Caro Alessandro, non mi sono perso nulla

Sulla variante per l’ampliamento dell’impianto di depurazione il dibattito fra il consigliere Alessandro Bologni e Romano Romanini, iniziato con l’articolo “Niente di nuovo sotto il sole” continua.


di Romano Romanini

Caro Alessandro (Bologni) non mi sono perso nulla.
Solo alcune precisazioni:

1) il fatto che l’impianto già sia operante non è di per sé un giustificativo alla sua espansione (ma di questo ne riparleremo)

2) circa i rischi che diminuirebbero con l’ampliamento: se ci sono dei rischi già presenti e non presidiati ( rischio idraulico e altri non meglio precisati a cui ha fatto riferimento il consigliere Brilli) dovrebbero essere sanati PRIMA dell’ampliamento e soprattutto A PRESCINDERE dall’ampliamento.

3) Dal poco detto durante il Consiglio si è capito che l’essicazione produce polveri e che se queste superano una “certa quantità” allora l’impianto viene fermato. Stendendo un pietosissimo velo sulla cialtroneria con cui l’Amministrazione ha trattato tutto l’argomento e risposto alle vostre domande (puntuali e precise), rimangono sempre altre domande a cui prossimamente cercheremo di dare risposta:
a) di che tipo di polveri si tratta?
b) quali sono i limiti che, se superati portano allo spegnimento dell’impianto?;
c) chi e come rileva il superamento dei limiti?
d) quali sono le procedure che vengono attivate per lo spegnimento?
e) quali condizioni si debbono verificare per riattivare l’impianto?
f) chi decide la riattivazione dell’impianto?
g) …. potrei continuare mi limito solo a rilevare la singolarità di un impianto che si ferma se si superano i limiti. Per quanto a mia conoscenza (e qualcosa conosco) i limiti NON POSSONO ESSERE MAI SUPERATI e per questo normalmente devono esssere previsti appositi macchinari di filtraggio “in continuo”.

Tuttavia è di tutta evidenza che questi aspetti ormai stanno tutti DENTRO un quadro ormai dato (quello dell’ampliamento), a me interessava porre in questione la responsabilità politica di scelte che a mio avviso confliggono sia con gli interessi economici che sanitari della nostra collettività. E questa responsabilità è tutta della nuova Amministrazione (e in parte anche della Primavera che si è astenuta) che non può nascondersi dietro i pareri tecnici e la ineluttabilità di decisioni dovute a cause di forza maggiore (l’azienda è già operante da tempo).

A futura memoria.

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Una risposta a Caro Alessandro, non mi sono perso nulla

  1. pscattoni scrive:

    Romano (Romanini) io aspetterei a dire che un possibile intervento “partecipativo” sia soltanto a futura memoria. Oggi ho perso una mattinata a cercare di leggere il fasciolo, ma non ci sono riuscito. Come al solito mi hanno chiesto di fare domanda per l’accesso agli atti. Chissà se è la stessa cosa per tutti i cittadini e in special modo per i professionisti che vedo vengono soddisfastti nelle loro richieste di accesso senza domanda. Insomma non serve neppure sprecare i duecento euro annui per l’iscrizione all’albo 😉
    Se però la memoria non mi inganna la delibera è una variante al PRG (quello del 1974!) e allora se non ho letto libri menzogneri i materiali saranno pubblicati e i cittadini potranno presentare le loro osservazioni. Facciamolo e non solo a futura memoria.

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