Sempre di più!

di Roberto Donatelli

Premetto che questo non è un sermone (me ne guarderei bene), ma una semplice constatazione di fatti che sono sotto gli occhi di tutti.

Si vive in un mondo che io definirei ‘assurdo’. Alcuni esempi sparsi. In Olanda hanno inaugurato un ‘treno veloce’ che in 1 ora ti porta a destinazione. Un piccolo particolare, il treno non ha gabinetti! Il passeggero deve andare nella cabina del controllore, il quale gli darà un sacchetto!

La crisi economica in Italia è stata provocata (almeno in una gran parte) dai nostri politici (tutti), e va bè.

In questi tempi di crisi i nostri politici (tutti) si sono ben guardati dal ridursi il loro lautissimo stipendio (soldi nostri), e va bè. Ma che si continui ad essere a favore o contro, uno o l’altro, mi sembra assurdo. Già dimenticavo, c’è Grillo! Viene annunciato che le misure prese per combattere l’inquinamento riusciranno a ridurlo del 30% (o giù di li) nel 20….metteteci voi la data.

Noi, tutti contenti perchè fra diversi anni vivremo in un ambiente inquinato del 70%, invece che del 100% che abbiamo ora. Gli esempi potrebbero andare avanti ma, sicuramente, voi ne avrete più di me, basterebbe riflettere un attimo su ciò che sta accadendo.

Chiudo questo articolo con un qualcosa che, a prima vista, ha poco o niente a che fare con quanto sopra.

Nella Bibbia la parola ‘pace’ viene descritta come: un bambino nelle braccia di sua madre dopo essersi nutrito del suo latte. La parola ‘pace’ originalmente significava essere soddisfatto, essere in pace con stesso e la natura, non aveva il significato di ‘opposto di guerra’. Come si fa ad essere soddisfatti, anche se uno vorrebbe, quando la meta è il sempre più? Non il più, ma il SEMPRE PIU’.

Sembra che ci siamo rassegnati allo stato di cose in cui ci troviamo. No, e poi no. Questo stato di cose lo abbiamo creato noi, non è stato causato da eventi naturali. Cosi come lo abbiamo creato possiamo buttarlo giù.

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15 risposte a Sempre di più!

  1. La storia insegna che le uniche rivoluzioni cha hanno portato cmbiamenti significativi sono state quelle ‘ mentali’. Galileo con il suo ” eppur si muove” e Giotto con la sua ‘prospettiva’, tanto per citarne due.
    Darwin riusci’ a capire il meccanismo della vita, la sua evoluzione, non una cosa da poco! Pensò anche che questo meccanismo fosse alla base delle origini delle specie.
    Dobbiamo mettere in atto una rivoluzione mentale: riconoscere che l’evoluzione della vita è una cosa, mentre la sua teoria non corrisponde all’evoluzione della vita messa in risalto dal grande Darwin. E’ un magnifico volo dell’immaginazione di quella grande mente che era Darwin. Un volo che, purtroppo, ci sta portando alla fine della nostra moderna civilizzazione.

  2. Sig. Sacco, lei ha detto quello che dico io ” non è l’uomo ad essere distorto, sono quasi sempre le condizioni del sistema dove vive a fargli pensare in modo distorto”….il nostro sistema, le nostre vite si rifanno ad un concetto che è un concetto distorto della realtà naturale. Non sono io che lo dico, lo affermano tutte le evidenze che la scienza ha acquistato con il passare del tempo, e la totale mancanza di prove per la teoria. Basti pensare al Ceolacanth, uno dei ‘ fossili viventi ‘ (? ).

  3. carlo sacco scrive:

    Con le dovute diversità di vedute personali che devono essere ampiamente accettate e messe in grado di essere conosciue dal contesto umano,Donatelli,alla sua domanda finale rispondo che lo dice la storia,la cultura umana, la statistica, la scienza,e più che altro ciò che esce dall’analisi della lotta dell’uomo verso le avversità che lo circondano.Se poi stà meglio quello che vive in una grotta non ho problemi a riconoscerlo ma è un fatto solo personale.E’ poi un fatto culturale nel senso che tutti viviamo bene nella nostra casa e non c’è bisogno di averne un’altra quando soprattutto c’è gente che non ne ha nemmeno una.E’ a tale cospetto che prende il sopravvento nell’uomo l’idea che una casa non basta perchè è il sistema che non assicura nulla e quindi è bene farne un’altra.Da qui si evidenzia il concetto che lei diceva:non è l’uomo ad essere distorto,sono quasi sempre le condizioni del sistema dove vive a fargli pensare in modo distorto.

  4. Ogni essere vivente cercherà di vivere il più a lungo ed il meglio possibile; si chiama istinto di sopravvivenza.
    Nei 70′ la teoria si diffuse a macchia d’olio; ‘per sopravvivere bisogna evolversi, bisogna cambiare continuamente, perchè se le cose non cambiano si stagna, se il cambiamento è positivo ( +) tutto andrà bene, se negativo ( – ) si va verso l’estinzione. Forse che la teoria non afferma questo (vedi giraffa e co.)?
    Perchè dovrei SEMPRE cambiare la mia posizione, anche quando io la ritengo buona per me? Per sopravvivere il meglio e il più a lungo possibile? Chi ha detto che colui che ha tre case sta meglio di colui che ne ha una sola…?

