L’opposizione responsabile non vota sempre no

di Giorgio Cioncoloni

Sul punto all’ordine del giorno del passato consiglio comunale, relativo all’approvazione del progetto di ampliamento dell’impianto di depurazione di Bioecologia, in variante al PRG vigente, si sta svolgendo un interessantissimo dibattito. Già questa considerazione è di per sé molto positiva perché dimostra che qualcosa di nuovo si sta muovendo nel campo dell’informazione e della partecipazione pubblica sui provvedimenti amministrativi.
Solo per dare ulteriori elementi di chiarezza al dibattito e non per polemica, né per giustificazione, vorrei esporre alcuni punti in modo che, nel rispetto della libertà di opinione di ciascuno, si possa dibattere con dati più concreti:

1) “La Primavera di Chiusi” ha dichiarato, subito dopo il risultato elettorale, sia sulla stampa che in un’assemblea pubblica, che avrebbe fatto un’opposizione ragionata e non preconcetta, basata sull’esame dei singoli provvedimenti e cercando di rappresentare il più possibile la volontà dei suoi 1.374 elettori che rappresentano, come è emerso dalle analisi del voto, una realtà molto variegata. Questo modo di procedere comporterà sicuramente un notevole impegno, che siamo disposti ad assumerci, e maggiori possibilità di compiere errori, rischio che siamo disposti a correre, responsabilmente con l’impegno assunto al momento della candidatura. Sarebbe sicuramente più facile andare in consiglio comunale e votare contro ad ogni proposta della maggioranza, ma non credo che sia questo che gli elettori vogliono da noi.

2) La pratica Bioecologia è stata regolarmente messa a disposizione dei consiglieri cinque giorni prima del consiglio comunale, ma era costituita da un incartamento talmente vasto e complesso che ne sarebbero stati necessari almeno il doppio per un esame approfondito da parte di chi non ne aveva mai sentito parlare, come noi della minoranza. Nonostante questo abbiamo cercato di fare del nostro meglio per comprendere di che cosa si trattava, anche parlando con il responsabile dell’ufficio tecnico che però, legittimamente, si è pronunciato solo in merito alla variante urbanistica e non sull’attività di Bioecologia.

3) Bioecologia è un’azienda già insediata sul territorio e quindi non si discuteva dell’insediamento di nuove aziende insalubri e nemmeno di sviluppo dell’attività in senso quantitativo perché il depuratore, che è la base per definire la quantità di attività che si può svolgere, non verrà incrementato. L’ampliamento, che non è stato richiesto su terreno pubblico, ma su un terreno già di proprietà di Bioecologia, o meglio di una società di leasing, servirà a trattare sul posto i residui della depurazione, che allo stato attuale vengono trasportati e trattati in altre sedi. Ciò non esclude che ci sia un aumento di rischio ma nel tempo avuto a disposizione non siamo stati in grado di accertarlo. Quello che c’è di buono, a quanto sembra, ma anche questo non è stato possibile accertarlo con sicurezza, è che la delibera prevede che, nell’occasione, vengano messi in maggiore sicurezza anche alcuni degli impianti esistenti, oltre a quelli da costruire.

4) Nella nostra dichiarazione di voto abbiamo evidenziato con forza il rischio che un’azienda simile potesse inficiare un uso dell’area in linea con le prospettive indicate in campagna elettorale ed abbiamo anche chiesto dei tempi maggiori di consultazione per pratiche di questa importanza. L’astensione ci è sembrato l’atteggiamento più giusto anche per sottolineare una tale richiesta. Votare contro avrebbe significato farlo per preconcetto oppure dimostrare, al contrario della richiesta, di avere avuto gli elementi per decidere.

5) Mi auguro che con il tempo riusciamo a trovare il modo per instaurare, su argomenti così importanti, pur nel rispetto della riservatezza degli atti prima dell’approvazione, un dibattito preventivo, preoccupazione che dovrebbe essere anche della maggioranza, viste le dichiarazioni elettorali, ma che sicuramente non rispetterà.

Mi scuso per la lunghezza dell’intervento, che non sono riuscito a sintetizzare più di così, e voglio concludere con una considerazione: quando si gioca nove, o dieci, contro quattro, o tre, vista anche la chiusura preconcetta, in puro stile cecco-berlusconiano, si può solo essere bussati cercando di dirgliene il più possibile.

