E’ una lezione anche per Chiusi?

di Paolo Scattoni

Oggi i risultati elettorali ridisegnano il volto politico di molte grandi città e di molte aree del nostro Paese. C’è un evidente ritorno al Centrosinistra.

Il quadro però è variegato. Ci sono stati risultati dove il PD rimane il partito centrale delle coalizioni che hanno vinto. Ci sono poi situazioni in cui le primarie introdotte dallo stesso Partito Democratico  hanno portato alla carica di sindaco esponenti di altri partiti della sinistra.

Il caso più eclatante è quello di Milano, dove la candidatura di Giuliano Pisapia è emersa dopo aver affrontato alle primarie il candidato del PD Boeri. Quest’ultimo ha guidato poi la lista del partito in appoggio a Pisapia. Nonostante tutto ha portato il PD ad essere il primo partito di Milano.

Ancora diverso è il risultato di Napoli dove Luigi de Magistris ha vinto con il solo appoggio dell’Italia dei Valori. A Napoli la rappresentanza consiliare del PD è passata da 14 a 4 consiglieri.

La vicenda elettorale può insegnare qualcosa al PD di Chiusi? Io credo di si. Qui il partito, nonostante abbia vinto le elezioni, si trova a dover ricostruire tutti i suoi organismi di governo. C’è soprattutto da ricostruire una visione politica. Ci sono due strade. La prima è quella di insistere in un atteggiamento di autosufficienza che non riconosce quello che avvenuto in questi ultimi anni. L’altro invece è che il “riconoscimento politico” non sta più ormai dietro ad etichette di forze politiche che dicono ormai molto poco quanto piuttosto a una realtà variegata e mutevole, ma che si misura nel pratica politica quotidiana.

La prima strada è sicuramente quella più comoda. La seconda, però, è quella che potrebbe, se gestita con saggezza, portare a un cambiamento vero della nostra società e al superamento definitivo del regime berlusconiano che purtroppo si è infiltrato anche in quel mondo politico che ufficialmente dice di combatterlo.

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3 risposte a E’ una lezione anche per Chiusi?

  1. anche io credo che la richiesta di sinistra stia aumentando. quando il PD riesce ad uscire dalla logica del “siamo questo, … ma anche quest’altro” e smette di prendere posizioni ambigue i risultati arrivano. Se una maggior chierezza richiede dolorose separazioni è meglio che queste avvengano, per il bene di ambedue le fazioni in gioco. Come dicevano i Beatles “let it be”

  2. Vedremo presto che strada il PD locale intenderà percorrere. A cominciare dall’ insediamento del comitato per la Festa Democratica. La reggenza ha l’ occasione di “aprire” e di inviare messaggi importanti per l’organizzazione della festa con la società e con gli elettori.

  3. carlo sacco scrive:

    Caro Paolo, il Pd quando fa le primarie vere le vince, quando fa quelle fasulle le perde, come è successo appunto a Napoli ed anche a Milano, ma non solo lì. …e quello che abbiamo visto il 30 Maggio ne è la più diretta conferma e questo la dice lunga su come siano gli schieramenti dentro tale partito e di quale tinta si colorino….E’ per questo motivo che parecchi dentro tale partito oggi gongolano perchè giustamente devono ridere oggi di fronti a tali risultati elettorali ma parecchi non dimentichiamocelo ridono a denti stretti poichè la spinta maggiore non è venuta dal partito PD (vedi Napoli)mentre Milano è già in altra condizione ma solo in parte diversa.E’ la sinistra che ha fatto sentire il proprio peso e la propria volontà di riscossa mentre i moderati dentro il partito sperano di avvalersene per spostare l’asse verso il centro.I commenti al discorso di Vendola a Milano ne sono un esempio.Dentro un PD i cui spazi vogliono essere occupati dalle fazioni in lotta( sinistra)contrapposti a quelli del centro e moderati(Veltroni,Letta, Fioroni, D’Alema che guarda a Casini ma che non disdegnerebbe col tempo anche i finiani) non fanno altro che formare un assemblaggio di interessi diversi e contrapposti.Eppure ci sono certi che dicono che così pensa la maggior parte degli Italiani (moderati)e che la strada da percorrere-secondo loro- sia quella.Spesso il livore che cova negli ex DC per chi gli ha distrutto il castello molti anni fà è tale che scalpita e non vede l’ora di uscirne per formare un grande centro.Ma non c’è bisogno che si riformi la DC, quella c’è già.Basta saper leggere nella testa della gente anche in casa nostra, ma in questo caso la DC è da rimpiangere e da santificare.

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