Un marciapiede miracoloso

di Luciano Fiorani

Proprio questa mattina convenivo con chi mi faceva notare che ultimamente i comunicati stampa del comune hanno assunto (finalmente) un tono più sobrio. Poi ho letto l’ultimo sfornato e…eccoci di nuovo.

Stavolta però oltre all’addetto stampa è anche il sindaco a lasciarsi andare. L’argomento è la costruzione del marciapiede tra la Fontina e Chiusi città, costo dell’opera 635.00 euro (caspita però) con inizio dei lavori previsto per la prossima settimana.

Bene, un’opera che ci voleva perchè quello attuale è veramente sgarrupato e in diversi punti coperto dalla terra che lo ha ridotto ad un viottolo. Ma a sentire il sindaco e il suo portavoce non si tratta di un semplice marciapiede (ma sarà costruito su entrambi i lati della strada o uno soltanto?) perchè l’opera è:

il progetto più significativo della giunta Scaramelli…i lavori appartengono alla categoria delle scelte strategiche, di quelle destinate a lasciare il segno per le prossime generazioni e il futuro di una città”. L’obiettivo è di fare un unico centro, costruendo le infrastrutture necessarie a superare una distanza assolutamente praticabile, da affrontare a piedi. La realizzazione dei nuovi marciapiedi può portare diversi benefici: contribuire a risolvere il problema dei parcheggi, limitare il traffico e, quindi, l’inquinamento. Basta affrontare una camminata di una decina di minuti, con poche centinaia di metri da percorrere e un leggero dislivello. Inoltre, integrare i due centri significa ricucire due realtà urbane, con strade o abitazioni che non andranno a intaccare ulteriori spazi esterni, preservando l’ambiente. In prospettiva c’è anche la costruzione di una nuova strada, per favorire la distribuzione del traffico, e legare ulteriormente le due realtà”.

Fin qui l’addetto stampa.

Ed ecco le dichiarazioni del sindaco per l’opera straordinaria che cambierà il volto della città:

“…continuiamo ai investire sulla sicurezza e la qualità della vita. Idealmente, ricuciamo le opere già realizzate in città e allo scalo, con altri marciapiedi, aree verdi e parcheggi, compreso quello ‘rosa’, destinato alle donne. Ora affrontiamo un salto di qualità, contribuendo a unire un centro urbano dalle radici antichissime a uno scalo cresciuto in fretta, ma con tanti servizi. Non ha senso che si tratti di due realtà separate: unirle ha il sapore di un sogno molto concreto. Attenzione: integrare i due (centri) città e scalo significa unire le due vocazioni, dando a entrambi valore aggiunto. E, quindi, generare sviluppo economico, migliorare opportunità e servizi, trattenere giovani coppie. La nostra comunità ha bisogno di una visione più organica e razionale del territorio, e di superare inutili divisioni”.

E per finire l’addetto chiosa:”Insomma, il significato dei nuovi marciapiedi va ben oltre l’opera in sé: rappresenta un investimento che tiene unita un’intera comunità”.

I toni sono, come al solito, un po’ sopra le righe ma se davvero un marciapiede sarà in grado di produrre anche solo una parte di quello che promette il sindaco bisognerà dire che i 635.00 euro spesi saranno una bazzecola.

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11 risposte a Un marciapiede miracoloso

  1. lucianofiorani scrive:
  2. marco lorenzoni scrive:

    In fondo solo di un marciapiedi si tratta. Tanto rumore per nulla verrebbe da dire. Alla redazione di primapagna arrivano mediamente 15 comunicati stampa al giorno emessi da pubbliche amministrazioni sia umbre che toscane, ma non solo.
    Non ricordo una simile enfasi nel descrivere un marcipiede. Non ricordo nemmeno comunicati specifici su un marciapiedi. Eppure anche negli altri paesi i marciapiedi esistono e ogni tanto vengono rifatti… Nello specifico trattasi peraltro di marciapiedi “sgarrupato” come dice Fiorani, e dunque di un’opera di normalissima e ordinaria manutenzione…
    Certo che – direbbe Asterix – sono strani questi chiusini…

  3. carlo sacco scrive:

    Personalmente propendo più per la tesi di Paolo Scattoni perchè mi rifiuto di pensare che tutto questo possa non essere il risultato di una strategia quasi studiata a tavolino,che si dipana sul filo del rasoio fra messaggi sublimali tesi a raggiungere il cuore ma che stiano sempre alla larga dai neuroni e messaggi Littizzetto Style. Sono probabilmente tecniche innovative di comunicazione e rischiamo di perdere anche qui se la facciamo tanto lunga….. Pensare a quali perversioni ci spingono i tempi moderni….E come disse il nostro povero amico Giuliano’Naso”rivolto a ”Casale” che una sera ad una cena di amici al pesce d’Oro si sbracciava ad alta voce per far passare un idea inverosimile fra tutti i commensali, nel mezzo della accalorata declamazione di tale idea, lo interruppe e gli disse sottovoce : ”Ci beva, Ci beva….”