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20 risposte a L’opposizione responsabile non vota sempre no

  1. X Romano (Romanini). Roger. Mi piace e condivido.

  2. Romano Romanini scrive:

    Tommy sono preconcettualmente contrario solo alle industrie insalubri di prima classe. Per le altre preferirei che avessero elementi di raccordo con un progetto di sviluppo coerente del territorio per sfruttarne l’effetto sinergico di sistema che ne può derivare


  3. romano romanini:

    Ecco ogni volta si discute del particolare senza mai riuscire a capire che tanti alberi insieme sono una foresta. E le impicazioni sono ovviamente bper la salute (anche se a norma sostanze nocive vengono comunque immesse nell’ambiente) e per le prospettive economiche di un territorio che ha tanto bisogno di valorizzare le sue risorse (storia, cultura, ambiente) e che invece industrie insalubri danneggiano pesantemente.

    Ah, sull’effetto “sommatoria” sono daccordissimo: queste cose vanno valutate e mostrano ancora una volta quanto artificiosa sia stata la procedura adottata dalla maggioranza.

    Per quanto riguarda chiudere qualsiasi prospettiva industriale allo Scalo, beh su quello ho delle riserve, che derivano anche dalla storia economica e sociale dello stesso, nonché dal fatto che co’ ‘sti chiari di luna preferirei approcci più possibilisti.

    Va da sé che lo Scalo credo che sia ormai sopratutto un’area residenziale, quindi certe guarantige vanno assolutamente definite e rispettate. Ma l’approccio del “caso per caso” mi pare il più idoneo.

  4. marco lorenzoni scrive:

    Mi chiedo solo una cosa: perché nel progetto di riconversione dell’area del centro carni presentato alla Regione per ottenerne la proprietà, non si fa cenno al depuratore?
    Come mai la cosa è stata “saltata a piedi pari” e non vi si fa cenno? Era già previsto allora l’ampliamento dell’impianto?
    MI ricordo poi che SEL,a suo tempo, proprio con Micheletti, presentò sulla questione centro carni una interrogazione in Consiglio Comunale e mi pare che in quel documento – se la cosa non è stata cancellata – si chiedesse conto anche della mancata indicazione circa il depuratore… Magari Andrea, ora che è assessore, può fornire qualche delucidazione in proprosito…

  5. Andrea Baglioni scrive:

    vorrei… vorrei…. vorrei che tutto, visto che riguarda la salute dei cittadini, venisse deciso dai cittadini o che comunque la cittadinanza venisse responsabilizzata tramite una campagna di sensibilizzazione e anche di dibattito e non nella stessa stanza dicendo lo faccio per il bene vostro o comunque essendo in buona fede…..

  6. pscattoni scrive:

    Avranno messo all’OdG l’argomento proprio in quella data per non metterlo in imbarazzo? 😉 Comunque una presa di posizione di Micheletti sarebbe cosa buona e giusta.

  7. fulvio barni scrive:

    Sarei molto curioso di leggere nel blog un commento su questo punto di un appartenente a SEL (sinistra ecologia libertà), visto che l’assessore Micheletti era in ferie durante l’ultimo consiglio comunale e non conosciamo affatto la sua posizione. Se, però, non fosse possibile, sono sicuro che lo farà lui stesso non appena ritornerà dalle vacanze.

  8. Caro Giorgio (Cioncoloni), complimenti: mi piace il fatto che tu sappia mettere in discussione le scelte fatte.

  9. Quella proposta da Paolo Miccichè era una possibilità validissima che abbiamo anche preso in considerazione e che, forse, visto anche come siamo stati trattati dalla maggioranza per tutto lo svolgimento del consiglio comunale, a mente fredda e con il senno di poi, sarebbe stata quella migliore. Il nostro tentativo era quello di esprimere una volontà imparziale e non preconcetta. Ricordo che il punto all’ordine del giorno era stato anticipato al primo punto e quindi ancora non si erano verificate le successive chiusure assolute. Sicuramente se la discussione fosse avvenuta al momento programmato dall’ordine del giorno la nostra posizione sarebbe stata più intransigente.

