Il disorientamento degli artigiani

di Luciano Fiorani

A tratti sembrava di essere capitati in un’adunata di “grillini”, nostalgici però dei bei tempi andati; invece era il convegno che la Cna ha organizzato a Chiusi e presieduto addirittura da Malavasi, presidente nazionale dell’associazione.

Si, perchè, il dagli alla politica e alle banche, è stato il leitmotiv dell’incontro. Ora è ovvio che i motivi per avercela con le banche e i politici ci sono tutti, soprattutto per chi deve arrabattarsi in una situazione che è ogni giorno più drammatica, ma sentire certi dirigenti (quello regionale in particolare) scagliarsi contro la classe politica fa un certo effetto perchè la Cna, almeno in Toscana, è da sempre serbatoio di voti e grande elettore delle maggioranze che da sempre governano la regione.

Insomma, l’impresione, ascoltando certe invettive, è che qualcosa si sia rotto o, più probabilmente, come dice da tempo quell’eretico di Siena, è finito il burro.

Nel presentare il quadro economico regionale, provinciale e locale si sono sprecati termini come drammatico, bagno di sangue, crisi nera e via di questo passo.

Impressionanti le cifre snocciolate su cessazioni di attività, cassa integrazione, difficoltà di farsi pagare o accedere al credito. Non c’è settore che se la passi bene, ma se tutti piangono quello edile è il peggio messo e tutti gli operatori intervenuti hanno sottolineato con forza che solo nel recupero dell’esistente può esserci futuro. Chissà che effetto avranno fatto certi discorsi al nostro sindaco, presente all’iniziativa, che vuole riempire lo spazio tra Chiusi città e lo scalo con tante belle nuove case.

Ma il quadro a tinte fosche presentato dai responsabili della Cna non sembra ancora aver scosso la politica e l’informazione che paiono ancor più disorientati degli operatori in crisi. L’unica speranza, è stato detto, è che si sblocchino presto fondi pubblici…Europa permettendo.

Il solo Lino Pompili ha fatto riferimento a nuovi modi di produrre nuovi prodotti e questo è stato senza dubbio l’aspetto più deludente del convegno perchè se è ovvio che chi si trova in mezzo alla bufera cerchi prima di tutto di salvarsi è impensabile che la salvezza si possa cercare in ciò che non c’è più. L’altro aspetto che ha lasciato a dir poco perplessi è il fantasma del Monte dei Paschi che è stato liquidato con un generico “tutte le banche sono in crisi”.

In definitiva c’è stata la presa d’atto di una crisi terribile ma sono mancate del tutto o quasi indicazioni convincenti sul come uscirne. E non è stato un bel sentire.

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4 risposte a Il disorientamento degli artigiani

  1. marco lorenzoni scrive:

    Istruttiva e la posizione del sindaco Scaramelli, rilanciata a margine dell’incontro della Cna (vedi sito di Primapagina)…

  2. marco lorenzoni scrive:

    Il mio commento all’inziaitiva (e a quella quasi contemporanea con l’on Stefano fassina a Città della Pieve) è sul sito di Primapagina

  3. carlo sacco scrive:

    Allora una parte della ragione stà anche nel tanto vituperato Grillo, o no ? Il sistema politico è imploso ed ancora assistiamo ai rimasugli di coloro che si sbracciano e che gridano che l’acqua sale,conoscendo bene chi e cosa ha prodotto la falla attraverso la quale entra l’acqua nella barca ma divenendo al tempo stesso ”STRUTTURALMENTE IMPOTENTI”per cambiare registro.Suonano la campanella del si salvi chi può ma nessuno si tuffa dalla nave, attendono le scialuppe di salvataggio ma sanno che non potranno arrivare,per il semplice motivo che non esistono.Ve la ricordate la caricatura di Lenin che con la scopa spazzava dal globo re,regnati, vassalli, concubine e preti ? Ciò che sta per arrivare non è Vladimir Ilic,ma è lo stato autoritario che grazie a chi ha guidato la società finoa questo punto imporrà il silenzio,l’osservanza,il coricarsi presto alla sera…..Il tutto per ristabilire l’ordine turbato.A milioni gli diranno di sì, specialmente quei milioni di senza lavoro e senza futuro.Forse ha ragione Donatelli nelle sue elucubrazioni sull’evoluzione umana.Siamo noi che ci si crede.

  4. Sono pienamente d’accordo con l’analisi del convegno fatta da Luciano Fiorani. Io ero presente e me ne sono andato prima degli interventi del pubblico perché, dopo aver sentito quelli delle “autorità”, che poi erano tutti i presidenti della CNA, da quello nazionale a quello zonale, accademicamente moderati dal nostro accattivante assessore al sistema “Chiusi Promozione”, in veste di conduttore, in questo momento di crisi ho ritenuto più opportuno andare a lavorare che perdere tempo ad ascoltare una semplice passerella di banalità e di luoghi comuni che ormai si possono trovare in tutti i quotidiani, in tutte le trasmissioni televisive e su tutte le pagine della rete.
    Il solito convegno propagandistico, la solita passerella di autorità in cui non ho sentito nessuna proposta seria e dal quale ho avuto ancora di più l’impressione che si navighi a vista in attesa che qualcuno, e non si sa chi, ci tiri fuori dalle paludi in cui ci hanno cacciato quegli stessi che oggi ci vorrebbero tirare fuori senza un minimo di autocritica. Per assurdo una mancanza di rispetto verso quegli artigiani “veri” che ogni giorno si fanno il “mazzo” per cercare di mandare avanti la baracca.
    Sentir dire che il Monte dei Paschi è in grosse difficoltà perché così è per tutte le banche è stato veramente deprimente.

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