Quante analogie con quei tempi!

di Carlo Sacco

La storia di Chiusi descritta da Fulvio Barni non è tanto diversa da quella di tante cittadine della provincia italiana di quel periodo e di come il fascismo si prese moltissimi comuni.

Pochi giorni addietro mi è capitata fra le mano una vignetta estratta da una raccolta dell’ ”Ordine Nuovo” che ho nel mio archivio, del Gennaio 1921 e diretta contro gli ”Unitari” e cioè contro il gruppo massimalista guidato da Giacinto Menotti Serrati che aveva respinto la richiesta di espellere dal PSI l’ala destra di Filippo Turati ed Emanuele Modigliani (Serrati entrerà poi nel PCI nel 1924).

Nella stessa vignetta si vede una persona (credo che sia la caricatura di Menotti Serrati) che tenendo sottobraccio un cartello dove stà scritto ”Mozione di Firenze-Frazione Unitaria” scende quattro scalini di una scala nei quali man mano che si effettua la discesa ogni scalino porta la dicitura  ”Unitarismo”,”Riformismo”, ”Collaborazionismo”, ”Reazione”. Una progressione, certamente in termini e modi totalmente diversi dalla situazione attuale del nostro pease, con cui si può anche tentare di dare una lettura alla situazione odierna, un possibile e, perchè no, probabile accostamento a ciò che bolle oggi nella pentola Italia.

Il terzo scalino “Collaborazionismo” si adatta in un certo qual modo a quanto deciso dai principali partiti che dicono di sostenere il governo Monti. Il più interessato di questi e che appare aver dato carta bianca al Professore è il PD,  insieme col Terzo polo, pur riservandosi delle posizioni di distinguo su certe riforme previste dal Professore bocconiano. Il maggior ostacolo per questa manovra sembra per adesso essere il Sindacato che fin’ora ha manifestato una ripresa di unità ma che credo sia pronto nuovamente a frammentarsi se la risposta di piazza fosse massiccia ed anche violenta.

Infatti è quello che si teme. Perchè per un momento è passata per la mia mente tale visione? Perchè ritengo che l’Italia sia fondamentalmente un paese di destra, individualista, qualunquista ed intriso di cultura populista, alla cui formazione di tali status abbiano concorso una quantità diversa di fattori, non ultimo quello  religioso. Ecco quindi che dal Collaborazionismo alla Reazione il passo -anche se appare teoricamente lontano- può essere accorciato e fatto breve a seguito di violenze di piazza, tumulti , insubordinazioni ed intolleranze, che facenti forza sulla miseria e sulle aree colpite da questa si possa produrre quella reazione del ceto medio che tanti nella destra aspettano come salvatrice. In pratica un Berlusconi alla ennesima potenza, stavolta molto più forte, perchè spinto dalla disperazione che la crisi economica porta incontestabilmente.

Ecco in pratica perchè ritengo che in questa Italia post Prodiana, Post Berlusconiana, con classi di ceto medio ampie e terrificate dalle ristrettezze economiche, dalla crisi si esca a destra. Daltronde come è sempre successo nella storia. E mi è ancora di maggior sconforto il constatare la classe politica sedicente di sinistra ha perso quell’ orientamento sicuro che dovrebbe avere soprattutto in un periodo di crisi. La vignetta dell’ombrello di Cipputi è emblematica.Volete più crisi di questa? C’è bisogno di qualcosa di nuovo per davvero, qualcosa che segni l’affermarsi della meritocrazia, del buon senso, di uno Stato che faccia pagare a tutti nella misura delle capacità contributive ognuno, che impedisca per legge l’esportazione di capitali all’estero dove esiste uno sfruttamento più brutale del lavoro. Il capitale per sua natura cerca sempre il profitto maggiore, la maggiore convenienza, infischiandosene pienamente delle conseguenze che produce.

Alla formazione di tale capitale ha contribuito soprattutto il lavoro ed uno Stato che si ritenga portatore di civiltà non può permettere la totale libertà da vincoli che il capitale delocalizzando assume per se. Quest’ultima condizione non appare quasi mai fra le richieste che fà il mondo del lavoro, perchè viviamo in un mondo organizzato per fila e per segno alla difesa delle prerogative che “il più forte si assume da sè” e che fa diventare legge intoccabile. Il tutto sotto gli occhi di una sedicente sinistra, che è diventata centro-sinistra e che di fronte a tali problemi sà solo balbettare. Ed il risultato si vede: l’ultimo gradino è in attesa di fatti che sicuramente si compiranno.

Come, quando, per quale entità, non è dato sapere, ma di sicuro la riparametrazione economica di un paese che per decenni ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità portate e prodotte dal capitalismo, pardon “dal Mercato” si farà obbligata. Chi ne farà le spese saranno i più poveri come sempre e questo dovrebbe indurre molta gente a darsi una bella regolata, soprattutto nelle proprie scelte di vita ma anche in quelle culturali relative a dove pesare sul piatto della bilancia quando andremo a contarci. Se ci andremo…perchè, parafrasando Barni, può darsi anche che non ci si conterà, o ci si conterà nel modo del 1924, come a Chiusi e in molte parti d’Italia. E quelli con la bandiera triangolare che richiamava Barni non sono presenti solo a destra, sono in incubazione anche dentro la sedicente sinistra.

E’ ciò che quel Capitale desidera di più di ogni altra cosa, e dietro di lui classi sociali frustrate, poveri con la vocazione all’arricchimento, ceto medio impoverito, Chiesa che si prepara ad accoglierli a braccia aperte e tanti altri ancora. E’ la storia di sempre; certo la riserva umana ancora da sottomettere al consumo è tanta, ma può darsi proprio perchè è tanta e che oltrepassa i 7 miliardi che questa storia finisca fra breve. Che i Maya avessero visto lungo? Spero decisamente che siano smentiti ma che la ragione finora abbia preso il sopravvento sul mondo non è nemmeno cosa vera…

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