  10. romano romanini scrive:

    Caro tommy non la faccio facile per nulla. Figuriamoci! Però in questo momentoè molto più importante riflettere sulla portata di scelte che se trattate solo tecnicamente non permettono di apprezzarne le conseguenze di modificazione strutturale di lungo periodo e dell’effetto sommatoria. Mi spiego: vent’anni fa fu deciso di far insediare la Metalzinco e si disse che tutto era a norma. C’era già unaazienda insalubre ma il fatto che se ne consentiva uuna seconda fu del tutto trascurato. Poi si consenti l’avvio dell’attività del depuratore del frigomacello. Anche in questo nessuna considerazione sul fatto che si andava a sommare un’altra attività insalubre a quelle precedenti. Poi, ancora, la Metalzinco ha raddoppiato gli impianti, senz’altro a norma, ma comunque è come se si fosse aggiunta una nuova industria insalubre. Anche in questo caso nessuna considerazione sulla situazione complessiva. Oggi siamo nuovamente a consentire una nuova attività insalubre. Risutato: 3 (di fatto 4) industrie insalubri di prima classe in un raggio di nemmeno 2 km. Ma è mai possibile che non si possa fare un ragionamento complessivo? Ecco ogni volta si discute del particolare senza mai riuscire a capire che tanti alberi insieme sono una foresta. E le impicazioni sono ovviamente bper la salute (anche se a norma sostanze nocive vengono comunque immesse nell’ambiente) e per le prospettive economiche di un territorio che ha tanto bisogno di valorizzare le sue risorse (storia, cultura, ambiente) e che invece industrie insalubri danneggiano pesantemente.

  11. Paolo (Scattoni), come dici tu, il sospetto che la decisione sia stata presa da molto tempo c’è: troppo in fretta s’è materializzata la cosa. Eppoi al primo consiglio “vero”, composto da soggetti di fresca nomina e per la maggior parte non troppo navigati…

    Non è che neppure “les consommables” si sono ben resi conto della portata, mentre chi li ha preceduti ha accuratamente evitato la questione?

  12. pscattoni scrive:

    Perché non mettereanche in rilievo il fatto che la decisione non è robusta? Quella della variante è una decisione che impedisce molte altre possibili opzioni come ad esempio quella di utilizzare l’area per scopi pregiati. Così senza alcuna discussione fra la popolazione si assume una decisione che blocca molto probabilmente tutte le utilizzazioni ipotizzate. Perché allora non inserire questa decisione fra quelle che caratterizzeranno il Piano Strutturale. Chi si è voluto avvantaggiare con questa scelta?

  13. pmicciche scrive:

    “4)……abbiamo anche chiesto dei tempi maggiori di consultazione per pratiche di questa importanza. L’astensione ci è sembrato l’atteggiamento più giusto anche per sottolineare una tale richiesta. Votare contro avrebbe significato farlo per preconcetto oppure dimostrare, al contrario della richiesta, di avere avuto gli elementi per decidere.”

    L’Astensione ha già di suo una semantica politica molto ambigua. Capisco la motivazione che ha portato all’astensione ma, non avendo potuto appurare se vi fossero o no reali rischi di tossicità, credo che il voto contrario – motivato in tal senso – avrebbe avuto una maggiore efficacia politica: il tempo per valutare non era sufficiente, le spiegazioni nemmeno, ci rimane il dubbio e siccome si parla di conseguenze potenzialmente serie, noi votiamo contro.


  14. Romano Romanini:

    Ampliamento perchè domani ci sarà la produzione di polveri (rilasciate in atmosfera?) che oggi non ci sono.

    A parte le polveri, se non sbaglio l’essiccamento stesso di sostanze organiche causa (ovviamente) il rilascio di COV (Composti Organici Volatili http://it.wikipedia.org/wiki/Composti_organici_volatili). Cioé +o- l’acqua nella pupù trasporta con sé qualcosa evaporando e/o smette di trattenere/separare qualche composto già dotato di volatilità.

    Qualche anno fa i COV sono stati nell’occhio del mirino della CEE e della normativa italiana, che ne ha stabilito dei limiti di emissione piuttosto stringenti.