  5. carlo sacco scrive:

    Donatelli, non sono assolutamente d’accordo. Come vorrebbe dire ”Prima”. Prima di che? Il”Sempre più” è sempre esistito da quando il sistema economico è sistema.Il confine temporale non sono gli anni ’70 e dopo èvenuto il ”consumismo”.Il ”sempre più” che dice lei è una prerogativa del sistema,che per produrre sempre più,deve sempre più investire,sempre più conquistare nuovi mercati,fino a pienare il mondo con la sua logica perversa.Per farlo deve da una parte sviluppare il consumo e dall’altra produrre beni e servizi.Ma si da il caso che tutto questo ha un limite nelle risorse sia della natura sia umane, sia nella concorrenza.Un amalgama fra questi fattori fa scivolare la collettività ciclicamente nello sviluppo e nel sottosviluppo in fasi alternative,fino a che il sottosviluppo distrugge tutte le risorse o una gran parte di esse,innescando il conflitto sociale che il sistema economico fronteggia con la valvola di sfogo della guerra.”Il sempre più” non è altro che la ragione distorta del sistema per il controllo dei tre fattori che ho detto sopra.Lei vede ”il sempre più” ma cerchi di risalire alle cause.E’ lì la spiegazione.Perchè se li non fosse,basterebbe eliminare il ”sempre più” e tutti vivremmo felici e contenti? Non mi sembrerebbe.Prenda in considerazione il perchè del sempre più,poi vedrà che qualcosa scappa fuori,sia dal lato umano, filosofico ed economico.Se eliminasse ”il sempre più” elimina il supporto principale del sistema, e la rotella s’inceppa. Si domandi allora a chi serve ”il sempre più”.Toh chi si rivede!: Le classi.O non avevano detto che non c’erano più?

  6. Capitalismo=accumulo di capitale. Socialismo (comunismo)= spartizione del bene comune, cose che sono sempre state con noi, a seconda dell’indole. Arriva uno e ci convince che per rimanere in vita e prosperare bisogna sempre cercare il più di quello che già abbiamo, altrimenti cessiamo di esistere…..vedi…la giraffa era un animale che apperteneva ad un gruppo che non aveva il collo cosi lungo…..ad un INDIVIDUO di questo gruppo ha cominciato a crescerli collo SEMPRE DI PIU’….i suoi simili si sono ESTINTI, i suoi discendenti sono sopravvisuti e sono diventati giraffe. Risultato; l’EGO ha ricevuto una grande pacca sulle spalle, il capitalismo è andato a nozze ed il socialismo, dopo aver resistito un pò, è sparito….se questa è la Vita bisogna anche noi basarsi sull individualità e sulla ricerca del sempre più, altrimenti cessiamo di esistere. Io, fino ad ora, non sono stato convinto che questo sia come si svolge la Vita, anzi credo che sia l’opposto.

  7. …’Prima’ c’era l’accumulo di ricchezza, punto e basta. Dagli anni 70 in poi questo si è trasformato in una costante ricerca di un sempre più. La ricchezza sfondata non basta più, deve essere sempre aumentata, e qui il capitalismo ci è andato a nozze! Se riflettiamo un attimo ci accorgiamo che anche noi, nel nostro piccolo, cerchiamo sempre di avere di più, AL DI SOPRA DI CIO’ CHE GIA’ ABBIAMO E, CHE IN MOLTI CASI, E’ PIU’ CHE SUFFICENTE. Lo stare ‘bene’ non basta più. Bisogna sempre stare ‘meglio’. A scuola ci è stato insegnato che ‘più bene’ è sbagliato. Cosa è il ‘meglio’ di
    una già buona condizione?

  8. carlo sacco scrive:

    Donatelli, e che vorrebbe dire che è stata l’intelligenza e l’osservazione dell’uomo che ha prodotto la ricerca del profitto? Se poi tale profitto applicato in una comunità globale cozza col mantenimento della vita intorno, allora non è intelligenza,ma egoismo.E’ un po’ diverso.Difatti l’accumulazione capitalistica è egoismo.C’è chi dice che l’accumulazione consenta il futuro sviluppo perchè consente l’investimento.Ma il cervello non considera la limitatezza di risorse e tutto non è vero che si espanda all’infinito, e allora i poveri che non accumulano sono solo forza bruta che forniscono lavoro e sottoposti ad una vita di stenti.Sul piano dell’organizzazione della lotta di classe fin’ora i risultati sono stati pochi.Qualche diritto è stato strappato, ma le classi più in alto se lo sono ripreso quasi subito,tant’è che la fatidica lotta di classe l’hanno fatta i ricchi contro i poveri e fin’ora hanno vinto e vinceranno sempre di più perchè i poveri sono sempre più poveri, fino a tornare al Medio Evo.Lo disse Zibignew Brezinsky,segretario di Stato USA: l’unico mezzo per entrare nella testa delle persone è quella scatolina a colori che entra dentro le case tutte le sere.Difficile dargli torto,visto dove va il mondo.

