Quando un partito è commissariato

di Massimo Giulio Benicchi

“Un partito commissariato, con i circoli chiusi da anni, dove invece di discutere ci si conta, può affrontare le sfide politiche che ha davanti? Può continuare a chiudersi a riccio e a evitare il confronto pubblico delegando al Sindaco il suo ruolo politico? Il rischio di ridursi a comitato elettorale per liste in accomandita è altissimo. Speriamo bene!”

Citato da “Per il PD una situazione ad alto rischio” di Claudio Provvedi – Chiusi Blog, 28 maggio –

Il rischio paventato da Provvedi  c’è. Al di là della apertura di credito che i nuovi amministratori meritano,  appare evidente come il Partito democratico risulti in secondo piano nelle scelte e nel dibattito – inesistente – sui contenuti.

Il comitato di reggenza (organo che in mancanza del segretario dovrebbe svolgerne le funzioni  per coadiuvare il reggente individuato dalla Direzione provinciale) è stato informato a decisioni prese. Sacrosanta l’autonomia decisionale del sindaco su giunta ed incarichi, ma se il riferimento politico del primo cittadino non è il comitato di reggenza del suo partito, mentre lo sono gli altri organi decisionali dei gruppi di coalizione le cose sono almeno due: o ci sono dei referenti personali diversi dagli organismi dirigenti locali, oppure il PD è in secondo piano rispetto  agli alleati, nonostante il peso specifico dei rispettivi elettorati.

Nessuna analisi politica seria è ancora stata fatta sulla mancata intercettazione di una buona fetta di elettorato che ha preferito la lista Primavera al centrosinistra per Chiusi. Niente incontri nei circoli, niente (per ora) assemblea della Unione Comunale. Perdurando queste condizioni l’inevitabile prossimo congresso potrebbe rivelarsi solo un luogo di sfogo e di rivalsa (l’ultima assemblea degli iscritti lo scorso 4 aprile al cinema Eden ne è un esempio lampante) o di conta di supporter ed  oppositori…

Troppo poco per un partito che è in cerca di identità e idee ed in crisi di partecipazione e confronto. Allora?

Nel gennaio scorso l’Assemblea della Unione comunale del PD aveva individuato come metodo per un contributo programmatico  l’organizzazione di alcuni forum tematici. Insieme a Daniele Fiaschi e Maura Talozzi ero stato indicato come coordinatore di quello su Ambiente, energia e sviluppo sostenibile.

Il nostro lavoro di redazione relativo a spunti da proporre alla discussione pubblica è stato stoppato prima della convocazione di assemblee od eventuali  seminari . Dovremmo ricominciare da lì.

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3 risposte a Quando un partito è commissariato

  1. lucianofiorani scrive:

    L’eccezionale risultato dei ballottagi a Milano, Napoli e Cagliari conferma la difficoltà del Pd anche a livello nazionale a rapportarsi con una vasta area di sinistra che da tempo chiede modi, metodi e persone nuove.
    A Chiusi non ci si è discostati troppo da quello che è accaduto nei grossi centri. I partiti e il Pd in particolare sono rimasti sullo sfondo della competizione elettorale fornendo esclusivamente il marchio e un po’ di logistica.
    Scaramelli è stato abile a smarcarsi dal Pd dopo averne avuta l’investitura. E la composizione della “sua” giunta conferma questa intuizione.
    Nel Pd il lavoro non mancherà.

  2. carlo sacco scrive:

    Caro Massimo Giulio, spesso -e l’ho detto tante volte e senza la pretesa di voler insegnare qualcosa a nessuno- la politica è come l’elastico delle mutande che dove lo tiri arriva, e secondo il mio modestissimo parere il ”tardi cantasti merlo” si addice pienamente alla situazione.Tu,che da persona intellligente quale sei – e non ho dubbi su questo- sai benissimo che spesso un armamentario anche individuale viene messo a disposizione dei giuochi perchè i questi raggiungano il fine contenuto dentro di loro.Ti devo insegnare qualcosa perchè ho qualche anno più di te ?No davvero ! Il che-sono d’accordo con te-può contenere anche un nuovo traguardo più consolidato per il futuro ed i germi di un nuovo livello qualitativo per la città, ma rimaniamo aderenti alla realtà(questo è tutto da verificare)ma per l’oggi intanto è quello che abbiamo visto e che nei mesi che ci stanno di fronte continueremo a vedere.Gli applausi della platea saprei come definirli ma è meglio non andare fuori del seminato e rimanere nella correttezza.Io credo che non bisogna avere preclusioni di sorta e giudicare secondo l’operato e qui mi fermo.Tutto questo lo ricordo a chi applaude, ma che credo sinceramente nulla abbia a chè applaudire, anzi……

  3. luca scaramelli scrive:

    un vecchio detto popolare delle nostre parti dice: “tardi cantasti merlo”, per definire una situazione nella quale ci si sarebbe dovuti muovere prima senza aspettare le estreme conseguenze.
    nel momento in cui ci fu l’autosospensione dei sedici iscritti al pd, un grande gruppo di persone che poi sarebbero state “costrette” a dar origine alla “primavera di chiusi”, si offrì come sponda agli autosospesi, quello era il momento nel quale avremmo potuto dare un vero scossone alla politica di chiusi e contestualmente chi aveva interesse poteva iniziare un reale rinnovamento del pd. ha prevalso la poca lungimiranza e anche il merlo che canta adesso ha preferito soccombere sotto i colpi dell’attuale sindaco e della sua parte sventolando tra l’altro quel cedimento come un grande accordo.
    le elezioni, con oculato pilotaggio delle preferenze, e le successive nomine degli assessori non hanno lasciato alla fazione dei vecchi autosospesi neppure le briciole, così adesso da quella parte si ricomincia a parlare di ricostruzione del partito e così mi viene da ridire “tardi cantasti merlo”!

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