    ‘Sta roba la so praticamente per sentito dire, quindi mi sa che sarebbe meglio contattare qualche espertone in materia.

    Tralasciando i rischi per la salute siamo almeno d’accordo che queste industrie non ci azzeccano nulla con le vere potenzialità di sviluppo di questo territorio?

    Eh, tralasciado. La fai facile. Questi sistemi hanno in genere dei filtri, quindi “il rischio” è qualcosa che va dalla situazione a regime (tutto funziona bene), che comunque comporta per la cittadinanza una esposizione minima ma costante a sostanze potenzialmente pericolose, ad una magari di probabilità quasi zero, ma catastrofica (tipo, incendio all’impianto di essiccazione, stoccaggio o giù di lì).
    Nel mezzo c’è pure l’alimentazione dell’impianto con “roba sospetta”…

    Di che rischio si parla? Ci vole l’espertone!

    Facendo male e tralasciando, in generale non credo che un’azienda in più “impatti” troppo nella situazione dello Scalo (c’è Po’ Bandino a due passi), né in quella di Chiusi Città (mi pare piuttosto lontana). Poi bisogna vedere, perché se il COV emesso appartiene alla categoria delle catene aromatiche spiacevoli (= puzza di merda), allora il discorso cambia. Anche per il centro: i turisti ce li paracadutiamo?


  15. Romano Romanini:

    premetto che questo dibattito pubblico mi sta piacendo moltissimo (è la prima volta che in questo polveroso paesino gli appartenenti ad una medesima formazione si confrontano pubblicamente con trasparenza e nel massimo della stima.

    Ma infatti, Romano. “Queli” non lo possono fare veramente, altrimenti la base se li rimangia coi panni addosso!

    E’ un vantaggio non di poco conto. In più, a occhio direi che a votare voi e la Vagnetti è stata quasi tutta l'”intelligencija” chiusina. E sfruttatela, no? E fateli lavorare questi architetti, professori, dottori, avvocati, giornalisti, che non fanno un accidenti altrimenti! 😉

    Oh che vi costa?

  16. Romano Romanini scrive:

    Caro Giorgio (Cioncoloni),
    premetto che questo dibattito pubblico mi sta piacendo moltissimo (è la prima volta che in questo polveroso paesino gli appartenenti ad una medesima formazione si confrontano pubblicamente con trasparenza e nel massimo della stima ).
    Replico solo al punto tre altrimenti mi “tagliano”.
    Si tratta di un ampliamento perchè il trattamento di essicazione è una fase produttiva oggi assente che integra e amplia le le possibilità di attività (per esempio essicare rifiuti anche per conto di altri) e in questo senso sarebbe molto interessante poter vedere il business plan dell’operazione. Ampliamento perchè domani ci sarà la produzione di polveri (rilasciate in atmosfera?) che oggi non ci sono. Ampliamento perchè con il competamento del ciclo “produttivo” si ampliano senz’altro le potenzialità di ulteriori sviluppi.
    Infine (ed è la cosa che mi interessa di più): se oggi abbiamo tre industrie insalubri insediate nel nostro territorio è perchè ogni volta le decisioni sono state prese guardando solo all’immediato mai facendo valutazioni di lungo periodo. Ogni volta che si insediano attività imprenditoriali è sempre difficile poi tornare indietro anche perchè nel tempo queste tendono ad espandersi (la Metalzinco è raddoppiata in venti anni) e allora tornare indietro diventa semplicemente impossibile. E qui stiamo ragionando di industrie insalubri di prima classe, non di una attività qualsiasi. Tralasciando i rischi per la salute siamo almeno d’accordo che queste industrie non ci azzeccano nulla con le vere potenzialità di sviluppo di questo territorio?

  17. Ma infatti, Giorgio (Cioncoloni): non credo che vi si possa chiedere di assestare duri colpi alla maggioranza. A me pare già molto che possiate realizzare il punto 5) del tuo articolo, dato l’impegno che senz’altro vi richiederà.

