Ruzzi: Visciaia a scoppio ritardato

di Luciano Fiorani

Piazza della stazione tappezzata di cartelli ironici ben fatti e ispirati ai sette vizi capitali, un paio di striscioni arrotolati dal vento in cui si può leggere tra l’altro “benvenuti all’inferno”, una ciminiera incatenata a un lampione, tanti nastri gialli e rossi, una scritta in terra ormai illeggibile.

E’ la visciaia di quelli della Fornace per la settima vittoria dei Ruzzi della conca.

Certo un po’ a scoppio ritardato visto che la finale è stata giocata quasi due settimane fa e il clima festaiolo è ormai un ricordo.

In molti si aspettavano gli sfottò giallorossi sia perchè così vuole la tradizione sia, soprattutto, perchè per la conquista della settima conca quelli della Fornace hanno dovuto aspettare ben tredici anni.

Particolarmente bersagliato, com’era da attendersi, il Granocchiaio che in questi ultimi anni è stata il vero e proprio pigliatutto della manifestazione.

La superbia è dedicata proprio a Massimo Marchettini, capitano dei biancoverdi.

Di buono c’è che ancora il personale del comune non è intervenuto per rimuovere il tutto come avveniva in passato.

 

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