Il tempo delle vacche grasse è finito

di Anna Duchini

Su “Il fatto quotidiano” di ieri in un articolo di Giovanna Lantini dal titolo: Sos Monte Paschi, la Fondazione vende per trovare i soldi, si poteva leggere:

“Per non perdere il controllo del Monte dei Paschi di Siena, la fondazione Mps gratta il fondo del barile…L’Ente guidato da Gabriello Mancini ha deciso di far cassa vendendo 450 milioni di azioni privilegiate della banca, che immediatamente convertite in azioni ordinarie, hanno permesso di incassare circa 375 milioni di euro.

La Fondazione che dopo l’operazione di ieri ha in mano poco più del 50% di Mps dovrà sborsare 1,25 miliardi per evitare di diluire la propria quota e perdere così il controllo sulla più antica banca del mondo. L’obbiettivo dichiarato infatti è di aderire all’aumento di capitale che servirà anche a rimborsare i Tremonti bond, mantenedo la maggioranza nell’Istituto. Quanto basta, insomma, per dettar legge sulla banca rossa. La Fondazione Mps, che tra il 2009 e il 2010 ha ridotto le erogazioni di oltre 70 milioni, non poteva fare altrimenti”.

Il tempo delle vacche grasse pare tramontato.

E così anche certe opere faraoniche (tipo nuovo stadio) saranno d’ora in poi tutte a carico nostro. La nuova situazione, che in molti avevano paventato, imporrà anche al nostro comune una più attenta scelta nelle priorità di spesa.

Questa voce è stata pubblicata in ECONOMIA, POLITICA. Contrassegna il permalink.

5 risposte a Il tempo delle vacche grasse è finito

  1. Il nome del sig. Caltagirone mi era stato fatto un anno fa da un esponente del PD locale quando uscirono i numeri del piano strutturale. Quindi il Partito sapeva. Perchè ha lasciato che le cose andassero avanti senza imporsi, perchè non ha denunciato, come proposto dalla sottoscritta, quello che stava accadendo nell’ombra? Complicità? Paura? Di chi? Degli amministratori precedenti a quelli attuali? Mi viene da supporre questo: tu mi fai costruire la “colata” e io ti prometto che…… .Da chi sono stati acquistati i terreni ? Quando? Forse in concomitanza con le delibere del Piano Strutturale? Faccio solo delle supposizioni terra terra. E se così fosse non si potrebbe parlare di speculazione edilizia o di reato edilizio?

  2. Fulvio Barni scrive:

    Se la fondazione entra in affanno non vi è dubbio che ne risentirà il tessuto sociale per mancanza di contributi finalizzati ai finanziamenti di opere pubbliche. In specialmodo nelle province di Siena e Grosseto. Allo stesso tempo si potrebbero sfaldare quei gruppi di pressione, leve di potere, che si sono formati all’ombra di essa.

  3. pscattoni scrive:

    Tutto quello che è sentito come proprio da una popolazione è fonte di coesione a prescindere dal valore. I cittadini di Siena sentono il Monte dei paschi come la loro banca. Purtroppo le pesanti interferenze politiche degli ultimi decenni hanno “stressato” non poco l’istituzione. Già ai tempi di Andreotti il Monte fu praticamente costretto a comprare la Cassa di Risparmio di Prato ormai decotta. Poi ai tempi di D’Alema la banca 121 e successivamente la Antovenenta. Oggi la fondazione paga le conseguenze di tanti errori della cattiva politica.
    A livello locale le attese di finanziamenti da parte della Fondazione MPS sono state più di una ristretta cerchia di amministratori che non della popolazione di Chiusi.
    C’è da augurarsi che la Fondazione superi questo momento critico, ma soprattutto che ritrovi l’antico spirito civico di un’istituzione al servizio della comunità locale.

  4. Chissà se le condizioni attuali della Fondazione sono in qualche modo legate alle disastrose vicende economiche dell’Università di Siena.

    Se é cosí, credo che le sovvenzioni della Fondazione ce le potremo scordare per molti anni a venire: pare che il buco sia di proporzioni epiche…

  5. luca scaramelli scrive:

    le notizie sulle difficoltà della fondazione sono state tenute nascoste ad arte prima delle elezioni perchè non venisse intaccata la sicurezza degli elettori del centro sinistra a siena e a chiusi, e così lasciar pensare che c’è sempre chi può coprire da un punto di vista finanziario anche le scelte più sbagliate, esempio ne è l’argomento nuovo stadio a chiusi: non è raro sentir dire nei capannelli in paese che non c’è problema tanto paga la banca.
    sarebbe bastato informarsi più approfonditamente per capire quale è la reale situazione, basta andare sul sito della fondazione e si vede come per l’anno 2011 non è stato fatto il bando per la richiesta di contributi, chiaramente per mancanza di fondi.

I commenti sono chiusi.