Dal ben-avere al ben-essere

di Luana Scipioni*

Il giorno venerdì 11 maggio alle ore 21 presso la sala S. Francesco a Chiusi Città si terrà una Conferenza pubblica, proposta dall’Associazione La Goccia, con il Prof. Stefano Bartolini, docente di economia politica e sociale all’Università degli Studi di Siena: “Come uscire dalla crisi passando dalla società del ben-avere a quella del ben-essere”. Hanno aderito a questa iniziativa il Comune, la Banca Valdichiana , la Misericordia, l’Auser Macciano e la Pubblica Assistenza.

Il tema trattato è di estrema attualità e per introdurvi l’argomento voglio utilizzare un brano del Prof. Bartolini tratto dalla presentazione di un suo libro: Manifesto per la felicità – Come passare dalla società del ben-avere a quella del ben-essere, editore Donzelli 2010.

Viviamo in paesi ricchi, ci siamo affrancati dalla povertà di massa e abbiamo accesso ai beni di consumo, all’istruzione, alla sanità, a una vita più lunga e sana. Eppure ognuno di noi avverte nell’aria il serpeggiare di un’insoddisfazione diffusa, di un malessere e un disagio psicologico che si esprimono in una dolente e ostinata litania che passa di bocca in bocca: la mancanza di tempo.

Viviamo di corsa in mezzo ad individui frettolosi. E a mancare è prima di tutto il tempo delle relazioni con gli altri, sacrificate sull’altare del benessere materiale, che conosce due soli imperativi: lavoro e consumo. Siamo più ricchi di beni e sempre più poveri di relazioni. Ecco perché siamo sempre più infelici. E’ questo il quadro desolante confermato dagli studi di varie scienze sociali sulla “felicità” nei paesi a più alto grado di sviluppo.

Ma davvero per divenire più ricchi economicamente dobbiamo per forza essere poveri di relazioni interpersonali, di benessere, di tempo, di ambiente naturale? Davvero non esiste un’altra strada? Perché i paesi ricchi non sono riusciti e non riescono a coniugare sviluppo economico e benessere? Perché i dati evidenziano che la felicità non è migliorata dal secondo dopoguerra, e anzi in certi casi, come negli Stati Uniti, è addirittura peggiorata?…

Questo tipo di sviluppo non solo non produce benessere ma crea anche enormi rischi per la stabilità economica, come la crisi attuale dimostra. Essa infatti è il prodotto di un’organizzazione sociale che genera la desertificazione delle relazioni umane.

Ecco dunque perché il nostro sistema economico e molti aspetti della nostra esperienza sia individuale che collettiva – la famiglia, il lavoro, i media, la vita urbana, la scuola, la sanità – hanno bisogno di un profondo cambiamento culturale ed organizzativo. Governi e amministrazioni locali, partiti e movimenti politici, imprenditori, manager, genitori, docenti, medici e noi tutti abbiamo la necessità di riprogettare il nostro mondo: coniugare prosperità economica e felicità è necessario e possibile…”

Questi interrogativi sono presenti da sempre nel lavoro che l’associazione La Goccia, con molte difficoltà e umiltà, cerca di portare avanti. Nel proporli all’attenzione di tutti, speriamo di contribuire a quel cambiamento culturale ed organizzativo al quale anche il Prof. Bartolini fa riferimento. Invitiamo tutti a questo confronto.

*Presidente Associazione “La Goccia”

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