  9. pscattoni scrive:

    Veramente nello studio che ho citato, così come in molti altri, le interpretazioni ci sono. Se poi non si è d’accordo, ognuno è libero di argomentare come crede.

  10. ….scusatemi, ma mi sembra che continuiamo a parlare delle cose cosi come stanno non del perchè. Qualsiasi organizzazione sociale applica la ricerca del più, una cosa naturale. Dagli anni 70 in poi si può notare una marcata tendenza verso il ‘sempre più. Perchè ‘prima’ non c’era? Perchè questo brusco salto verso un impossibile da raggiungere sempre più. Se è parte della natura o della natura umana, doveva essere presente anche prima e dovrebbe essere presente in branchi di lupi per esempio, o nel comportamento della tigre.

  11. pscattoni scrive:

    Sono passati 40 anni da quando il Club di Roma pubblicò il volume “Iimiti dello sviluppo”. Le previsioni basate su studi di diversi settori (demografia, energia, etc.) prevedeva conseguenze disastrose per il pianeta a partire dagli anni ’20 del 2000 se non si fosse agito in quegi stessi settori ipotizzando un blocco dello sviluppo “materiale”. Allora furono soprattutto i paesi in via di sviuppo (insieme ovviamente ai più diretti interessati come le grandi compagnie petrolifere) a rifiutare l’idea. Il vero problema è che non sono stati elaborati modelli alternativi sufficientemente robusti e si procede per inerzia.
    Alla supposta scarsità di petrolio ad esempio si stanno sostituendo tecnologie per il recupero di gas e petrolio dai terreni bituminosi che rimetterà gli USA fra i primi produttori. Detto questo si rischia però di non arrivare a nulla ripetendo genericamente sempre lo stesso concetto senza adeguate proposte.

  12. carlo sacco scrive:

    Siccome si tratta di teorie economiche e politiche a confronto,ricordo sommessamente che questo dove viviamo noi è collaudatissimo da 2000 anni.(Per chi sà un po’ di storia economica e sà riconoscerne i fondamenti)
    Altre hanno tentato di nascere ed espandersi ma hanno fallito. Ciò non vuol dire che non ne debbano essere trovate e applicate altre. Se questa attuale con l’aumento della popolazione e la limitatezza di risorse è al punto dove è e condiziona tutto il genere umano vuol dire che si oppone al crollo con delle valvole di sfogo che sono le diversità economiche della popolazione. Quando cominciano ad essere totalizzanti certe diversità (ampie aree di povertà strutturali) esiste la guerra che riporta il modello economico in grado di ravviarlo. Nel contempo la produzione continua di beni e servizi spesso inutili( case, auto,bicchieri cellulari…)finchè ciclicamente non si ripiena il mondo e lo si distrugge con le popolazioni un altra volta,e poi si ricomincia.Se a tutto questo non si appongono le vittime,(perchè i beneficiati non si oppongono di certo)il sistema non cambia la propria natura.

  13. E’ vero che la tigre è viva e vegeta (e non soltanto da 2000 anni) è la vita, ma noi l’abbiamo fatta diventare una tigre che divora tutto e, questo, non è assolutamente vita, è l’opposto.

  14. lucianofiorani scrive:

    E’ da tempo che ascoltando queste considerazioni mi viene in mente una riflessione banalissima, corroborata però dai tanti anni vissuti in questo paese.
    E’ pensabile che nei prossimi quaranta anni si aggiungano merci (case, auto, bicchieri, cellulari…) in quantità paragonabile a quella dei quarat’anni trascorsi?
    Il buon senso ci porta a dire di no eppure continuiamo a ragionare di crescita e sviluppo senza provare minimamente a definire queste due paroline salvifiche.
    Non lo fa il governo e non lo fa l’uomo della strada. Invece tutto indica che siamo arrivati al capolinea.

  15. carlo sacco scrive:

    Donatelli, una filastrocca: per buttarlo giù ci vuole da essere in tanti, ci vuole che questi tanti agiscano all’unisono, ci vuole che questi tanti riconoscano la giustezza della loro”mission”, ci vuole che la mission sia convincente, ci vuole che perchè sia convincente coloro che compiono la mission sappiano che una volta compiuta e messa in gabbia la tigre,altri come loro che pensavano che tutto fosse finito così,non liberino la tigre.
    Ancora oggi dopo 2000 anni la tigre è viva e vegeta e miete vittime,ed ancora c’è chi va raccontanto alla maggioranza degli italiani e che l’illude,che per metterla in gabbia occorra aprire la gabbia e la tigre c’entri da sola.Si preparino invece a trascinarcela dentro la gabbia anche se nell’entrarci ne mangerà parecchi.

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