    Nell’argomento in specie, però, secondo me anche solo il ridotto tempo che la maggioranza ha voluto lasciarvi per valutare la questione avrebbe meritato un voto contrario. E magari pure qualche minaccia di ricorso sulla decisione consiliare…

    Quello che voglio dire è che non si possono permettere di ignorare a pié pari le regole del gioco e poi trovare pure un’opposizione “morbida”: non ne sto facendo una questione di Bioecologia sì o no (che resta comunque l’Argomento), né di opposizione preconcetta. E’ piuttosto di metodo: se si viene strumentalmente lasciati con troppo poco tempo per studiarsi una questione, non si vota l’astensione (che vuol dire “ho capito e per me sì o no non cambia nulla”), ma contro (che vuol dire “non a queste condizioni”).

    Ovviamente, questa è la mia opinione (quella di un simpatizzante). E, come ho già avuto modo di dire, una cosa è parlarne, tutta un’altra è esserci ‘nmezzo: non è facile valutare sulla scorta di risposte verbali date pochi minuti prima.

    Appunto, non credo che debba essere questa la procedura per questioni importanti ed è qui che si palesa la manovra strumentale, checché ne dica la “procedura consiliare” o quel che è.

    E sulla “riservatezza degli atti prima dell’approvazione”, che si provino a rompere le scatole!

    Su, ché se Paolo (Scattoni) c’azzecca non è ancora detta l’ultima! Giusto?

  18. pscattoni scrive:

    Sono sempre più meravigliato della posizione dei rappresentanti della Primavera, di cui nessuno mette in dubbio la buona fede, quanto piuttosto la qualità dell’azione politica.
    Forse mi sbaglio, ma un tempo le variante al PRG dovevano essere poi verificate da Provincia e Regione e non era insignificante che fossero state approvate all’unanimità, con astensioni o con il voto contrario dell’intera minoranza.
    Io però continuo a non capire perché non ci si è opposti alla variante con la semplice motivazione che non erano state rispettate quelle condizioni di trasprenza e partecipazione che la legge toscana per il governo del territorio pone come assolute e imprescindibili. Non mi sembra ci sia bisogno di altre parole. Come nei tempi più bui continuerò a chiedere di visionare la documentazione con il problema delle solite speciose scuse da parte di chi dovrebbe metterla a disposizione.

  19. Il dubbietto, caro Paolo Scattoni, ci è venuto, come ce ne sono venuti molti altri. Infatti non abbiamo votato a favore. Sul motivo dell’astensione, che può essere condivisa o no, ho già detto. Per quanto riguarda il periodo estivo, quando si ha la maggioranza i provvedimenti passano, a prescindere dal periodo. La procedura lunga non è indicativa di alcunché perché a Chiusi tutte le procedure che passano dall’ufficio tecnico o dalla conferenza dei servizi sono lunghe così come non è indicativo il fatto che non si sia dibattuto con la popolazione. Quando mai è successo? Noi vorremmo votare consapevoli delle motivazioni del nostro voto, e non perché qualcuno ci consiglia di farlo senza spiegarcene le motivazioni, e non mi riferisco né a quello che sta succedendo in questi giorni nel blog, che reputo molto positivo, né alle tue osservazioni né a quelle di nessun altro, ma a fatti che non riguardano la nostra lista. In nostro possesso non c’è molto perché la consultazione dei documenti l’abbiamo fatta in comune dal momento che sarebbe stato uno spreco fotocopiare tutto il fascicolo che, ripeto, era enorme.

  20. pscattoni scrive:

    Gli oppositori responsabili forse avranno visto che la pratica che poi porterà alla variante dell’altro giorno inizia nel 2009 (come minimo). Non è che sia sorto il dibbietto che non sia stata portata a discussione prima delle elezioni perché perchè qualche elettore non avrebbe gradito? Perché portarla invece oggi in un periodo poi come quello estivo nel quale certe operazioni alungo covate passano più facilmente?
    E il fatto che nonostante che la procedura sia stata a lungo pensata e mai dibattuta con la popolazione, non vi ha fatto sorgere qualche ragionevole dubbio che invece ha assalito la nota estremista ecologista Rita Fiorini Vagnetti?
    Ora resta soltanto la strada delle osservazioni. Magari se la documentazione è in vostro possesso potreste renderla disponibile visto che in Comune non hanno tempo?

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