Che asciuttore!

di Giovanni Fiorani

D’Agosto il caldo non dovrebbe fare notizia e tantomeno la siccità. In realtà tutti sanno che la notizia d’apertura dei telegiornali in versione balneare è proprio il torrido clima estivo.

Quando ho visto però gli alberi che stanno perdendo le foglie e l’uva colorarsi di un bel violetto mi sono chiesto se quest’anno il clima non sia effettivamente anomalo.

I dati rilevati fanno forse più impressione delle piante secche: la media delle precipitazioni di Agosto degli ultimi 30 anni nelle nostre zone è di 60 mm, quest’anno siamo ancora a zero e si prevedono, come minimo, altri 10 giorni di bel tempo.

Il lago di Chiusi risente della situazione in modo particolare. In questi giorni il livello sta calando al ritmo di circa un centimetro al giorno e al momento il livello è già 1 metro al di sotto dello 0: le immagini sono abbastanza eloquenti.

La situazione del Trasimeno è forse anche peggiore; i pochi turisti che cercano di fare il bagno nelle acque tiepide ricordano più Cristo che passeggia sul lago di Tiberiade che una scanzonata comitiva di bagnanti, il che è ovvio visto che il livello si sta avvicinando ai valori minimi degli ultimi dieci anni.

Vista la situazione, probabilmente, c’è già qualcuno che sta pensando di sostituire gli alberi da frutto con i fichi d’india.

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Una risposta a Che asciuttore!

  1. carlo sacco scrive:

    Ricordo che più di un secolo fa Guido Pompilj presidente del Consorzio del Lago Trasimeno si oppose caparbiamente al progetto di un ”Trust” di proprietari terrieri a cui facevano gola i terreni sommersi dal Lago per avviare un progetto di prosciugamento del Lago che aveva raggiunto dei livelli di secca mai visti. Condusse una lunga battaglia ed alla fine ebbe ragione e furono costruiti dei canali immissari che portavano acqua.Per supportare il suo progetto Pompilj si avvalse anche del lavoro dei fotografi Alinari che inviarono il loro esecutore Mignani a riprendere fotograficamente il Lago. Il lavoro poi fu contestato dallo stesso Pompilj e pagato a metà per una evidente rièresa che metteva in evidenza il progressivo impaludamento del Lago, visibile ancor oggi sulle cartoline dell’epoca.Questo tanto per dire che le secche sono state sempre ricorrenti e che forse non ostante la siccità non dobbiamo aver timore dei bassi livelli delle acque ma invece prevenire il consumo con opere d’ingegneria idraulica che possano soddisfare le necessità.

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