capace di rielaborazioni così originali e grandiose per dimensioni e qualità, a Chiusi dove vive e nei dintorni sia sì apprezzato, ma poco utilizzato”. Scrivevo anche: “E’ recente il suo visual show realizzato ad Orvieto sui dipinti del Duomo (anche in quel caso un “Giudizio Unversale”), ma al Mascagni, per dire, Micciché si è visto quasi esclusivamente come spettatore”.
    Nessuno è profeta in patria. Questo è vero. Ma io se fossi nei panni di chi siede nella Fondazione Orizzonti d’Arte una telefonata almeno la farei…

  5. pmicciche scrive:

    Innanzitutto ringrazio per l’attenzione riservatami. Comprendo che il mio sia un lavoro “vistoso” e a volte provochi reazioni pubbliche, ma in realtà è esattamente come molti altri e, personalmente, così lo vivo. Solo una nota per Enzo. In questo caso non credo che centri il “nemo propheta in patria” ma solo le difficili condizioni ambientali e “sociologiche” in cui è chiusa Chiusi. Non è che non vogliano coinvolgermi ma non “possono”, pena una possibile destabilizzazione di equilibri faticosamente raggiunti. E poi, più che “profeta” mi sento ancora vissuto come “straniero” e quindi oggetto di una sana diffidenza. Last but not least, nelle occasioni in cui ho potuto almeno fare delle proposte, non ho chiesto soldi e questo evidentemente risulta terribilmente sospetto. “Ma che interessa avrà, allora?” Eh già, infatti, che interesse avrei?

  6. enzo sorbera scrive:

    Luca, come da vangelo che porta il tuo nome, “nemo propheta acceptus est in patria sua” (Luca, 4,24). 🙂
    Ho molto apprezzato il lavoro di Micciché ad Orvieto e sono certo che abbia replicato e moltiplicato la merveille suscitata a suo tempo.
    Speriamo che sia solo un formato esportazione e non una (ennesima) “fuga di cervelli”. Complimenti vivissimi a Paolo.

  7. luca scaramelli scrive:

    Molti a Chiusi probabilmente ignorano che un personaggio della levatura di Paolo Miccichè sia un nostro concittadino, molti forse lo conoscono ma non sanno neppure che lavoro faccia, ma i nostri amministratori…

  8. pscattoni scrive:

    Per noi di Chiusiblog è “il nostro uomo al Cremlino” 🙂
    Grande Paolo!!! ad majora o come dite voi dell’ambiente dello spettacolo:
    merda, merda, merda.

  9. Nicola Nenci scrive:

    A me mi piaceno di più i spettacoli, quelli che le pagheno la banca al teatro.

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