  4. pscattoni scrive:

    Forse gli unici che abboccano siamo noi che in questo blog cerchiamo di impostare qualche discorso serio e veniamo regolarmente distratti da tali amenità.

  5. luca scaramelli scrive:

    sembra quasi irreale dover perdere tempo a commentare tali assurdità, questa però è la realtà e così ci tocca anche questo, quindi devo dire la mia che è la seguente: sappia il signor sindaco che nel nostro chiaro ci sono un sacco di boccaloni, i comunicati stampa di questo tenore la prossima volta li indirizzi un paio di metri sotto il pelo dell’acqua perché in superficie non abbocca nessuno… o si?

  6. Paolo Corti scrive:

    …”contribuire a risolvere il problema dei parcheggi”…certo, ad esempio, si può parcheggiare l’automobile allo Scalo e venire a teatro a piedi…o parcheggiarla nel centro storico, e scendere a piedi per prendere il treno…cosa vuoi che siano 1,78 km (in linea d’aria) e 131 metri di dislivello…tra la Stazione FS e Piazza del Comune…nel mezzo si potrebbero costruire anche dei “love gardens” per trattenere le giovani coppie…se poi uno si perde per strada e possiede uno smartphone potrebbe usare il WIFI Free del comune per ritrovare la giusta direzione…

    Il marciapiedi va fatto, ed è un bene ma non spariamole così grosse!!!

  7. carlo sacco scrive:

    Ma come Daria? Non lo si capisce? Mi sembra semplice e plausibile. E’ uno dei pilastri dell’integrazione fra la Città e lo Scalo, è il superamento delle difficoltà, il superamento delle asperità, un argine serio contro la separazione, il risparmio di tempo, la fruizione degli spazi che provoca nell’essere umano l’acquiescenza psicologica al moltiplicarsi per contribuire al raggiungimento del traguardo dei 10.000 abitanti. Ti sembra un nulla?
    Ma se poi ti sembrasse tutto questo inconsistente, pensa un momento all’origine e dove hanno sede tali spinte a concepire tutto questo e vedrai che arriveresti indiscutibilmente al tubo catodico (anche quando è spento…) ed allora ti sarai spiegata tanti perchè. Cara Daria, ogni generazione ha le sue…anche perchè la mia di generazione 35 anni fa era un po’ difficile che potesse attendere sperando nella realizzazione di un marciapiede che potesse essere uno degli elementi dell’integrazione di uno sviluppo che ti permettesse finalmente di poter convivere o sposarsi e far figli.
    Allora il marciapiede non c’era ma c’era Osvaldo che una volta alla settimana portava a riparare l’orologio alla stazione da Calogero e dalla Di Rosa alternativamente una volta alla settimana e lo metteva sopra il piano di un carretto di due metri e correndo scendeva allo scalo cantando a squarciagola e spingendo il carretto. C’era solo l’orologio nel piano del carretto di due metri ma nessuno si azzardava a chiedergli cosa stesse facendo. Domandati perchè.

  8. Si potrebbe estendere l’idea anche al resto dell’Italia: marciapiedi a volontà per risollevare l’economia e portare pace e benessere a tutti.
    Forse sono io che non volo abbastanza con l’immaginazione..

  9. pscattoni scrive:

    Daria (Lottarini) ingenua. Un luogo così romantico moltiplicherà le giovani coppie. “…là ci darem la mano, là ci direm di si….” 🙂

  10. Daria Lottarini scrive:

    Per favore qualcuno mi spieghi urgentemente come possa un marciapiede trattenere giovani coppie?? Perchè c’è qualcosa che mio sfugge!!

  11. pscattoni scrive:

    Parole in libertà. Purtroppo la rettorica (con molte t) di questa amministrazione non riesce a contenersi.
    L’opera è sicuramente utile (anche se piuttosto costosa) mentre la propaganda è stucchevole.
    Propongo due iniziative. La prima di respiro nazionale: sindaci in gamba. Si potranno così confrontare amministratori selezionati per chi la spara più grossa. Se Scaramelli continua così sul podio ci arriva di sicuro.
    La seconda iniziativa è la raccolta sistematica di questi esercizi retorici da raccogliere in un volume da pubblicare a fine mandato.

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