Attila, Belisario e il Duomo di Chiusi

di Marco Fè

Alcune decine di centimetri sotto l’attuale pavimento del Duomo di San Secondiano in Chiusi c’è uno strato di materiale combusto, con addirittura resti umani, dello spessore di circa 15 cm, indizio di un devastante incendio che ha distrutto la precedente struttura paleocristiana dell’edificio sacro che sorgeva in quel luogo.

Secondo il Dr. Francesco Reali, che ha fatto questa scoperta in occasione di una visita di ricognizione nella cripta della chiesa, l’incendio risale al 553, durante la guerra gotico – bizantina. Le truppe di Belisario infatti, dopo la vittoria della battaglia del Trasimeno, attaccarono Chiusi, quartier generale dei Goti, e distrussero la chiesa dentro la quale si erano rifugiati i notabili della Città.

“In quel tempo – spiega Reali – vi erano a Chiusi due chiese: S. Mustiola fuori le mura, sopra l’omonima Catacomba, dove si riuniva il popolo chiusino, e la chiesa episcopale che sorgeva nello stesso luogo dell’attuale Duomo di San Secondiano. Come è noto fu il Vescovo Florentino, la cui immagine è riprodotta negli affreschi del Viligiardi con il tempio in mano, ad iniziare a costruire, subito dopo l’incendio, l’attuale chiesa usando le famose 18 colonne che appartenevano ad antichi templi pagani dedicati ad Ercole e Venere e distrutti da Attila”.

Sempre secondo il Reali il Vescovo Florentino, che con molta probabilità non vide la fine della costruzione della chiesa, fu un vero restauratore della comunità cristiana di Chiusi dopo la guerra gotico – bizantina. Lo stesso Graziano ricorda che, in mancanza di un numero adeguato di sacerdoti, il Vescovo Florentino chiese al Pontefice di poter nominare diaconi dei fedeli coniugati ed ebbe risposta negativa.

La ricostruzione storica di Reali è un’ulteriore conferma che il Duomo di Chiusi è una delle più antiche chiese d’Italia, ed in particolare il presbiterio con il mosaico di Partenio Macario è la testimonianza dell’insediamento delle prime comunità cristiane a Chiusi ai primordi del Cristianesimo. Infatti non a caso la dedicazione della Concattedrale chiusina è celebrata il 10 novembre, il giorno dopo la dedicazione della Basilica Lateranense in Roma.

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